7 OTTOBRE / I VERTICI ISRAELIANI CONOSCEVANO DA UN ANNO I PIANI DI HAMAS E NON HANNO MOSSO UN DITO

Due notizie-bomba arrivano dagli Stati Uniti.

Le autorità politiche israeliane, quelle militari e i servizi segreti erano ben a conoscenza, fin nei minimi dettagli, del piano di Hamas concretizzatosi quel famigerato 7 ottobre ma non hanno fatto niente, non hanno mosso un dito: eppure lo sapevano da circa un anno.

Quasi mezzo secolo fa, per la precisione nel 1977, una parte del Likud, l’attuale partito di governo in Israele capeggiato of course da killer-maximo Bibi Netanyahu, progettò di ammazzare l’allora Segretario di Stato Usa, appena deceduto a 100 anni, Henry Kissinger, perché ritenuto troppo ‘morbido’ verso gli arabi e soprattutto interessato a tutelare gli interessi petroliferi americani.

La prima è stata appena pubblicata dal ‘New York Times’ (NYT), è firmata da due inviati speciali a Tev Aviv del quotidiano a stelle e strisce, Ronen Bergmann e Adam Goldmann e si intitola “Israel knew Hamas attack plan more than a year before”, ossia “Israele conosceva il piano di attacco di Hamas più di un anno fa”.

La seconda, invece, scritta per uno dei migliori siti ‘alternativi’ sul fronte della politica internazionale, ‘The Intercept’, da Daniele Boquslaw, si intitola “Member of Israel’s rouling Likud party once planned to assassinate Henry Kissinger”, e cioè “Membri del partito al governo israeliano Likud un tempo progettarono di assassinare Henry Kissinger”.

Da saltare sulla sedia.

 

SAPEVANO E NON SI SONO MOSSI. PERCHE’?

Qui e in apertura, manifestazioni di protesta contro il governo in Israele dopo la strage del 7 ottobre

Molto interessante, un vero thriller con tutti gli ingredienti del caso (militari, politici, spie) la prima inchiesta, che contiene una enorme serie di dati, di elementi, sintetizzati in un dossier di 40 pagine, ‘Muro di Gomma’, di cui il NYT è entrato in possesso, nel quale viene dettagliato per filo e per segno come i vertici (ribadiamo, militari, politici e spionistici) di Tel Aviv erano da oltre un anno a conoscenza che Hamas stava preparando un super attacco, eppure se ne sono altamente fregati. Hanno minimizzato, non hanno creduto nelle possibilità militari di Hamas, hanno totalmente sottovalutato quanto invece risultava da tante ‘fonti’ super attendibili.

Il quotidiano dettaglia il tutto e non prende posizione.

Ma sorge spontaneo un interrogativo alto come un grattacielo: è mai possibile che i servizi segreti fino al giorno prima ritenuti i più efficienti del mondo abbiano potuto compiere un errore così clamoroso?

Itamar Ben-Gvir

Che gli stessi vertici politici e militari abbiamo potuto prendere un granchio di dimensioni così colossali, il più grande della loro storia? Che due ‘volpi’ come il premier Bibi Netanyahu e il ministro della Difesa Itamar Ben Gvir non sapessero proprio nulla o fossero cosi inetti dal sottovalutare la ‘minaccia’?

Totali imbecilli, incapaci o cosa?

A nostro pare una risposta c’è: molto inquietante nonché drammatica.

Sapevano, sapevano benissimo quello che il 7 ottobre si sarebbe scatenato e ‘scientemente’, ‘scientificamente’ hanno deciso di non agire, di far fare tutto ad Hamas.

Perché? Perché hanno valutato a tavolino che ‘il gioco valeva la candela’. Ossia, la morte di centinaia di israeliani (alla fine, circa 1.200) e la stessa presa degli ostaggi (220 circa) era stata messa ampiamente in conto, tanto che un dossier di anni prima faceva esplicito riferimento alla cattura di ‘ostaggi’.

