AFRICANI IMMUNI DA COVID PER VACCINO ANTI-TBC – TARRO LO AVEVA DETTO A INIZIO 2020

Giulio Tarro

Nel marzo del 2020, con l’Italia sconvolta dalla pandemia che stava dilagando in Europa, la Voce aveva intervistato il professor Giulio Tarro, tra i massimi virologi del mondo. La nostra domanda era diretta e precisa: “perché fra le centinaia di ricoverati per Covid 19 negli ospedali la percentuale di extracomunitari, in particolare africani, è praticamente inesistente?”. “Potrebbe questo aiutarci a capire come debellare la malattia?”.

Tarro rispose prontamente, già al telefono, su un tema che era già al centro dei suoi studi e delle sue osservazioni in quei giorni: la vaccinazione anti-tubercolosi, obbligatoria in molti Paesi africani, stava frenando l’infezione da Corovavirus nei soggetti che l’avevano praticata.

In un’ampia inchiesta del 26 marzo 2020, con il terrore e l’oscurantismo alle porte degli italiani, mentre la medicina ufficiale si accingeva ad imporre altre “verità”, il professor Tarro ripeté e spiegò analiticamente tali concetti nell’intervista pubblicata dalla Voce. Il titolo era:

TARRO: OK VACCINAZIONE ANTI-TBC PER SALVARCI DAL CORONAVIRUS

26 Marzo 2020 di Furio Lo Forte

 

Lo seguirono a ruota altri virologi e cronisti. Vale la pena di riproporre le prime battute di quel profetico articolo della Voce. Perché oggi, a distanza di anni, l’autorevole British Journal of Healthcare and Medical Research pubblica un articolo del professor Tarro in cui approfondisce l’argomento.

 

Partiamo dal pezzo della Voce di marzo 2020. Eccone un brano.

  • La notizia, dirompente, il professor Giulio Tarro l’aveva data per la prima volta in un’ intervista esclusiva alla Voce lo scorso lunedì 23 marzo, dal titolo “Coronavirus: ecco perché gli extracomunitari sono immuni – Parla Giulio Tarro”. E’ vero, affermava Tarro in risposta alle nostre domande, su una popolazione di oltre 5 milioni di extracomunitari residenti in Italia, non risulta essercene nessuno ricoverato negli ospedali italiani per coronavirus. Ci aveva spiegato anche il motivo: la maggior parte di loro è stato vaccinato contro la tubercolosi da meno di 20 anni, termine entro il quale quel vaccino perde la sua efficacia, come accade agli italiani, e agli occidentali in particolare i quali, anche se vaccinati contro la tbc, lo sono generalmente in età neonatale, quindi perdono l’immunità appena ventenni. Una spiegazione, quella del luminare, allievo di Sabin, che risponde anche alle domande sul perché i bambini sono fortunatamente risparmiati dagli attacchi del virus.

 

L’articolo uscito sul Corriere del Mezzogiorno nel 2013, a trent’anni dal colera a Napoli

Una posizione, la sua, decisamente controcorrente rispetto alla cortina di ferro che si andava imponendo, con la sperimentazione si massa di vaccini prodotti dalle case farmaceutiche ed il controllo totale delle popolazioni, rinchiuse nelle case in regime di terrore. Per questo, non erano mancati gli attacchi personali al virologo partenopeo, anche se tuttora, alla luce delle sue giuste intuizioni, i social rilanciano il suo ruolo decisivo per sconfiggere il colera a Napoli (vedi pezzo dal titolo “Quando il colera sbarcò a Napoli nascosto nelle cozze tunisine”, Corriere del Mezzogiorno del 26 agosto 2013, rilanciato oggi da molti su Facebook).

 

 

Il tempo ha dato più e più volte ragione al professor Tarro, nonostante gli attacchi subiti per le sue rigorose posizioni, libere da condizionamenti politici ed improntate unicamente alle evidenze scientifiche.

Ne è prova l’articolo a sua firma appena uscito sul prestigioso British Journal of Healthcare and Medical Research, di cui a seguire vi proponiamo traduzione e link originale.

 

 

 

Vaccinazioni di massa anti tubercolosi nei paesi africani

COVID-19 e vaccino contro la tubercolosi

Giulio Tarro

T.&L. Fondazione Bonelli per la Ricerca sul Cancro de Beaumont, Napoli

 

ABSTRACT

In Italia i cittadini extracomunitari non sono stati ricoverati negli ospedali durante l’emergenza da epidemia COVID-19. Sono tutti coperti da vaccino antitubercolare che rientra in un protocollo di copertura previsto dall’Azienda Sanitaria Locale. Nella Sierra de Ecuador, normalmente, tutti hanno ricevuto la vaccinazione antitubercolare: i casi di infezione manifesta da COVID-19 sono molto pochi. In Australia sono stati effettuati i test su 4mila medici e infermieri con il vaccino contro la tubercolosi. Ultimamente il BCG per la protezione dal COVID-19 negli operatori sanitari è stato utilizzato da molti autori negli studi clinici.

