COVID, COME TI CREO L’ALLARME / GIMBE MANIPOLA E IL MINISTRO SCHILLACI AMPLIFICA

Come ti creo artificialmente (proprio come è nato in modo ‘artificiale’ il covid nei famigerati laboratori di Wuhan, con la fondamentale partnership americana) l’allarme per una nuova emergenza pandemica.

Basta ‘aggiustare’ i dati, mescolarli al punto giusto, ‘giostrare’ sui mesi, frullare poi il preparato e servirlo in pasto ai media: con l’ok del connivente Ministero della Salute.

Ai confini della realtà.

Ma ben dentro i confini del Belpaese, adesso alle prese con i dati su infezioni, casi, ricoveri & decessi che stanno alimentando un panico crescente; che viene proprio a fagiolo, perché a fine mese-primi di ottobre dovrà iniziare la campagna per il nuovo vaccino anti-covid griffato ‘Pfizer’, la star del settore, prima a ‘brevettare’ il suo ‘prodotto’ e vederselo approvare in tempi ‘record’ (e totalmente anomali) ad agosto 2020 dalla ‘Food and Drug Administration’.

Il nostro ministero della Salute ‘raccomanda’ caldamente a tutti i cittadini ‘a rischio’ (ossia fragili, over 65, personale sanitario e comunque a contatto con il pubblico) di farne uso, insieme alla dose ormai rituale del vaccino anti-influenzale.

Ma l’emergenza, come cerchiamo di illustrare subito a seguire, è taroccata. Proprio perché quei vaccini devono essere ‘utilizzati’ per non restare in parte invenduti (quindi buttati al macero e/o ‘regalati’ ai paesi in via di sviluppo, sic) e consentire a Pfizer di vedere ingrassare i suoi già stratosferici profitti. Alimentando al tempo stesso quel clima di emergenza e allarme continuo, funzionale a tenere ‘il ‘popolo bue’ sempre obbediente e sotto controllo. Proprio come nei più devastanti scenari orwelliani…

Della sceneggiata (drammatica, perché è al solito giocata sulla pelle dei cittadini e con i soldi dei contribuenti) in queste ore è praticamente vietato parlare. Lo si è appena visto con la incredibile ‘censura RAI’ comminata addirittura al suo ex Presidente, Marcello Foa, reo di aver invitato al suo programma per Radio 1 un medico ‘no vax’.

Uniche voci fuori dal coro, quelle de ‘Il Giornale d’Italia’ e del blog ‘il Paragone’, animato dall’ex parlamentare 5 Stelle, il giornalista Gianluigi Paragone. Il quale così titola un fresco pezzo del 21 settembre, firmato da Tommaso Crocco: “Non c’è una nuova emergenza Covid! Ecco come i dati vengono manipolati per creare allarme”.

Siamo alle solite: il meccanismo dell’allarme, il terrorismo dei numeri, la creazione artificiale del panico.

Giulio Tarro

Proprio come aveva illustrato, in mondo davvero profetico, uno dei pochi virologi autentici in circolazione (ben lontano dal coro oggi ri-belante delle virostar che tornano a dare i numeri), il partenopeo Giulio Tarro, l’allievo di Albert Sabin (che scoprì l’antipolio) e autore a giugno 2020, quindi a pochissimi mesi dallo scoppio della pandemia, di ‘Covid 19 – Il virus della paura’, che già svelava quei meccanismi di allarme-terrore-paura allora utilizzati e o ora ri-utilizzati; e poco più di un anno fa (giugno 2022) Tarro ha firmato ‘Covid 19 – La fine di un incubo’, dove vengono subito documentati gli ‘effetti avversi’ causati da questi ‘prodotti’ (non è neanche il caso di chiamarli vaccini) del tutto ‘sperimentali’, ‘inefficaci’ e, soprattutto, ‘insicuri’, totalmente al contrario di quanto sempre sbandierato dalle due ‘star alla vaccinara’, ossia ‘Pfizer’ e ‘Moderna’.

Ma torniamo a bomba. Ossia alla campagna di allarme.