Tutto in funzione dell’operazione di massacro successiva, di strage continua del popolo palestinese da allora in poi (interrotta solo dagli ultimi pochi giorni di tregua, ma il conflitto è già ripreso più cruento che mai il 1 dicembre), di autentico genocidio, non solo via missili & bombe, ma anche e soprattutto per fame, per sete, per mancanza di farmaci.

Obiettivo finale: liberare tutta la Striscia di Gaza da quei maledetti palestinesi, ammazzarne quanti più è possibile e il resto deportarlo nel deserto del Sinai.

In perfetto stile nazista. Quanto è stato subito durante l’Olocausto, renderlo pari pari ai palestinesi. Semplice e chiaro, no?

Se a tutto ciò si aggiunge che Hamas per tanto anni è stata ‘coccolata’, ‘cresciuta’ sotto la protettiva ala del governo israeliano, come alcuni mezzi di controin-formazione (e anche la ‘Voce’ in un reportage di circa un mese fa) hanno documentato, a partire dalle inequivocabili parole pronunciate dal premier-killer Netanyahu nel corso di un summit del Likud del 2019, tutto diventa più ‘comprensibile’ e il cerchio comincia a chiudersi.

Da tener presente un’altra tragica ‘analogia’ storica.

Ossia la vera origine di ‘Al Qaeda’ e la Osama bin Laden story. Nonché l’attacco alle Torri Gemelle che ha causato oltre 3 mila morti.

Osama bin Laden

Più volte la Voce ha documentato fatti & vicende che più inquietanti non si può. Come, tanto per gradire, il pranzo chez Biden (padre e figlio) di fine anni ’90, con alcune guest star: come l’ex racchetta d’oro del tennis mondiale Bjorn Borg, la sua allora compagna Loredana Bertè e – udite udite – Osama bin Laden. Il cui fratellastro, tanto per gradire ancora, era azionista in uno dei colossi della finanza a stelle e strisce, ‘Carlyle Group’, proprio come George Bush senior: e – vedi il destino – quel tragico 11 settembre 2001, in occasione di un CdA Carlyle i due (Bush padre e il fratellastro di Osama) si trovano insieme sulla terrazza a godersi lo spettacolo dell’impatto fatale sulle Twin Towers

E chi era mai a capo di quel commando? Mohamed Atta, sbarcato negli Usa un anno prima, libero di girare per gli States da un capo all’altro come un fringuello, di prendere addirittura il brevetto di pilota. Per la serie: FBI e CIA – così come oggi i servizi segreti israeliani nel caso dell’attacco di Hamas – sapevano bene chi era Mohamd Atta e lo hanno lasciato agire indisturbato, senza muovere un dito.

Mohamed Atta

Lo ha documentato, per filo e per segno, uno dei più cari amici e collaboratore per decenni della Voce, Ferdinando Imposimato, incaricato dalla Corte dell’Aja per i crimini contro l’umanità di redigere un rapporto sui fatti dell’11 settembre. Ne uscì una vera ‘bomba’ e Ferdinando scrisse un memorabile pezzo per la Voce.

E anche stavolta la risposta a nostro parere è sotto la luce del sole: 3 mila vite sacrificate sull’altare della guerra, degli interessi dell’industria bellica, del Dio-Denaro, per il petrolio e il controllo geo-politico-militare dello strategico scacchiere mediorientale.

Perché quell’11 settembre ‘autorizzò’ gli Usa ad invadere l’Iraq e massacrare quella popolazione.

Proprio come ora succede con l’esercito israeliano che sta sterminando le inermi popolazioni palestinesi. La storia si ripete…

Passiamo ad Henry Kissinger. Il guerrafondaio di tante guerre, delle più feroci invasioni, lo stratega per decenni delle politiche imperialistiche e sanguinarie della Casa Bianca.