 

INTRODUZIONE

In Italia, dal dettaglio delle cartelle cliniche dei pazienti ricoverati per COVID, così come di quelli dimessi guariti, non sembrano esserci stranieri, nel senso di cittadini extracomunitari. Sembra che questi soggetti, che sono addirittura la maggioranza in alcuni comuni del Nord, possano avere una normale sindrome simil-influenzale (da coronavirus) senza sviluppare alcuna criticità. Sembrano comportarsi come i bambini italiani, che non hanno preso la polmonite perché sono stati vaccinati contro la tubercolosi, vaccinazione che dura vent’anni. Dopo vent’anni cominciano ad ammalarsi di tubercolosi, come adesso di Covid-19.

 

METODI

I cittadini extracomunitari sono tutti coperti dal vaccino antitubercolare che rientra in un protocollo di copertura previsto dall’Azienda sanitaria locale. I virus non hanno pregiudizi di sesso, ricchezza o etnia. Circa il 90% delle persone infette da Mycobacterium tuberculosis hanno un’infezione tubercolare asintomatica (chiamata anche LTBCI, infezione tubercolare latente) e solo una probabilità del 10% nella loro vita di sviluppare un’infezione tubercolare latente. L’infezione da tubercolosi inizia quando i micobatteri raggiungono gli alveoli polmonari, dove si attaccano e si replicano all’interno dei macrofagi alveolari. Il sito primario di infezione nei polmoni è chiamato focolaio di Ghon. I batteri vengono captati dalle cellule dendritiche, che non permettono loro di replicarsi, ma che possono trasportare i bacilli ai linfonodi mediastinici locali.

 

RISULTATI

La lesione primaria del micobatterio accompagnata da adenopatia satellite rappresenta il “complesso primario”, in cui i bacilli rimangono murati senza dar luogo a manifestazioni cliniche, ma possono riprendere la loro attività patologica e diffondersi in tutto l’organismo soprattutto in seguito ad un’immunodeficienza individuale. Durante le Guerre Mondiali furono le truppe nere ad essere falciate dalla Tubercolosi Bianca e non viceversa. Certo, potrebbe anche darsi che al suo ritorno un bianco difeso, senza cibo adeguato, stressato dalla guerra, possa farlo a loro volta perché lo ha contratto dagli stranieri, ma la norma era che i soldati “di colore” lo contraessero dai bianchi.

Nella Sierra de Ecuador normalmente tutti ricevevano la vaccinazione contro la tubercolosi, solo negli ultimi anni si è discusso se renderla facoltativa. Ciò confermerebbe l’osservazione che ci sono pochissimi casi di infezione conclamata da COVID-19 nella Sierra. In Australia, 4.000 medici e infermieri sono stati testati per il vaccino contro la tubercolosi.

BCG è stato utilizzato per proteggere gli operatori sanitari e gli infermieri dal COVID-19. Gli autori hanno riportato i risultati ottenuti con questa vaccinazione, che hanno dimostrato l’effetto protettivo del vaccino bacillo Calmette-Guèrin, BCG, contro il COVID-19.

 

DISCUSSIONE

Adeno Guillermo H. Lopez- Canzos e Miquel A. Valvano, Queen’s University Belfast, hanno correttamente evidenziato il pericolo rappresentato da studi poco validi e riduttivi della letteratura medica per il conseguente effetto negativo sulle informazioni raccolte, come d’altra parte, Christine Benn e collaboratori hanno anche analizzato 8 test sperimentali di vaccinazione BCG contro le infezioni respiratorie, incluso COVID-19, che suggeriscono un effetto benefico sulla mortalità per tutte le cause tra gli adulti.

 

CONCLUSIONE

Contrariamente a quanto trasmesso nel 2020 da “Striscia la Notizia” con chi non ha né esperienza né conoscenze per smentire il sottoscritto, è molto importante il confronto del BCG con il placebo in base alla protezione dalle infezioni respiratorie e dalle infezioni da COVID-19 in altri adulti e operatori sanitari, corrispondente a una mortalità inferiore del 30% tra i destinatari di BCG.

 

RICONOSCIMENTI

L’autore ringrazia per il sostegno: Fondazione T. & L. De Beaumont Bonelli per la Ricerca sul Cancro. Napoli, Italia.

 

In allegato potete leggere l’articolo originale in PDF con note e bibliografia

 

articolo prof Tarro

 

 

 

 

LINK VOCE

 TARRO: OK VACCINAZIONE ANTI-TBC PER SALVARCI DAL CORONAVIRUS

26 Marzo 2020 di Furio Lo Forte

 

Tutta la verità sul Coronavirus dal virologo di fama internazionale Giulio Tarro

 

Coronavirus – Il punto di oggi del professor Tarro

 


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento