Basterebbe, ma non basta

Per cacciare a calci nel sedere il governo che ci s-governa da un anno e più, all’Italia democratica servirebbe ben poco e vediamo il perché. Il melonismo, a chiare lettere, rappresenta in molteplici suoi caposaldi la vocazione a rappresentare le classi agiate del Paese, la tutela dell’l’evasione fiscale, la complicità con i ‘padroni delle ferriere’, il disconoscimento dei diritti dei lavoratori, delle coppie di fatto, degli omosessuali, dei migranti, ma specialmente dei poveri, “razza inferiore che, peggio per loro, sono sei milioni di cittadini di serie B, palla al piede dell’Italia”. Basterebbe tutto questo per spedire all’inferno la destra omofoba, razzista, sessista, xenofoba, ma c’è di più. Meloni e soci spendono e spandono a ritmi dissennati, tengono in vita la folle ipotesi del Ponte sullo Stretto, mentre occorrono viaggi-calvario in treno di 13 ore per collegare due città siciliane. Non è il peggio: la combriccola dell’esecutivo opera un taglio brutale alla sanità pubblica e strizza tutti e due gli occhi alla medicina privata. L’esito è indegno di un Paese che per anni è stato di esempio nel mondo per la gratuità e le prestazioni erga omnes a tutela della salute. Se l’attacco alla sanità pubblica è un problema relativo per gli italiani agiati, diventa tragedia per chi non lo è: tempi infiniti per visite, esami, interventi chirurgici, ospedali impediti a erogare prestazioni urgenti, personale medico e infermieristico incolpevole aggredito da pazienti esasperati e ora, evento con gravissime conseguenze, l’astensione dal lavoro del personale paramedico, di medici demotivati per decisioni ‘contro’ del governo, molti in fuga dalle strutture pubbliche. Certo, ci sono medici di qualità e dedizione encomiabili, altri meno apprezzati, ma tutti condividono il giuramento di Ippocrate, in particolare questa dichiarazione d’intenti: “Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione; di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale che ispirerà ogni mio atto professionale; di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute”. Un autorevole analista politico spieghi finalmente il mistero italiano della saggia Gabanelli, giornalista emigrata dalla Rai meloniana a la7: informa che Fratelli d’Italia continua a guidare la classifica dei consensi, che la Meloni non perde nemmeno mezzo punto di like. Allora, per chi deciderà di interrompere l’astensionismo elettorale che ha favorito la destra, ecco la citazione di una premessa al giuramento di Ippocrate a cui aderiscono i medici in sciopero contro la privatizzazione della sanità: “In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati” 


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