Banda delle 4 (banche), truffe ai risparmiatori, che manifestano la loro rabbia davanti alla sede aretina di Etruria e denunciano i raggiri ai lori danni. Scende dal pero il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, ex ala sinistra (sic) del partito, oggi sinistra ala che comunica a chi ha perso tutto che sputando lacrime e sangue forse riuscirà a riavere una briciola del maltolto.
Il nuovo Adam Smith in salsa renziana infatti stila per il Corriere della Sera la sua special hit sul fronte delle mance che verranno distribuite al popolo bue dei truffati. “Bisogna distinguere – osserva il professore in perfetto stile Oxford – tre tipi di investitori. Quello che è stato frodato perchè non gli è stato spiegato o non era in grado di capire il rischio connesso all’acquisto di obbligazioni subordinate va risarcito qualunque sia l’ammontare dell’investimento”. Ok, basta una piccola perizia psichiatrica attestante imbecillità congenita o rincoglionimento acquisito, e tutto fila liscio.
Ma è sul punto seguente che casca l’asino. O meglio, rischiano di cascare mandrie di asini che hanno la sola colpa di essere caduti nelle tagliole “legali” dei Bankster di casa nostra. “Per fortuna si tratta di pochi casi”, commenta il Genio, oggi responsabile di Economia e Lavoro per le truppe renziane, a proposito dei saccheggiati di prima fascia. E prosegue nell’illuminata analisi, passando ai secondi: “Quello che, pur avendo qualche competenza, è stato malconsigliato e ha investito una quota ingente del suo patrimonio su questi prodotti, va risarcito in tutto o in parte, esaminando ogni singolo caso. E sarà l’Autorità anticorruzione di Cantone, con l’ausilio di Bankitalia e Consob, a farlo”. Certificato, nero su bianco, che praticamente tutti i truffati (tranne pochi casi, come riflette l’Illuminato) vedranno il becco di qualche quattrino stracciato dopo il vaglio di Cantone & C.! Esclusa da ogni rimborso – e ci mancherebbe – la terza fascia di investitori “istituzionali”, cioè quel pubblico che siamo sempre noi cittadini! Per la serie: cornuto, mazziato e preso a calci, quel solito popolo bue…
Ecco i violini suonati da novello Smith al cospetto di Bankitalia e Consob, le autorità di vigilanza e controllo che hanno chiuso occhi, orecchi e cucito le bocche. “Attribuire il crac alla Vigilanza sarebbe un errore tecnico. Significherebbe non capire come la più lunga recessione del dopoguerra si è scaricata sull’economia reale, creando un’onda di sofferenze che ha colpito anche un frammento marginale del nostro sistema bancario che resta fondamentalmente solido”. Ma secondo il suo Capo non eravamo usciti dal tunnel per ammirare un’alba radiosa? Non avevamo aumentato di uno zero virgola il nostro Pil?
Anche le valanghe di morti in più segnalate dall’Istat, per i Renzi boys, sono un’invenzione. Niente a che vedere con il cianuro somministrato quotidianamente dagli autogoverni Monti-Letta-Renzi in rapida, mortale successione. Colpa delle polveri sottili…
A riportarci alla fredda realtà di questi tempi, per fortuna, provvede Elio Lannutti, lo storico, battagliero presidente di Adusbef, la sigla che tutela i risparmiatori dalle truffe dei moloch finanziari (banche e assicurazioni), autore nel 2010 del volume “Bankster” che potete scaricare gratuitamente dal sito della Voce.
I CONTROLLORI? VENIVANO DA BANCA ETRURIA
Ecco il primo, acuminato brano del j’accuse di Lannutti, fatto circolare oggi sui social network e ripreso da Dagospia.
«Perché nessuno mette in collegamento la triste vicenda di Banca Etruria con il coinvolgimento ai vertici della banca di ex dirigenti di primo piano della Consob?
Mi riferisco a Massimo Tezzon, già Direttore Generale Consob, diventato presidente del collegio sindacale dell’istituto (quindi il controllore interno dopo che non aveva controllato nella sua veste di capo dell’autorità pubblica di vigilanza), nonché Claudio Salini, responsabile storico della Divisione Mercati, diventato presidente della controllata “Banca Federico del Vecchio” e, successivamente, cooptato nel consiglio di amministrazione della stessa Etruria.
Mi chiedo: ma non c’è una legge che prevede che i dirigenti Consob che abbandonano l’istituto non possono per un triennio ricoprire ruoli in conflitto di interessi? E non vi sarebbe un obbligo etico di rispettare questo divieto anche retroattivamente? In tal caso almeno Salini avrebbe dovuto per correttezza astenersi dall’accettare l’incarico presso un soggetto vigilato».
L’altro affondo arriva poche ore fa, firmato in tandem da Adusbef e Federconsumatori, che annunciano la loro ferma intenzione di proseguire «le lotte in piazza e nei tribunali, fino a Strasburgo ed alla Corte Costituzionale, per ottenere risarcimenti integrali, invece delle elemosine arbitrali».
«Stupisce – esordiscono Lannutti e Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – che non sia stata ancora compresa la gravità dell’esproprio criminale del risparmio, un golpe contro la Costituzione. Un Governo che non svolge il ruolo di cameriere di Troika e Bce avrebbe il dovere di commissariare Bankitalia e Consob, avviando la doverosa azione di responsabilità verso quei tecnocrati, non certo quello di coprire le loro gravissime malefatte».
«E stupisce – rincarano entrambi la dose – che non sia stata ancora compresa la gravità del decreto del governo che, oltre ad aver accolto a scatola chiusa i diktat di Bankitalia e Bce, si è macchiato di una gravissima nefandezza, calpestando l’articolo 47 della Costituzione che tutela il risparmio».
Ancora. «I truffati ed espropriati dal decreto del Governo, le 130.000 famiglie vittime del golpe di Stato, che avendo perso tutto non hanno molto altro da perdere, non accetteranno mai le elemosine arbitrali che verrebbero loro offerte, ma adiranno dinanzi a tribunali e Corte Costituzionale per difendere le garanzie calpestate in uno Stato di diritto». Intanto, dopo gli ulteriori esposti-denunce presentati da Adusbef e Federconsumatori a nove Procure della Repubblica contro la Banca d’Italia, i legali sono al lavoro anche durante le vacanze di fine anno per preparare una raffica di ricorsi in sede penale e civile, sollevando in giudizio eccezione di incostituzionalità.
«Adusbef e Federconsumatori, insieme alle vittime dello Stato – annuncia in conclusione Lannutti – cercheranno di sconfiggere l’assurdo segreto che continua a circondare le gravissime malefatte della Banca d’Italia che ha fatto “da palo” assieme alla Consob davanti ai dissesti delle quattro banche che potevano essere evitati con l’ordinaria diligenza, come emerge ogni giorno dai documenti. I nostri risparmiatori non si rassegnano e continueranno le battaglie per difendere il loro risparmio e lo Stato di diritto, espropriati dalla cleptocrazia europea, dalla Troika e da una Bce ad egemonia tedesca».
In apertura la protesta dei risparmiatori truffati di Banca Etruria e, a destra, Filippo Taddei
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Un commento su “TADDEI, PD: “BANKITALIA E CONSOB OK”. E UN VAFFA AI RISPARMIATORI”