Ecco l’incipt del pezzo per ‘il Paragone’: “Le virostar italiane sono da tempo tornate a spingere sull’acceleratore, sostenendo la necessità di prepararsi ad una nuova emergenza Covid, a quanto pare sempre più imminente. Con appelli per il ritorno all’attenzione massima, al vaccino e all’utilizzo di mascherine, che hanno già trovato spazio su diverse testate. Ma la situazione è davvero così allarmante?”.

Ed eccoci al clou: “In queste ore, la Fondazione Gimbe ha divulgato un nuovo bollettino sui contagi, sottolineando come siano cresciuti rispetto ad agosto: in un mese si sarebbero addirittura quintuplicati, passando da 5.889 a 30.777, con un tasso dei tamponi aumentato dal 6,4 al 14,9 per cento. Raddoppiati anche i morti (da 44 a 99), con l’incidenza passata da 6 casi a 52 ogni 100 mila abitanti. Dati, però, che non hanno convinto tutti.

Secondo Il Giornale d’Italia, infatti, la comparazione fatta dalla Fondazione Gimbe‘semplicemente non regge’: ‘il report prende in considerazione la settimana dal 17 al 13 settembre 2023 e la confronta con quella dal 17 al 23 di agosto 2023, ma in realtà questi dati non sono comparabili, in quanto con l’inizio dell’autunno la curva influenzale tende a crescere raggiungendo poi il picco nel periodo invernale”.

La cosa è tanto più grave perché – come precisa ‘Il Giornale d’Italia’ – “i dati riportati dalla Fondazione Gimbe sono stati confermati dal Ministero della Salute”.

Possibile mai che al Ministero della Salute non sappiano neanche valutare e capire dati tanto importanti e delicati?

Possibile che il ministro non decida, immediatamente, una verifica per capire tale colossale incapacità, che incide direttamente sui destini e sulla salute di tutti i cittadini?

Orazio Schillaci

O il ministro Orazio Schillaci è impegnato a scrivere pubblicazioni a getto continuo e caso mai a controllare l’uso di immagini & foto usate, nei giorni scorsi salito alla ribalta delle cronache (il caso è stato sollevato da ‘Il Manifesto’ e amplificato da ‘il Fatto’) per la loro contraffazione?

Una svista così gigantesca – questa sì, e non lo scivolone pur clamoroso sulle foto – è meritevole di cartellino rosso due volte, per la totale inadeguatezza dell’ex rettore all’Università di Tor Vergata a ricoprire un incarico di tale rilevanza e di così forte impatto sociale, soprattutto in un frangente come questo.

Prima di proporvi il testo integrale del pezzo comparso il 21 settembre su ‘Il Giornale d’Italia’, ecco qualche notizia sulla Fondazione Gimbe e sul suo Presidente Nino Cartabellotta, che fa spesso e volentieri capolino nelle nostre tivvù.

Nino Cartabellotta

Sboccia nel 1996 GIMBE, acronimo di ‘Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze’, “con l’obiettivo – come spiegano i suoi promotori – di diffondere in Italia la ‘Evidence-based Medicine’ (EBM), poi estesa a tutte le professioni sanitarie come ‘Evidence-based Practice’ (EBP)”.

E tanto per far comprendere meglio a cosa è finalizzata la sua azione: “Ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico”.

Non sembra, agli eccellenti promotori, di aver appena tradito il loro alto scopo sociale, diffondendo quei dati?

Passiamo al deus ex machina, il Presidente Cartabellotta, medico chirurgo palermitano. Che così si autocelebra nel sito della tanto gettonata (soprattutto dal Ministero della Salute) Fondazione: “Oggi è riconosciuto tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità del nostro Paese, grazie a competenze trasversali che interessano tutti i livelli del sistema sanitario”.

Accipicchia, il mondo ce lo invidia.

Ancora: “E’ autore di oltre 4.000 pubblicazioni coordinatore scientifico delle traduzioni italiane delle linee guida per il reporting della ricerca e delle sintesi delle linee guida NICE, direttore responsabile di ‘EVIDENCE’, rivista metodologica open access in italiano, editorialista del ‘Sole 24 Ore’ con la rubrica ‘Angolo di Penna’”.

Basta o no per farne un vero competitor dell’amico Schillaci, non fosse altro che per la gigantesca mole di pubblicazioni scientifiche?

