11 SETTEMBRE / PERCHE’ GIULIANO AMATO “NON RICORDA” LE RESPONSABILITA’ USA & I LEGAMI BUSH-BIN LADEN?

22 anni da quell’11 settembre, uno degli spartiacque nella storia dei conflitti mondiali.

Perché la tragedia delle Twin Towers ha segnato una ulteriore, decisiva escalation della ‘guerra totale’ scatenata dagli Stati Uniti contro mezzo mondo, nel senso autentico del termine. L’Iraq, in quel caso, era la preda designata, per dare una lezione a tutto il Medioriente, e non solo. E per continuare in quella esibizione di forza militare continua, come ha perfettamente spiegato – con un linguaggio terrificante e immaginifico al tempo stesso – il super generale a stelle e strisce e poi numero uno della CIA, David Petraeus, al fresco ‘Forum sulla Sicurezza’ che si è svolto a Kiev: con il pluridecorato comandante Usa fianco a fianco del guitto-presidente (ma molto pericoloso per i destini dell’intero mondo) dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, nel cui mirino è ultimamente finita nientemeno che una delle poche vox clamans in deserto per la pace, quella di Papa Francesco.

Ai confini della realtà.

Ma torniamo a quel tragico 11 settembre. Che per le news torna a galla anche con la freschissima identificazione, avvenuta solo poche ore fa, di altre due vittime nel crollo delle Torri Gemelle: un uomo e una donna, i cui corpi sono stati identificati via DNA.

Buttiamo subito in campo una domanda alta proprio come le Twin Towers.

Perché gli USA non raccontano una volta per tutte l’inconfessabile verità sulla strage?

Forse perché il frangente, con il bollente conflitto ucraino in corso, non è dei più adatti per l’immagine degli Stati Uniti, del resto già ampiamente ‘sfigurata’ per tutti i conflitti che tiene aperti in mezzo mondo, contro oltre una quarantina di Stati considerati ‘canaglia’ e per alimentare di continuo un’industria che non ammette soste né indugi, quella militare, delle stra-miliardarie commesse belliche?

 

PERCHE’ SULL’11 SETTEMBRE AMATO NON PARLA?

Prediamo il caso Amato, deflagrato giorni fa con le rivelazioni sul giallo di Ustica che non rivelano un bel niente, visto che era ben noto da tempo (come la ‘Voce’ ha stra-documentato) la matrice ‘Francia-Usa’ per il missile killer che abbattè il Dc9 Itavia con 81 innocenti a bordo.

Giuliano Amato

Amato racconta tardi e male (perché sbaglia date, confonde le rivelazioni a Gheddafi del 1986 con quelle mai fatte proprio nel 1980 per Ustica) una verità comunque scomoda. E parla anche di altri misteri mai risolti, dei tanti buchi neri della nostra storia costruita sulle Stragi e, poi, sui Depistaggi di Stato: un Paese che più marcio, di tutta evidenza, non si può. E che l’ottimo Amato ha ‘servito’ come un perfetto maggiordomo lautamente strapagato: tutti ricordano le polemiche, poi sopite, sulla sua pensione super dorata.

Dice ora, il saggio Amato, che arrivato alla sua non poi così veneranda età (gli 85 sono una consuetudine, morti ‘improvvise’ via vaccino permettendo) può cercare di contribuire ad alzare il coperchio su quel ‘Vaso di Pandora’.

Ha parlato, Amato, nella conferenza stampa di ‘precisazione’ dopo l’intervista rilasciata a ‘Repubblica’, anche della strage di Bologna (oltre che di altri ‘misteri’): e guarda caso, in quella copertina della Voce che abbiamo ri-pubblicato nella cover story su Ustica di pochi giorni fa, si parlava proprio di un fil-rouge tra i due eccidi: ossia, fai una strage, a soli pochi giorni di distanza, per coprire (e depistare meglio) la precedente. E così ricostruiva la Voce, attraverso le rivelazioni dell’allora ex sottosegretario alla Difesa, Franco Piro, del PSI proprio come Amato, e di uno 007 in fuga perché sapeva troppo, Alessandro Vanno, che inviò alla nostra redazione un ponderoso ed esplosivo memoriale sul quale – chissà mai perché – la magistratura non ha mai puntato i riflettori. Misteri nei misteri.

Visto che la lingua gli si è sciolta, anche se con un ultradecennale ritardo, come mai il prode Amato non ha fatto alcun riferimento proprio all’11 settembre? Sarebbe stato il caso, anche per rendere omaggio al ‘compagno’ Bettino Craxi, uno dei pochi a dire un secco NO agli Usa per la famosa questione delle basi missilistiche a Sigonella, in Sicilia.

Come mai il plurimistro della prima e della seconda Repubblica, quindi per alcuni mesi al vertice della Corte Costituzionale, non ha tirato fuori dal suo magico cilindro (e soprattutto zeppo di segreti che scottano) quell’11 settembre?

