COVID & VACCINI / ARRIVA LA COMMISSIONE D’INCHIESTA. SAPRA’ FAR LUCE SUI RESPONSABILI?

 Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, un passo verso il varo definitivo dopo un mare di polemiche.

Il testo è stato appena modificato dalla Commissione Sanità di palazzo Madama; per cui, una volta approvato dal Senato, potrà passare alla Camera per l’ok definitivo.

Si tratta di un testo molto lungo, composto di soli 7 articoli ma con un’infinità di sotto-articoli, una vera babele non priva di errori, orrori & omissioni.

Alla resa dei conti, comunque, meno peggio di quanto si potesse inizialmente ipotizzare. Soprattutto perché, se mai ci fosse (cosa della quale dubitiamo fortemente) la volontà politica di far luce sulle vere responsabilità di chi ha sciaguratamente operato negli anni della pandemia, causando colossali danni agli italiani con decine di migliaia di vittime che si sarebbero potute evitare e attuando una folle politica di obbligo vaccinale, ci potrebbero essere – nel pur zoppicante testo – gli spiragli giusti per andare a segno: e colpire i colpevoli.

Pur se – come ben sappiamo ‘storicamente’ – le commissioni parlamentari d’inchiesta si sono rivelate sempre un flop; e comunque la loro rilevanza resta tutta ‘politica’, ‘storica’ e non può certo incidere sulla verità giudiziaria, fino ad oggi (ma non è mai troppo tardi) totalmente negata e calpestata. Per un fatto molto semplice: l’inchiesta della procura di Bergamo riguardava solo le vicende della zona rossa nella Bergamasca e non prendeva neanche lontanamente in considerazione i veri ‘capi d’accusa’, le gigantesche responsabilità su Covid & Vaccini.

E vediamole di nuovo in prima fila, quelle responsabilità, tante volte denunciate dalla Voce in questi tre anni e mezzo di pandemia e di due anni e mezzo di vaccini.

La questione va nettamente divisa, scissa, in due tronconi. Il periodo in cui è esplosa la pandemia e non erano ancora a disposizione i vaccini, ossia da febbraio a dicembre 2020; e da allora ad oggi, quando sono entrati in commercio i vaccini, Pfizer e Moderna uber alles, visto che sono stati di gran lunga i più utilizzati (quelli a RNA messaggero, i più ‘pericolosi’ per la salute).

 

CURE & FARMACI NEGATI

Partiamo allora da quel maledetto febbraio 2020, caratterizzato dall’avvio degli ormai ben noti lockdown & dalle mascherine a go go.

Roberto Speranza

Il vero punto focale, l’autentico spartiacque è rappresentato dalle cure, dai farmaci che si sarebbero potuti utilizzare per far fronte ai primi sintomi del Covid e che, invece, sono stati letteralmente negati a tutti i cittadini, impedendone la prescrizione a tutti i medici di famiglia, pena la radiazione dell’albo.

Ha imperato, per dieci mesi – lo ribadiamo da febbraio a dicembre 2020 – una solo Legge, un unico Diktat, deciso dal ministro della Salute (sic) Roberto Speranza con l’avallo di tutto il governo Conte: “Tachipirina e Vigile Attesa”, che ha significato, tradotto in termini molto crudi, uso della totalmente inutile (per quel virus) Tachipirina e solo l’attesa di essere ricoverati negli infernali gironi ospedalieri, super intasati, di finire ovviamente negli altrettanto  iper affollati reparti di urgenza, quindi intubati, scelleratamente ventilati (perché quelle ventilazioni non hanno fatto altro che incoraggiare la moltiplicazione del virus), per arrivare all’ovvio decesso. Ai confini della realtà.

Soprattutto perché, in quegli stessi mesi, c’erano, esistevano in commercio e quindi acquistabili in tutte le farmacie, cure e farmaci che avrebbero potuto contrastare il Covid fin dai suoi primi sintomi. Per fare solo due esempi, l’idrossiclorochina e l’invermectina. Della prima ha fatto largo uso, con successo, l’animatore del più grande ospedale europeo per le malattie infettive, quello di Marsiglia, guidato dallo scienziato Didier Raoult.