Ma negli ultimi anni era, per certi versi, ‘rinsavito’. Nel senso che, per fare un solo esempio, sul bollente tema del conflitto in Ucraina, aveva avuto la vista ben più lunga – lui quasi centenario – rispetto a quella di tante Menti della Casa Bianca e, soprattutto, del Dipartimento di Stato, a cominciare dai super-falchi Antony Blinken e Victoria Nuland, di cui la Voce ha più volte negli ultimi tre anni descritto le acrobatiche imprese che più guerrafondaie non si può.

Sulla figura arcinota di Kissinger non ci dilunghiamo più di tanto.

E quindi, ecco la parola ai due reporter del ‘New York Times’ con la dirty story che parte proprio da Tel Aviv. Vi proponiamo il testo tradotto in italiano, ma cliccando sul link in basso potete leggere il testo nella sua versione originale, così come pubblicata dal NYT.

Lo stesso vale per il pezzo da ‘The Intecept’, che trovate in italiano e anche – cliccando sul link in basso – in originale.

E sempre a seguire, poi, vi proponiamo due link che riguardano ancora la figura di Kissinger.

Il primo, tratto da un altro ottimo sito di politica internazionale, ‘Responsible Statecraft’, è titolato: “Symposium: Peace or destruction – What was Kissinger’s impact?”, ovvero: “Simposio: Pace o distruzione: qual è stato l’impatto di Kissinger?”.

Il secondo, ben più tranchant, arriva dal sito ‘RollingStone’ e già il titolo parla da solo: “Henry Kissinger, war criminale, beloved by America’s rouling class, finally dies”, e cioè “Henry Kissinger, il criminale di guerra amato dalla classe dirigente americana, finalmente è morto”.

Buone e, soprattutto, istruttive (sotto il profilo storico e politico) letture.

P.S. Come al solito, per rileggere articoli e inchieste della Voce su personaggi citati nel pezzo, andate alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page. A quel punto, basta digitate nome e cognome (ad esempio OSAMA BIN LADEN o MOHAMED ATTA, oppure FERDINANDO IMPOSIMATO) al fine di recuperare la MEMORIA di tanti fatti & misfatti: rimasti, of course, regolarmente impuniti.  

 

 

Israele conosceva il piano di attacco di Hamas più di un anno fa

Un progetto esaminato dal Times descriveva l’attacco in dettaglio. I funzionari israeliani l’hanno liquidata come un’ambizione e hanno ignorato gli avvertimenti specifici.

Di Ronen Bergmann E Adam Goldmann

Reportage da Tel Aviv

 

 

I funzionari israeliani hanno ottenuto il piano di battaglia di Hamas per l’attacco terroristico del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse, come dimostrano documenti, e-mail e interviste. Ma i funzionari dell’esercito e dell’intelligence israeliani hanno respinto il piano come ambizioso, ritenendolo troppo difficile da realizzare per Hamas.

Il documento di circa 40 pagine, che le autorità israeliane hanno chiamato in codice “Muro di Gerico”, delineava, punto per punto, esattamente il tipo di devastante invasione che portò alla morte di circa 1.200 persone.

Il documento tradotto, esaminato dal New York Times, non fissava una data per l’attacco, ma descriveva un attacco metodico progettato per sopraffare le fortificazioni attorno alla Striscia di Gaza, prendere il controllo delle città israeliane e assaltare le principali basi militari, inclusa una divisione Sede centrale.

Hamas ha seguito il progetto con una precisione scioccante. Il documento richiedeva una raffica di razzi all’inizio dell’attacco, droni per mettere fuori uso le telecamere di sicurezza e mitragliatrici automatizzate lungo il confine, e uomini armati che si riversavano in Israele in massa con parapendii, motociclette e a piedi – tutto ciò. è successo il 7 ottobre.

Il piano includeva anche dettagli sulla posizione e le dimensioni delle forze militari israeliane, sugli snodi di comunicazione e altre informazioni sensibili, sollevando dubbi su come Hamas avesse raccolto le sue informazioni e se ci fossero fughe di notizie all’interno dell’establishment della sicurezza israeliano.