Non è mai troppo tardi, Amato, per raccontare non solo agli italiani ma a tutto il mondo una verità che ‘fa male’ all’Occidente, e soprattutto agli Usa, che continuano oggi imperterriti a dettare ordini alla sempre più genuflessa Europa (una finzione politica) e alla ancor più genuflessa ultima ruota del carro, l’ex Belpaese, ora condotto dalla nocchiera senza macchia e senza paura, al secolo Giorgia Meloni.

Giulietto Chiesa

Una verità che solo pochi, fino ad oggi, hanno avuto il coraggio di raccontare, a livello internazionale.

Di seguito vogliamo mettere insieme, per voi, alcune tessere-base del puzzle che consente di farsi una idea autentica di quel che successe: soprattutto attraverso articoli della Voce (li potete trovare nei link in basso) che riportano i risultati di approfondite ricerche, studi e analisi effettuati da chi ha per anni collaborato con noi e ha rappresentato il meglio del suo giornalismo investigativo. Facciamo riferimento alle figure di Ferdinando Imposimato e di Giulietto Chiesa (autore, Chiesa, di un libro verità scritto a quattro mani con Franco Fracassi sulla strage dell’11 settembre).

 

IL J’ACCUSE DI FERDINANDO IMPOSIMATO

Il mitico giudice istruttore, Imposimato, di tanti gialli, di tanti casi ‘eccellenti’, dal rapimento e l’assassinio di Aldo Moro all’attentato a Papa Woytila. Una vendetta trasversale (gli ammazzarono il fratello Franco Imposimato, sindacalista alla ‘Face Standard’ di Maddaloni, nel casertano) lo costrinse ad abbandonare la toga e le inchieste. Ma il suo impegno incrollabile per la ricerca di Verità e Giustizia è proseguito senza sosta. Sotto il profilo politico e come autore di libri, saggi, inchieste che fanno Storia, con la S maiuscola.

Ferdinando Imposimato

Sul versante politico vogliamo rammentare, in particolare, il coraggio di firmare per primo (con altri parlamentari) la relazione di minoranza 1996 in seno alla ‘Commissione Antimafia’, che inchiodava alle proprie responsabilità i ‘grandi registi’ del super business dell’Alta Velocità, che fatto la fortuna di tanti politici, faccendieri, imprenditori taroccati, professionisti tanto a consulenza (d’oro). Quel lavoro è poi proseguito con la pubblicazione di un ‘must’ del 1999, ‘Corruzione ad Alta Velocità’ firmato con un giornalista investigativo di razza (e per anni altra firma della ‘Voce’), Sandro Provvisionato, il fondatore di un sito ‘storico’, ossia ‘Misteri d’Italia’.

Un volume che tutti gli italiani desiderosi di conoscere la vera storia del TAV, di chi vi ha costruito il suo Eldorado (che incredibilmente continua ancor oggi), di tutti quelli che ci hanno ‘mangiato sopra’ e soprattutto di chi ha depistato le prime inchieste, dovrebbero leggere. Anche per scoprire il nome di chi ha, appunto, ‘coperto’ sotto il profilo giudiziario: Antonio Di Pietro, il grande Moralizzatore, che dopo aver avocato a sé tutte le indagini (anche romane) sul TAV, tranquillamente affossò tutto; e poi, subito dopo, ‘gettò la toga’ al tribunale di Milano. Missione, evidentemente, compiuta: perché si trattava del più gigantesco scandalo (mai venuto fuori) sul fronte dei lavori pubblici dal terremoto ’80 in poi: la vera Tangentopoli!

Ma torniamo al lavoro investigativo di Imposimato su un altro fronte bollente, proprio quello dell’11 settembre. Un lavoro che pochi conoscono, tranne gli affezionati lettori della Voce e gli addetti ai lavori.

Sandro Provvisionato

Una decina d’anni fa, infatti, la ‘Corte dell’Aja per i crimini contro l’umanità’ (ora totalmente cloroformizzata) diede incarico anche a Ferdinando di svolgere una sorta di contro-inchiesta sulla tragedia delle Torri Gemelle. Doveva esaminare una montagna di carte, documenti appena desecretati e una mole immensa di materiali per preparare una relazione di suo pugno.

Ricordo ancora con grande emozione il giorno in cui gli parlai per telefono e chiese una mano, sia a me che a mio fratello Alessandro, per tradurre non pochi documenti.

Il risultato del certosino lavoro poi firmato da Imposimato e inviato all’Aja fu davvero esplosivo, non meno di quello usato per far saltare in aria le Twin Towers: però, incredibilmente, finì ad ammuffire nei cassetti (adesso capiamo il perché).

 

LA REGIA DELLA CIA PER L’ATTACCO

In estrema sintesi (potete leggere in modo più analitico attraverso i link in basso che portano agli articoli), il capo commando, Mohamed Atta, era ‘pilotato’ dagli Usa, via CIA, of course, e anche FBI. Atta, infatti, era sbarcato negli Usa una decina di mesi prima dell’attacco, per poterlo preparare con cura. Aveva ottenuto, proprio negli Usa, il brevetto di pilota. E viaggiato in lungo e in largo per gli States, senza mai subire un fermo, e neanche un controllo: libero come un fringuello. Eppure, i sempre vigili ‘Servizi’ a stelle e strisce ben conoscevano la caratura e il profilo di Atta.

