UN INFINITO DUELLO

Probabilmente non assisteremo al più pubblicizzato duello della storia. Probabilmente era solo foriero di tanta interessata visibilità mediatica per i due miliardari americani Elon Musk e Mark Zuckerberg. Hanno voluto costruire l’evento mediatico del secolo, forse anche per superare le difficoltà organizzative che stanno affrontando con X e Threads, i loro nuovi social. Hanno detto di voler combattere in Italia, proprio come moderni gladiatori, e tendevano a scegliere un una delle tante location di cui è ricco il nostro paese. Una vera americanata, subito accolta e rilanciata con entusiasmo dal ministro Sangiuliano che aveva intravisto possibili ritorni di immagine, in termini di appeal e pubblicità gratuita per il suo governo. Intanto, per ora, continuano a sfidarsi a suon di post solo sui loro rispettivi imperi.

“Non mi alleno quasi mai, tranne che per prendere i miei figli e lanciarli in aria” ha scritto in un tweet di fine giugno Elon Musk tentando di svincolarsi dalla sfida che egli stesso aveva inopinatamente lanciato. È comprensibile. I due hanno poco in comune oltre, naturalmente a tanti milioni di dollari. Musk è un brevilineo, un po’ grassottello, Zuckerberg, invece si presenta in più giovanile, possiede un fisico da sportivo, e perdipiù è amante delle arti marziali, grande esperto di Jiu-Jiitsu brasiliano.

Quando hanno lanciato sui social la sfida, sembrava uno scherzo o, al massimo, una geniale trovata pubblicitaria. Invece pare proprio che sia tutto vero. Musk ne ha persino parlato anche con la premier Giorgia Meloni e, avendone ricevuto il via libera, ha iniziato subito a cercare il sito più idoneo allo scontro.

Naturalmente pensava ad un importante sito storico, possibilmente un teatro d’epoca romana, che possa rimandare a gesta epiche di gladiatori. La particolarità dell’iniziativa consiste nel fatto che proprio i due uomini che hanno aperto all’intera umanità nuovi mondi, grazie allo sviluppo delle più avanzate tecnologie informatiche, potrebbero voler risolvere le loro diatribe personali con il metodo più antico del mondo, ossia con la lotta e menando le mani.

E allora dove dovevano fare questo duello per dargli risalto e trasformarlo in qualcosa di epico? Ma naturalmente in Italia, nella terra di gladiatori. Possibilmente al Colosseo o, meglio, a Capua nell’arena di Spartacus.

E pensare che in un primo momento, più coerentemente con le loro radici, i due contendenti avevano pensato a Las Vegas. Ma il sito americano avrebbe avuto troppo il sapore del falso di lusso. Certamente più americano, ma sempre falso … avrebbe richiamato più gli odiati manufatti cinesi che gesta eroiche dell’antichità.

Qualche politico nostrano ha anche osservato che un simile evento poteva anche risultare  una gigantesca pagliacciata. Un evento realizzato solo per gratificare il narcisismo di due annoiati miliardari americani.

Come era inevitabile che fosse, la notizia si è presto trasformata in una questione politica. “Ci chiediamo come è possibile che per il ministro Sangiuliano i concerti al Circo Massimo non vanno bene perché si salta e si balla, mentre la pagliacciata di due miliardari che combattono sarebbe uno strumento di promozione del nostro patrimonio. Un’idea piuttosto curiosa di cultura” ha scritto il deputato del Partito Democratico Orfini, seguito a ruota dal leader di Azione Calenda che ha detto “… trovo semplicemente allucinante che il patrimonio culturale italiano venga messo a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti. Altro che amor patrio e rispetto per la propria storia. E non è una questione di quanto pagano. Ci sono cose che semplicemente non sono in vendita”.

Ma il guanto di sfida ormai è stato lanciato, anche se sinora il combattimento non c’è stato e abbiamo sentito solo una narrazione epica, ampiamente pubblicizzata dai loro stessi social.

Potrebbe finire qui? La sfida potrebbe vedere i due contendenti limitarsi ad un ennesimo scontro a suon di post sui rispettivi imperi social.

Musk ha voluto commentare un post di sostegno all’iniziativa del Ministro della Cultura scrivendo “… voglio ringraziare il ministro Sangiuliano per la gentilezza e la disponibilità nel voler organizzare un evento di intrattenimento, culturale e di beneficenza in Italia. Volevamo promuovere la storia dell’Antica Roma con il supporto di esperti e allo stesso tempo raccogliere soldi per i veterani americani e per gli ospedali pediatrici in Italia. Ma Zuckerberg ha rifiutato l’offerta perché non è interessato a questo approccio. Vuole combattere solo se è la UFC ad organizzare l’incontro. Io comunque sono sempre pronto a combattere”.

Sembra davvero la fine di questa saga epica che a suon di rilanci si è trascinata ormai troppo a lungo per essere credibile.

 


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