Il documento circolò ampiamente tra i leader militari e dell’intelligence israeliani, ma gli esperti stabilirono che un attacco di quella portata e ambizione andava oltre le capacità di Hamas, secondo documenti e funzionari. Non è chiaro se il documento sia stato visto anche dal primo ministro Benjamin Netanyahu o da altri importanti leader politici.

L’anno scorso, poco dopo l’ottenimento del documento, funzionari della divisione Gaza dell’esercito israeliano, responsabile della difesa del confine con Gaza, hanno affermato che le intenzioni di Hamas non erano chiare.

“Non è ancora possibile determinare se il piano è stato pienamente accettato e come si concretizzerà”, si legge in una valutazione militare esaminata dal Times.

Poi, a luglio, appena tre mesi prima degli attacchi, un analista veterano dell’Unità 8200, l’agenzia israeliana di intelligence dei segnali, ha avvertito che Hamas aveva condotto un’intensa esercitazione di addestramento di un giorno che sembrava simile a quanto delineato nel progetto.

Ma un colonnello della divisione di Gaza ha ignorato le sue preoccupazioni, secondo le e-mail crittografate visualizzate dal Times.

“Confuto assolutamente che lo scenario sia immaginario”, ha scritto l’analista negli scambi di posta elettronica. L’esercizio di addestramento di Hamas, ha detto, corrispondeva pienamente “al contenuto del Muro di Gerico”.

“È un piano progettato per iniziare una guerra”, ha aggiunto. “Non è solo un raid in un villaggio.”

I funzionari ammettono in privato che, se i militari avessero preso sul serio questi avvertimenti e reindirizzato significativi rinforzi verso sud, dove Hamas ha attaccato, Israele avrebbe potuto attenuare gli attacchi o forse addirittura impedirli.

Immagine

I soldati israeliani sono stati schierati in un’area dove i civili sono stati uccisi nella città meridionale di Sderot il 7 ottobre.Credito…Oren Ziv/Agenzia France-Presse — Getty Images

Invece, l’esercito israeliano era impreparato mentre i terroristi fuggivano dalla Striscia di Gaza. È stato il giorno più mortale nella storia di Israele.

 

I funzionari della sicurezza israeliani hanno già riconosciuto di non essere riusciti a proteggere il paese, e si prevede che il governo riunirà una commissione per studiare gli eventi che hanno portato agli attacchi. Il documento del Muro di Gerico mette a nudo una serie di passi falsi durata un anno , culminati in quello che i funzionari ora considerano il peggior fallimento dell’intelligence israeliana dall’attacco a sorpresa che portò alla guerra arabo-israeliana del 1973.

Alla base di tutti questi fallimenti c’era la convinzione, fatalmente inesatta, che Hamas non avesse la capacità di attaccare e non avrebbe osato farlo. Questa convinzione era così radicata nel governo israeliano, hanno detto i funzionari, da ignorare le crescenti prove del contrario .

L’esercito israeliano e l’Agenzia di sicurezza israeliana, responsabile dell’antiterrorismo a Gaza, hanno rifiutato di commentare.

I funzionari non hanno voluto dire come hanno ottenuto il documento del Muro di Gerico, ma era tra le diverse versioni di piani di attacco raccolte nel corso degli anni. Un memorandum del Ministero della Difesa del 2016 visionato dal Times, ad esempio, afferma: “Hamas intende spostare il prossimo scontro in territorio israeliano”.

 

Un simile attacco comporterebbe molto probabilmente la presa di ostaggi e “l’occupazione di una comunità israeliana (e forse anche di un certo numero di comunità)”, si legge nella nota.

ImmagineAlcuni veicoli hanno preso fuoco ad Ashkelon, in Israele, mentre i razzi venivano lanciati dalla Striscia di Gaza il 7 ottobre.Credito…Ilan Rosenberg/Reuters

Il documento del Muro di Gerico, che prende il nome dalle antiche fortificazioni nell’odierna Cisgiordania, era ancora più esplicito. Descriveva nel dettaglio attacchi missilistici per distrarre i soldati israeliani e mandarli a correre nei bunker, e droni per disattivare le elaborate misure di sicurezza lungo la recinzione di confine che separa Israele e Gaza.