Proprio come è capitato nel ‘giallo Moro’, con una regia per la sua ‘non liberazione’ affidata sempre ad un agente della CIA inviato espressamente da Washington per far parte del ‘Comitato di crisi’istituito dall’allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga: si trattava di Steve Pieczenick, il quale nel 2007 racconta proprio a Imposimato e Provvisionato quell’incredibile ‘missione speciale’ affidatagli dalla CIA, perché lo statista DC, Aldo Moro, ‘Doveva Morire’, come hanno titolato l’anno successivo un altro libro cult proprio i due grandi amici e vere colonne, per anni, della Voce, Imposimato e Provvisionato.

Sorge spontanea la domanda: come mai Amato questi ‘dettagli’ non li ricorda?La sua memoria va ad intermittenza? O a quale logica risponde?

Sarebbe proprio istruttivo saperlo: soprattutto per capire ciò che bolle in pentola, anche sugli incandescenti fronti internazionali.

 

QUEL PRANZO DI OSAMA BIN LADEN A CASA BUSH…

E di un altro dettaglio non da poco dovrebbe fornire qualche delucidazione il primo ministro Amato del dopo Tangentopoli, nel ’92, l’anno tutto lacrime e sangue con l’Italia in pre-bancarotta per le manovre anti-lira orchestrate dal burattinaio di tante crisi economiche internazionali, il Magnate-MangiaPaesi George Soros, che si sta riaffacciando con prepotenza, nelle ultime settimane, sulla scena polacca, dove ha comprato i due primi quotidiani…

Ecco di cosa si tratta, riassunto in due parole.

George Bush

Quasi una ventina d’anni fa la Voce pubblica un’intervista esclusiva (e mai smentita) all’avvocato Carlo Taormina, all’epoca legale di Loredana Bertè. Nell’intervista Taormina ricostruisce una ‘giornata particolare’ a casa Bush sul finire degli anni ’90. Appassionatissimi di tennis, i Bush invitarono nella loro maison l’ex campione di tennis, lo svedese Bjorn Borg, e la sua allora compagna, la Bertè appunto. Ma c’era anche un terzo invitato, non ancora così ‘eccellente’ e noto al grande pubblico: tale Osama bin Laden.

Compagni di merende e poi nemici per la pelle? O che?

Per chiudere, una notizia circolata via web mesi dopo l’11 settembre. Quella mattina, ore 9, era stato convocato un consiglio d’amministrazione presso una delle più grosse banche d’affari a stelle e strisce, ‘Carlyle Group’. Si racconta che, quando si verificò l’attacco alle Torri Gemelle, sulla magnifica terrazza si trovassero, fianco a fianco, due membri del CdA: ossia George Bush senior e il cugino di Osama bin Laden. Perché anche lui faceva parte di quel più che prestigioso consiglio d’amministrazione.

Una seconda coincidenza, dopo il lunch a base di racchette? O cosa?

Osama bin Laden

Non dimentichiamo – tanto per finire le degustazioni – le menzogne raccontate dall’allora premier britannico Tony Blair sulle famigerate armi di distruzione di massa in possesso di Saddam Hussein, il pretesto per scatenare l’invasione e il massacro di un intero popolo. Menzogne reiterate dall’allora segretario di stato Usa, Colin Powell. E poi, solo dopo parecchi anni, ‘candidamente’ ammesse sia da Blair che da Powell: i quali, però, non sono finiti davanti ad alcuna corte internazionale per crimini di guerra.

Capito?

 

 

 

P.S. Alcuni anni fa i sempre ‘trasparenti’ Stati Uniti hanno desecretato documenti sulle Torri Gemelle. Dalla montagna è uscito un topolino: ossia l’appoggio fornito dall’Arabia Saudita ad Al Qaeda.

Non vi sembra una gigantesca, ‘storica’ presa per il culo? Come ammazzare per una seconda volta sia le innocenti popolazioni irachene, che le 3.000 e passa vittime delle Twin Towers.

Ma queste solo le logiche e le strategie a stelle e strisce.

Allora e ancor più ora.

 

 

LINK VOCE

11 SETTEMBRE / LE VERITA’ MAI RIVELATE SULLE TORRI GEMELLE

 

TORRI GEMELLE / BIN LADEN E MOHAMED ATTA UNITI NELLA LOTTA PER LA CIA

 

CIAO FERDINANDO, SARAI SEMPRE LA VOCE DELLA GIUSTIZIA

 

TERRORE ISIS IN EUROPA / DOPO LE TORRI GEMELLE, “ATTA” SECONDO

 

11 SETTEMBRE / BUSH & CIA, LA LUNGA SCIA DI COLLUSIONI E DEPISTAGGI

 

11 SETTEMBRE / CIA, FBI & CASA BIANCA, (STATI) UNITI NEL TERRORE


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