The split Italy, l’Italia dei separati in casa

Chapeau: se non sei un giornalista autorevole non diventi direttore di
un importante giornale qual è la Repubblica fondata da Scalfari e
inglobata nel gruppo Gedi-Fiat. Di qui l’ipotesi che Maurizio Molinari
potrebbe condividere l’idea di pubblicare l’esito del sondaggio che
avrà certamente ha impegnato il suo giornale per conoscere la risposta
sulle vendite in percentuale nelle due grandi metropoli di Milano e
Napoli. Ovvio, più lettori meneghini che partenopei, per evidenti
difformità anagrafiche e di reddito, ma, in chiave di interesse
editoriale è poi così poco interessante il numero di copie vendute a
Napoli, in Campania? La domanda sorge spontanea, espressione cara al
giornalista televisivo Lubrano: perché la capitale del Sud, la
fantastica città d’arte all’ombra de Vesuvio, ha modesta presenza
nelle pagine sportive dell’edizione nazionale, perché se Napoli
eccelle nel calcio, patisce la marginalità e al contrario riceve
attenzione se in altri tempi non marcia con il successo (l’attualità
dello scudetto e delle tre sconfitte Madrid, Inter, Juve).
Nell’archivio di questa rubrica quotidiana non si contano le
contestazioni per il discrimine della Repubblica che racconta con
enfasi la split Italy sportiva da Roma in su e spegne le luci che
illuminano il Sud. È impresa da archivisti elencare gli sgarbi di
questo tipo in danno dei lettori sud italiani del quotidiano di via
Cristoforo Colombo, ma arriva in soccorso la copia di oggi, dodici
dicembre. Esemplifica, per virtuale estensione, l’idea fin qui
enunciata. Si presenta così in copertina, basso pagina: “IL RITORNO DI
IBRAHIMOVIC SCUOTE IL MILAN” (se permettete è il caso di ricorrere
all’espressione non elegante dei lettori meridionali “ma chi se ne
frega”) con foto dell’esultante Ibrahimovic e del suo socio americano.
Il titolo, con felice sintesi, annuncia l’ingaggio dell’ex stella del
calcio europeo. Ibra sarà l’influencer, con ruolo attivo, delle
operazioni sportivo-commerciali del Milan e partner degli investimenti
del colosso Redbird Capital. La scarna anotizia è solo un preambolo
per la vetrina della prima pagina. Ben altro spazio merita la firma
prestigiosa di Currò, che racconta con dovizia di dettagli e grande
padronanza l’evento, l’exploit dei padroni americani del Milan, nel
paginone dello sport: super titolo e mega foto dello svedese. Lo scoop
del quotidiano di John Ellkann, gruppo Gedi, emanazione diretta della
Fiat, è in sintonia con l’impronta economico-finanziaria del giornale
che a onore del vero, è politicamente tenace antagonista della destra
al potere.  Repubblica, per un giorno silenzia il ruolo di spot
pubblicitario pressoché quotidiano per Stellantis, Ferrari, Jeep e
Panda, ma comunque, alterna l’estemporanea, positiva riservatezza, con
il racconto parasportivo degli americani che investono nel calcio,
come la Fiat investe nella Juventus, con un ritorno d’immagine pari a
cento copertine di ‘Time’, settimanale che vanta 26 milioni di
lettori. Stasera Napoli-Braga, per la Champions e nel citato paginone
neppure il tabellino con le probabili formazioni.


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