PER NON DIMENTICARE

Guerre, mutamenti climatici. Nel mondo spirano venti di neofascismo.
In crescendo violenze, egoismi, aggressività, subcultura patriarcale,
ricchi più ricchi, poveri più poveri e nel Bel Paese la piaga
sanguinante del  maschilismo troglodita: è micidiale la somma di
queste distrazioni di massa che il rispetto per i diritti umani
contrasta con la percezione di gravi patologie sociali dell’umanità.

CONTIAMO MENTALMENTE: uno, due, tre, quattro secondi. Questa frazione
microscopica di tempo scandisce il tragico intervallo tra le morte di
un bambino e la successiva, in qualche luogo dannato del mondo. Rabbia
e commozione se ne siamo a conoscenza, empiti di solidarietà, spesso
momentanea, ma poco o nulla per smentire la terribile previsione di un
futuro molto prossimo, quando l’indifferenza dell’umanità ridurrà a
due secondi il tempo della morte dopo l’altra di un bambino in qualche
luogo della Terra. Muoiono in un anno nove milioni di bambini e sono
morti che si dovrebbero evitare con a cure di qualità.  La denuncia
dell’Onu è, universalmente inascoltata, con l’eccezione delle
organizzazioni umanitarie.

UCRAINA, BAMBINI rapiti, deportati in Russia. Ucraina, bambini uccisi
dalle bombe nelle loro case, negli ospedali. Gaza, bambini rapiti dai
terroristi di Hamas, bambini palestinesi vittime dei raid israeliani.
Africa subsahariana e Asia meridionale, terzo mondo dove i bambini
muoiono di malattie prive di cure o di fame. L’intero mondo della
disumanità rende schiavi i bambini, sfrutta deboli braccia. Casi non
così rari: bambini che subiscono maltrattamenti negli asili nido e
l’estrema violenza di madri che uccidono i figli appena nati: lo
raccontano la cronaca di ogni giorno, la crudeltà delle immagini, le
denunce delle organizzazioni umanitarie e inducono a momenti di
dolorosa commozione, a moti di solidarietà virtuale, a donazioni, ma
si trasformano in misura irrilevante nella rivoluzione richiesta
dall’immensa dimensione della tragedia che violenta le fragilità
dell’infanzia.

OCCHI PIENI DI LACRIME

commozione e orrore, indignazione. Sono conseguenze del racconto
della giornalista turca Nilüfer Demir, della sua fotografia del corpo
senza vita di Alan Kurdi, bambino siriano di tre anni riverso Ma sulla
spiaggia turca di una lussuosa località turistica. Tanti bambini come
Alan li ha uccisi il Mare Nostrum, cimitero di migranti vittime della
perversa ideologia dei respingimenti. Ma per quanti bambini si teme un
destino di morte, colpevole l’indifferenza di chi potrebbe impedirlo?
L’obiettivo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile è
“Conseguire una copertura sanitaria universale,  l’accesso ai servizi
essenziali di assistenza sanitaria di qualità, prezzi accessibili a
medicinali di base e vaccini per tutti. Il fallimento del progetto
provocherebbe la morte di 59 milioni di bambini entro il 2030.

EFFETTO COLLATERALE della mancata tutela dell’infanzia, lo
sfruttamento del lavoro minorile, prassi assimilabile alla schiavitù.
Ne è responsabile, per lo più, il sistema economico occidentale, che
crea extra profitti con il lavoro sottopagato e orari disumani imposti
ai bambini. Non esiste purtroppo un codice che proibisca questi
comportamenti speculativi e la soluzione non può essere che il divieto
totale di delocalizzare la produzione di beni in Paesi dove è prassi
impunita lo sfruttamento della povertà.


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