E’ venuto il momento, allora, di leggere l’istruttivo articolo de ‘Il Giornale d’Italia’, uno dei rarissimi organi d’informazione che, a quanto pare, ha intenzione di dar notizie vere – e non taroccate – su covid & vaccini.

 

  

Covid e la sete di allarmismo, Gimbe: “Contagi x5, morti x2”, ma dimenticano la stagionalità, casi -71% e decessi -74%

La Fondazione Gimbe prende in esame dei dati che non sono comparabili, ossia la settimana dal 7 al 13 settembre contro quella dal 17 al 23 agosto, non tenendo conto della stagionalità in quanto con l’inizio dell’autunno la curva influenzale tende a crescere raggiungendo poi il picco nel periodo invernale. I dati corretti sono quelli del GdI che mette confronto la settimana dal 7 al 13 settembre 2023 con la stessa dello scorso anno

 

La Fondazione Gimbe ha divulgato un nuovo bollettino per quanto riguarda la curva dei contagi Covid, evidenziando una risalita dell’ondata rispetto ad agosto: in un mese, secondo la fondazione, i casi di contagio sono quintuplicati passando da 5.889 a 30.777, con un tasso dei tamponi aumentato dal 6,4% al 14,9%, con morti – a loro dire – raddoppiati (da 44 nella settimana 17-23 agosto a 99 dal 7 al 13 settembre), l’incidenza è passata da 6 casi a 52 per 100mila abitanti. E ancora, Gimbe parla di un aumento di ricoveri che passano da 697 di luglio a 2378 nella settimana dal 7 al 13 settembre, con 76 persone in terapia intensiva.

 

Dati incomparabili

La fondazione Gimbe fa una comparazione che non regge: il report prende in considerazione la settimana dal 7 al 13 settembre 2023 e la confronta con quella dal 17 al 23 di agosto 2023, ma in realtà questi dati non sono comparabili in quanto con l’inizio dell’autunno la curva influenzale tende a crescere raggiungendo poi il picco nel periodo invernale. I periodi corretti da confrontare sono quelli de Il Giornale d’Italia, ovvero la settimana dal 7 al 13 settembre (da giovedì a mercoledì) con la stessa settimana di settembre del 2022 (da mercoledì a martedì).

Analizzando i dati comparando gli stessi periodi del 2023 e del 2022, emerge un – 71% dei casi e un -74% dei decessi.

 

Numeri bassi rispetto agli anni precedenti

I dati riportati dalla Fondazione Gimbe nel loro report settimanale, sono stati confermati dal Ministero della Salute. Tuttavia, rispetto agli anni passati, dov’era attiva la campagna vaccinale, i numeri sono nettamente inferiori.

“Numeri sì bassi – ha detto Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – ma anche ampiamente sottostimati rispetto al reale impatto della circolazione virale” sostiene, in quanto le persone che si sottopongono a tampone sarebbero di meno rispetto al passato.

E mentre alla luce di questi nuovi dati tornano in scena le virostar a fare allarmismo invitando alla vaccinazione di massa, abbiamo trovato i dati elaborati sempre da Gimbe nello stesso periodo dello scorso anno, in piena campagna vaccinale e che erano decisamente maggiori rispetto a quelli attuali.

Addirittura, nonostante i numeri fossero di gran lunga superiori, si parlava di diminuzione, con percentuali in negativo “grazie alla campagna vaccinale”.

 

I dati dal 7 al 13 settembre 2023

Ricapitolando, i dati dal 7 al 13 settembre 2023 sono i seguenti:

  • 30.777 contagi (- 71% vs 2022);
  • 99 morti (-74% vs 2022);
  • 2378 ricoveri;
  • 76 ricoveri in terapia intensiva

I dati dal 7 al 13 settembre 2022

I dati della stessa fondazione Gimbe, relativi allo stresso periodo dello scorso anno, sono invece i seguenti:

  • 876 contagi;
  • 383 morti;
  • 3868 ricoveri;
  • 163 ricoveri in terapia intensiva

 

 

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GIALLO SCHILLACI / PEGGIO LE FOTO TAROCCATE O ERRORI & OMISSIONI A IOSA?


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