Sorge subito spontaneo l’interrogativo? Come mai quel farmaco, usato solitamente per curare forme di artrosi ma sperimentato efficacemente come anti-covid, è stato da noi impedito?

Didier Raoult

Come mai c’è voluta addirittura un’ordinanza del Consiglio di Stato datata 12 dicembre 2020 per sdoganarla, per legittimarne e renderne possibile l’uso, che avrebbe potuto arginare la marea montante del coronavirus, nella messianica attesa dei vaccini? Stesso discorso per l’invermectina, che molti ricercatori ‘fuori dal coro’ hanno usato con successo (e come è successo, in modo clamoroso, per curare in India i pazienti).

Ricordate l’immagine di Donald Trump, a metà 2020, che beccò il covid, si mostrò davanti alle telecamere con una confezione di Idrossiclorochina, e poi illustrò quel cocktail che lo fece guarire in dieci giorni e che avrebbe potuto salvare tante vite? Subito crocifisso, Trump, perché ebbe il coraggio di remare contro i maxi interessi di Big Pharma, che aveva solo l’interesse di arrivare in tempi record ai taumaturgici vaccini per ingrassare a dismisura i fatturati & profitti delle sue star, Pfizer e Moderna in pole position.

Ma non furono solo Raoult e (mediaticamente) Trump a mostrare al mondo che esistevano cure e farmaci capaci di contrastare efficacemente il Covid fin dai suoi primi sintomi.

In Europa fanno scuola gli esempi di due grandi virologi, il premio Nobel (per aver scoperto il virus dell’HIV) Luc Montagnier e il nostro Giulio Tarro, l’allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì l’antipolio e sconfisse dal ‘suo’ Cotugno prima il colera ad inizio anni ’70 e poi alla fine di quel decennio il ‘male oscuro’ che falcidiò centinaia di bambini.

Il professor Giulio Tarro

Negli Stati Uniti, si levava la voce di Robert Kennedy junior, oggi candidato per la corsa alla Casa Bianca, e da sempre in prima linea con la sua associazione ‘Children’s Health Defence’ per mettere in guarda dall’uso dei vaccini, quelli tradizionali, da somministrare con gran cautela e secondo il principio di ‘massima precauzione’ (come sempre sostenuto da Montagnier e Tarro). Anche Kennedy si è battuto per l’uso di farmaci ad hoc (idrossiclorochina, invermectina, lattoferrina e altri) per combattere il covid.

Proprio come tutti e tre (accompagnati da un sempre crescente numero di ricercatori e scienziati sempre ‘fuori dal coro’ e contro le logiche di Big Phama) hanno sempre lottato per dei vaccini sperimentati al meglio, realmente efficaci e, soprattutto, sicuri.

E qui siamo al secondo nodo bollente.

Proprio quello sulle sperimentazioni di ‘prodotti’ che sarebbero dovuti diventare, nel giro di pochi mesi, vaccini super efficaci e iper sicuri da somministrare a tutti i cittadini, in via – udite udite – obbligatoria.

 

VACCINI SPERIMENTALI, INEFFICACI & INSICURI

A questo punto ti aspetti la massima serietà scientifica, perché si tratta di un problema che investe la salute di mezzo mondo.

E invece, cosa succede in questo mondo realmente capovolto, dove regna l’unica legge del Profitto, del Business, costi quel che costi, anche sulla pelle della gente?

La Voce lo ha denunciato decine di volte, come ha fatto non poche il più che autorevole ‘British Medical Journal’ (‘BMJ’): quei vaccini in modo totalmente anomalo approvati dalla Food and Drug Administration ad agosto 2020, erano ancora sperimentali (il termine previsto per i ‘trials’ era stato fissato a dicembre 2023), inefficaci e insicuri. Alla faccia delle cifre sbandierate (e taroccate) dalle due regine alla ‘vaccinara’, Pfizer e Moderna.

Già a gennaio 2021, un editoriale di fuoco firmato da Peter Doshi, il direttore scientifico e coeditore del ‘BMJ’, sbugiardava in modo clamoroso le due star di Big Pharma: altro che un’efficacia pari al 93-94 per cento, neanche il 20 per cento! Percentuale che si è man mano ridotta nei mesi fino quasi ad azzerarsi, come dimostrano non poche sentenze giudiziarie anche dei nostri tribunali.