I combattenti di Hamas avrebbero quindi sfondato 60 punti del muro, facendo irruzione attraverso il confine con Israele. Il documento inizia con una citazione del Corano : “Sorprendeteli attraverso il cancello. Se lo farai, vincerai sicuramente”.

La stessa frase è stata ampiamente utilizzata da Hamas nei suoi video e nelle sue dichiarazioni dal 7 ottobre.

Uno degli obiettivi più importanti delineati nel documento era quello di invadere la base militare israeliana a Re’im, che ospita la divisione di Gaza responsabile della protezione della regione. Sono state elencate anche altre basi che cadevano sotto il comando della divisione.

 

Hamas ha raggiunto questo obiettivo il 7 ottobre, imperversando a Re’im e invadendo parti della base.

L’audacia del progetto, hanno detto i funzionari, ha reso facile sottovalutarlo. Tutti i militari scrivono piani che non usano mai, e i funzionari israeliani valutano che, anche se Hamas invadesse, potrebbe radunare una forza di poche dozzine, non delle centinaia che alla fine hanno attaccato.

Anche Israele aveva interpretato male le azioni di Hamas. Il gruppo aveva negoziato permessi per permettere ai palestinesi di lavorare in Israele, cosa che i funzionari israeliani interpretarono come un segno che Hamas non stava cercando una guerra.

Ma Hamas elaborava piani di attacco da molti anni, e i funzionari israeliani ne erano entrati in possesso in precedenza. Quello che avrebbe potuto essere un colpo di stato dell’intelligence si è trasformato in uno dei peggiori errori di calcolo nei 75 anni di storia di Israele.

ImmagineSecondo quanto riferito, un camion ha trasportato una donna israeliana catturata a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, il 7 ottobre.Credito…Agenzia France-Presse — Getty Images

 

Nel settembre 2016, l’ufficio del ministro della Difesa ha compilato un memorandum top-secret basato su un’iterazione molto precedente di un piano di attacco di Hamas. Il memorandum, firmato dall’allora ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, affermava che un’invasione e la presa di ostaggi avrebbero “causato un grave danno alla coscienza e al morale dei cittadini di Israele”.

La nota, visionata dal Times, affermava che Hamas aveva acquistato armi sofisticate, disturbatori GPS e droni. Ha inoltre affermato che Hamas ha aumentato la sua forza combattente a 27.000 uomini, aggiungendone 6.000 ai suoi ranghi in un periodo di due anni. Hamas sperava di raggiungere quota 40.000 entro il 2020, si legge nella nota.

L’anno scorso, dopo che Israele ha ottenuto il documento del Muro di Gerico, la divisione militare di Gaza ha redatto la propria valutazione dell’intelligence su quest’ultimo piano di invasione.

 

Hamas aveva “deciso di pianificare un nuovo raid, senza precedenti nella sua portata”, hanno scritto gli analisti nella valutazione esaminata dal Times. Si afferma che Hamas intende effettuare un’operazione di inganno seguita da una “manovra su larga scala” con l’obiettivo di sopraffare la divisione.

Ma la divisione di Gaza ha definito il piano una “bussola”. In altre parole, la divisione ha stabilito che Hamas sapeva dove voleva andare ma non vi era ancora arrivato.

Il 6 luglio 2023, l’analista veterano dell’Unità 8200 ha scritto a un gruppo di altri esperti di intelligence che dozzine di commando di Hamas avevano recentemente condotto esercitazioni di addestramento, sotto l’osservazione di alti comandanti di Hamas.

L’addestramento prevedeva l’abbattimento di aerei israeliani e l’occupazione di un kibbutz e di una base di addestramento militare, uccidendo tutti i cadetti. Durante l’esercitazione, i combattenti di Hamas hanno usato la stessa frase del Corano che appariva all’inizio del piano di attacco al Muro di Gerico, ha scritto negli scambi di posta elettronica visionati dal Times.

