Con un gran balzo generazionale appare suggestiva, attraente, la connessione che salda la fatica giornaliera di Michele Serra (Repubblica) esempio di satira elegante, graffiante, al vetriolo, al mito di ‘Fortebraccio’, dei corsivi quotidiani pubblicati dal quotidiano comunista. Anche oggi, Serra, nella rubrica ‘Amaca’ racconta la ‘notizia’ (ignorata dall’intero media-system) di un evento di eccezionale valore politico. Informa che Elly Schlein, segretaria del Pd oggetto di critiche gratuite della destra, ma anche interne, dell’anima dem cattolica, rifiuta a più riprese gli inviti di Vespa, giullare alla corte di Berlusconi e, ora della Meloni, dei suoi consoci. Il ‘no’ di Elly al fiancheggiatore del centrodestra, assume finalmente il valore universale di rifiuto a legittimare il giornalismo settario, fazioso di Vespa, strapagato dalla Rai preda di Fratelli d’Italia. Di qui la conferma di una convinzione ferrea: se i politici di centrosinistra avessero rifiutato in blocco di partecipare al programma “Porta a Porta”, o a qualunque altro analogo talkshow, lo strapagato ex direttore del Tg1 avrebbe dovuto iscriversi alla lista dei giornalisti disoccupati, impedito ad andare in onda per assenza della par condicio. Invece, Vespa ospita in una sua tenuta in Puglia un raduno di politici lieti di far parte del suo endorsement, di dis-onorevoli avidi di visibilità a bon prezzo.
Un consiglio per non subìre passivamente il supplizio della Rai asservita al clan della tele Meloni. Rimodulate la sequenza dei canali Tv preferiti, confinate in coda alla lista TG1 e Tg2, in compagnia dei telegiornali Mediaset e la vita vi sorriderà. Per esempio, vi mancherà, con sommo gaudio della mente, di assistere alla ‘conferenza stampa’, senza giornalisti di “Yo soy Giorgia” (Tg1 piegata in due) che si autocompiace per relazioni positive con il governo della Tunisia, paese responsabile di efferati crimini, linciaggi, omicidi, persecuzioni di sindacalisti, giornalisti, oppositori politici, subsahariani. Nell’obitorio dell’ospedale di Sfax corpi di migranti senza vita. In terra, gettati via, senza identità. Tutto questo e altro ignorato dalla Meloni, premier alla seconda trasferta in cinque giorni in Tunisia, con l’obiettivo di ottenere il rimpatrio coatto di migranti, come pacchi postali da respingere al mittente, e non umanità in fuga dalla propria terra, da dittature, miseria, guerre, violenze, malattie.
Intrusione illecita, condannata
Attenzione generale dei media, ad eccezione dei filo-meloniani, per una notizia ripresa da chi non fa parte del club ‘destra destra’. Fratelli d’Italia condannata a pagare 25mila euro per aver pubblicato senza autorizzazione la fotografia di una coppia di padri, immagine (che ovviamente non pubblichiamo) usata dalla Meloni “Yo soy Giorgia” per una campagna violenta del 2016 contro le coppie omosessuali con figli nati con la gestazione di altri. La denuncia: “Non si può fare politica in questo modo sul corpo e sulle vite delle persone” L’immagine, protetta da copyright aveva tappezzato i muri di strade e piazze in tutta Italia. Il partito di Giorgia Meloni è stato condannato a risarcire i due genitori e a pagare le spese processuali. Condannata la strategia di FdI fondata su crimini d’odio, di disumanizzazione.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.