Peggio che andar di notte sul fronte della fondamentale sicurezza di quei ‘prodotti’ (meglio non chiamarli neanche più vaccini) sfornati dalle due leader mondiali. Sempre un illuminante reportage scientifico pubblicato ad agosto 2021 dal ‘BMJ’ svelava la connection: una gola profonda (in Usa le chiamano ‘whistleblower’) che aveva lavorato per alcuni mesi ad un grosso centro allestito negli Usa da Pfizer per i ‘trials’, denunciava fatti & misfatti, taroccamenti & omissioni. E inviava il pesantissimo j’accuse alla FDA: la quale sapete cosa fece? Invece di aprire un’inchiesta al calor bianco, smistò quel j’accuse al ‘lupo’ Pfizer, che licenziò in tronco l’integerrima ricercatrice. Che grazie a Dio non s’è persa d’animo e ha denunciato Pfizer penalmente e civilmente.

Peter Doshi

Ma sempre agli Usa è arrivato, dopo un anno circa di campagna vaccinale, un’altra doccia gelata. I ‘Centers for Desease Control’ (CDC) hanno infatti messo a punto il sistema VAERS per il monitoraggio degli effetti avversi prodotti dai vaccini. E sapete qual è stato il primo risultato choc? La bellezza di ben 10.000.000 (avete leto bene, 10 MILIONI) di effetti avversi nelle persone che hanno subito il vaccino; effetti nel 50 per cento dei casi valutati come ‘gravi’ e soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio (pericarditi, miocarditi, trombosi, ictus e infarti).

Proprio quegli effetti avversi che ancora oggi la nostra AIFA, ossia l’Agenzia Italiana per il Farmaco, giudica di molto difficile valutazione e quantificazione: come potete leggere nelle fresche dichiarazioni da brivido rilasciate Amato de Monte, direttore del servizio regionale di emergenza nel Friuli-Venezia Giulia ed ex direttore del reparto di anestesia e rianimazione all’Ospedale civile di Udine. In basso trovate l’istruttivo link tratto dal sito ‘il Paragone’.

Ma per chiudere il cerchio torniamo al testo relativo ai compiti che dovrà svolgere la Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid.

 

PASSAGGI-CHIAVE

A seguire vi segnaliamo i passaggi-base, attraverso i quali potranno essere effettuate (ribadiamo: se ci sarà una reale volontà politica di scovare la verità; e non il solito papocchio salvatutti) le indagini ad hoc per scovare chi ha ‘barato’.

Già al punto a) dell’articolo 3 si parla di “svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto al fine di contrastare, prevenire e ridurre la diffusione e l’impatto del SARS-Cov-2”.

Ottimo punto di aggancio per quanto sopra descritto a proposito delle cure & dei farmaci vietati. Così come del resto – incredibile ma vero – in quei mesi furono vietate, messe al bando le ‘autopsie’, unico modo per accertare se il decesso derivava o no dal coronavirus (e quindi ottima scorciatoia per ‘taroccare’ le cifre sui reali motivi di tante morti).

Il punto bb) dello stesso articolo 3 parla di necessaria “verifica sull’efficacia dei protocolli terapeutici”: una strada aperta, per chi voglia percorrerla, al fine di dimostrare che i protocolli adottati dalle nostre autorità politiche e scientifiche (sic), come ad esempio il CTS, hanno fatto acqua da tutte le parti e hanno causato caterve di morti innocenti.

Passiamo ad un altro nodo bollente: “gli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia”, come evocato dal punto dd) dello stesso articolo 3. Siamo in pieno ‘Pfizergate’: perché – come la Voce ha più volte dettagliato – la Commissaria UE, Ursula von der Leyen, ha firmato contratti fantasma per la fornitura di vaccini, soprattutto Pfizer, ai Paesi Ue, per la bellezza di 71 miliardi di euro. Accordi stipulati senza rispettare norme e regole, senza consultare la apposita commissione di valutazione: solo via sms, messaggini, addirittura spariti, volatilizzati.

Ursula von der Leyen con Bourla

Ancora una volta ai confini della realtà.