L’analista ha avvertito che l’esercitazione ha seguito da vicino il piano del Muro di Gerico e che Hamas sta sviluppando la capacità di realizzarla.

Il colonnello della divisione di Gaza ha applaudito l’analisi, ma ha detto che l’esercitazione era parte di uno scenario “totalmente fantasioso”, e non un’indicazione della capacità di Hamas di farcela.

“In breve, aspettiamo pazientemente”, ha scritto il colonnello.ImmagineUn soldato israeliano nella città meridionale di Sderot vicino ai corpi degli israeliani uccisi da uomini armati palestinesi entrati dalla Striscia di Gaza il 7 ottobre.Credito…Tsafrir Abayov/Associated Press

 

Il botta e risposta è continuato, con alcuni colleghi che hanno sostenuto la conclusione originale dell’analista. Ben presto, ha fatto appello alle lezioni della guerra del 1973, in cui gli eserciti siriano ed egiziano hanno invaso le difese israeliane. Le forze israeliane si sono raggruppate e hanno respinto l’invasione, ma il fallimento dell’intelligence è servito a lungo da lezione ai funzionari della sicurezza israeliani.

“Abbiamo già vissuto un’esperienza simile 50 anni fa sul fronte meridionale in uno scenario che sembrava immaginario, e la storia potrebbe ripetersi se non stiamo attenti”, scrive l’analista ai colleghi.

Sebbene inquietanti, nessuna delle e-mail prevedeva che la guerra fosse imminente. Né l’analista ha sfidato l’opinione diffusa tra i funzionari dell’intelligence israeliana secondo cui Yahya Sinwar, il leader di Hamas, non era interessato alla guerra con Israele. Ma ha giustamente valutato che le capacità di Hamas sono migliorate drasticamente. Il divario tra il possibile e l’aspirazionale si era ridotto in modo significativo.

L’incapacità di collegare i punti fa eco a un altro fallimento analitico di oltre vent’anni fa, quando anche le autorità americane avevano molteplici indizi che il gruppo terroristico Al Qaeda stesse preparando un assalto. Gli attacchi dell’11 settembre 2001 al World Trade Center e al Pentagono sono stati in gran parte un fallimento di analisi e immaginazione, ha concluso una commissione governativa .

“Il fallimento dell’intelligence israeliana del 7 ottobre somiglia sempre più al nostro 11 settembre”, ha affermato Ted Singer, un alto funzionario della CIA recentemente in pensione che ha lavorato a lungo in Medio Oriente. “Il fallimento rappresenterà una lacuna nell’analisi per dipingere un quadro convincente per la leadership militare e politica che Hamas aveva l’intenzione di lanciare l’attacco quando lo ha fatto”.

 

Henry Kissinger

 

MEMBRI DEL PARTITO AL GOVERNO ISRAELIANO LIKUD UNA VOLTA PROGETTARONO DI ASSASSINARE HENRY KISSINGER

Secondo una notizia dell’epoca, nel 1977 una fazione radicale all’interno del partito Likud complottò per uccidere Kissinger.

Daniele Boguslaw

L’EX SEGRETARIO DI STATO Henry Kissinger è morto mercoledì all’età di 100 anni, anche se se i predecessori del partito al governo israeliano Likud avessero avuto la meglio, forse non sarebbe arrivato nemmeno a metà strada rispetto al traguardo del secolo.

Nonostante la sua reputazione di kingmaker geopolitico, Kissinger non è mai stato in grado di imporre completamente la totale autorità statunitense su Israele, ma ha cercato di sfruttare l’influenza statunitense, a volte contro ciò che il partito di destra Likud considerava i suoi interessi.

Negli anni ’70 Kissinger era così odiato dal partito Likud, che ora controlla la coalizione di governo di estrema destra israeliana, che alcuni dei suoi membri tentarono di farlo assassinare, secondo una notizia dell’epoca.

“Una cricca intransigente di esponenti della destra israeliana ha stipulato un ‘contratto’ di 150.000 dollari per l’assassinio del Segretario di Stato Kissinger”, riferiva il New York Daily News nel 1977, citando alti funzionari del Dipartimento di Stato. Quando sono emerse per la prima volta le notizie di un possibile assassinio di Kissinger, si è creduto che fosse opera di militanti palestinesi, ma alti funzionari hanno detto al giornale di essere certi che la minaccia provenisse dal partito Likud.

Gli estremisti del Likud che stanziarono i soldi – descritti come “una piccola fazione radicale all’interno del blocco di opposizione israeliano del Likud” – sarebbero rimasti sconvolti dalla diplomazia di Kissinger verso la fine della guerra arabo-israeliana del 1973. Kissinger aveva avuto un ruolo determinante negli accordi di disimpegno con l’Egitto e la Siria che prevedevano il ritiro di Israele dai territori che aveva conquistato. Da parte israeliana, il partito laburista rivale del Likud aveva collaborato con Kissinger per accettare i compromessi.

La guerra del 1973 aveva portato anche a un dannoso embargo petrolifero da parte degli stati arabi contro gli Stati Uniti, e si diceva che Kissinger fosse disposto a tagliare qualsiasi accordo necessario per riaprire il rubinetto, cosa che gli accordi di disimpegno del 1974 avevano realizzato.

Del colpo, il Daily News ha riferito: “Si diceva che il motivo fosse la vendetta contro Kissinger per aver presumibilmente svenduto Israele durante la sua diplomazia sullo shuttle in Medio Oriente”.

All’epoca il Likud negò fermamente le accuse, così come fece il Dipartimento di Stato . (Il complotto segnalato per assassinare Kissinger è solo uno dei numerosi casi in cui gli israeliani hanno mostrato un’intensa ostilità verso il loro più forte alleato, compreso un attacco del 1967 ad una nave spia americana e un’operazione di spionaggio negli anni ’80.)

Mentre Kissinger riuscì nel suo obiettivo a breve termine di porre fine all’embargo petrolifero e restituire la penisola del Sinai all’Egitto, i suoi sforzi di statista ostacolarono intenzionalmente gli sforzi per trovare una soluzione a lungo termine all’occupazione permanente della Palestina.

Come ha scritto oggi il mio collega Jon Schwarz , Kissinger è andato contro la stessa direttiva di Richard Nixon di trovare un modo per una pace duratura quando tutto e qualsiasi cosa era sul tavolo. Kissinger credeva che un costante stato di conflitto e instabilità garantisse all’America un vantaggio in Medio Oriente. “La mia valutazione è che una vittoria costosa [per Israele] senza un disastro è la migliore”, disse Kissinger ai suoi subordinati all’inizio della guerra dello Yom Kippur.

Nonostante la sua eredità ebraica, Kissinger mostrò poco rispetto per lo stato israeliano o il popolo ebraico al di là della loro utilità per l’impero americano. Aiutare gli ebrei sovietici a fuggire negli Stati Uniti per evitare la repressione russa “non era un obiettivo della politica estera americana”, disse Kissinger a Nixon nel 1973, “e se mettono gli ebrei nelle camere a gas nell’Unione Sovietica, non è una preoccupazione americana”. . Forse una preoccupazione umanitaria”.

Qualunque animosità esistesse una volta tra il partito Likud e l’ex segretario di stato era ormai superata da tempo. Oggi, il partito è guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, eletto per la prima volta nel 1996 (l’elezione fu provocata dall’assassinio di Yitzhak Rabin, che molti credono fosse l’ultima grande speranza per una pace duratura in Israele).

Netanyahu ha preso spunto dal programma di Kissinger, sfruttando il conflitto senza fine per aggrapparsi al potere e invitando politici sempre più estremisti nella coalizione del Likud. A settembre, poche settimane prima che Israele lanciasse la sua guerra totale contro Gaza, la coppia ebbe un  incontro affettuoso  a New York.

La campagna di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime settimane rivaleggia con i bombardamenti concentrati su Vietnam e Cambogia che Kissinger supervisionò decenni fa.

 

 

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