E cosa hanno fatto le nostre autorità politiche e scientifiche per evitare questa disastro, questa connection con i soldi e sulla pelle dei cittadini europei, e quindi anche di quelli italiani?

Un fico secco, fino a prova contraria. E dalla Commissione parlamentare d’inchiesta di casa nostra potrebbe arrivare – vivaddio – una qualche risposta!

Visto che dopo un anno e mezzo di lavori è stata del tutto silenziata la ‘Commissione parlamentare d’inchiesta’ attivata nientemeno che dalla stessa UE e davanti alla quale non si sono neanche presentati sia von der Leyen che il Ceo di Pfizer, Albert Bourla!

A seguire, vi proponiamo  la lettura del testo appena modificato da palazzo Madama.

 

Covid. La Commissione parlamentare non indagherà su stato di emergenza, Dpcm e obblighi. Ecco il testo modificato approvato dal Senato

Quindi, il pezzo tratto da ‘Il Paragone’ sul depistante comportamento di AIFA.

 

Aifa, impossibile segnalare gli effetti avversi. Ecco il trucchetto con cui si “aiutano” le case farmaceutiche 

Infine due link tratti dell’ottimo sito di contro-informazione, ‘Renovatio 21’.

Le morti infantili sono aumentate per la prima volta in 20 anni negli USA. Dottori, giornalisti, politici brancolano nel buio

 

 

Dipendenti FDA che hanno contribuito ad approvare il vaccino «Spikevax» vanno a lavorare per Moderna

P.S. 1 – Una modesta proposta per tutti i componenti della prossima Commissione parlamentare d’inchiesta sul covid. Consigliamo, infatti, la lettura di due libri firmati da Giulio Tarro che potranno far luce (scientifica) su non poche questioni bollenti. Si tratta di “Covid 19 – Il virus della paura”, uscito a pochi mesi dall’inizio della pandemia (giugno 2020); e di “Covid 19 – La fine di un incubo”, due anni dopo (giugno 2022).

Due recenti libri di Giulio Tarro

Profetico il primo, in cui venivano già anticipati non pochi clamorosi errori nella nostra politica di contrasto al covid, ben compresi quelli di tante, troppe ‘virostar’ e soprattutto del ‘Comitato Tecnico Scientifico’; ma, soprattutto, venivano smascherati quei meccanismi di ‘paura/terrore’ attivati non solo dal nostro esecutivo, ma ad esempio, anche da quello degli Stati Uniti: e proprio per questo ben 9 papaveri della Casa Bianca (Anthony Fauci in pole position) sono inquisiti da due procuratori generali a stelle e strisce, ossia per aver pesantemente ‘censurato’ i pareri, anche di autorevoli ricercatori, fuori dal coro e per aver esercitato forti pressioni (sempre censorie) sui social media.

Nel secondo volume, poi, vengono non solo illustrati farmaci e cure invece totalmente snobbati (anzi vietati) dal nostro governo, ma anche i possibili, più che probabili danni, ‘effetti collaterali’ causati da ‘prodotti’ (soprattutto i vaccini a mRNA) ‘sperimentali’, poco ‘efficaci’ e, soprattutto, ben poco ‘sicuri’. E Tarro lanciava una proposta: quella di effettuare ‘Test genetici’ ad hoc per chi doveva sottoporsi (obbligatoriamente) al siero, al fine di verificare se l’organismo può sopportare l’impatto non indifferente del vaccino, soprattutto a livello cardiocircolatorio. Ossia per limitare al massimo pericarditi, miocarditi, ictus, trombosi e infarti che, invece, hanno falcidiato e continuano a falcidiare la popolazione. Si sarebbero, in questo modo, potuti evitare tanti lutti…

 

P.S.2 – Per trovare articoli e inchieste su personaggi e sigle citate nel pezzo, come al solito vi invitiamo ad andare alla casella CERCA, che si trova in alto a destra della nostra home page, e quindi digitare il nome, ad esempio URSULA VON DER LEYEN o ROBERTO SPERANZA oppure GIULIO TARRO o ROBERT KENNEDY junior per ritrovarne tante in questi 3 anni e mezzo di pandemia.

 


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