È frequente l’intervento delle forze armate statunitensi in conflitti in varie parti del mondo. Ma perché ci sono così tante basi e truppe americane fuori dai confini degli USA? E soprattutto, sappiamo quante sono e a cosa servono?
In tutta la storia dell’umanità non era mai capitato che le forze armate di un Paese fossero così tanto presenti nel mondo come quelle degli Stati Uniti, sia in termini di quantità di mezzi e uomini sia in termini di distribuzione nello spazio. Basti pensare che solamente negli ultimi vent’anni il governo americano ha speso la cifra enorme di 8 trilioni di dollari per finanziare la “guerra al terrore” in Medio Oriente e che attualmente almeno 170 Paesi nel mondo accolgono militari USA e almeno 76 Stati ospitano in totale circa 642 basi.
La presenza militare americana in tutto il Pianeta ha garantito e continua a garantire a Washington una grande influenza su moltissimi contesti geografici diversi e il dominio sulle rotte commerciali globali e sui choke points (i colli di bottiglia marini corrispondenti a stretti o canali strategici). In questo articolo vediamo quante sono e dove si trovano le basi militari e le truppe USA.
Quante basi e soldati hanno gli USA nel mondo
Il numero di basi militari americane nel mondo, così come la quantità di soldati all’estero sono cambiati molto negli ultimi trent’anni. Nell’ultimo documento ufficiale disponibile, contenente i dati del 2021, risultano 544 basi degli USA in 43 Stati esteri più altre 159 in territori statunitensi d’oltremare. Tuttavia, il Base Structure Report del Pentagono si limita a elencare le proprietà del Dipartimento della Difesa che valgono oltre 10 milioni di dollari e/o hanno una dimensione superiore a 10 acri (circa 40.000 m2).
Il Professor David Vine, dell’American University di Washington ha approfondito l’argomento e ha censito almeno 642 basi in 76 Paesi (dati aggiornati al luglio 2021). Nonostante questo, molte informazioni rimangono segrete. Lo dimostrano una nota del Joint Chiefs of Staff del Pentagono e le stime della CIA: ci sono truppe americane operative in ogni mare e in ogni continente, Antartide compreso, e si può trovare personale militare statunitense in più di 170 Paesi del mondo. Considerando che gli Stati riconosciuti a livello internazionale sono 195, significa che gli USA sono presenti in almeno l’87% dei Paesi del mondo.
In particolare, utilizzando i dati stimati dalla CIA, i quadranti e gli Stati con una maggiore presenza di truppe americane sarebbero l’Europa (circa 100.000 militari, in particolare in Germania, Italia e Regno Unito), il Giappone (circa 56.000 militari), la Corea del Sud (circa 28.000 militari) e il Medio Oriente (circa 15.000 militari). E in effetti queste cifre collimano col maggior o minor numero di basi statunitensi presenti nei vari Paesi.
Dove si trovano le basi americane: la mappa
Partendo dal presupposto che, come abbiamo visto, è difficile reperire dati aggiornati e precisi sulle basi americane nel mondo, anche perché molte sono segrete, se andiamo a dare un’occhiata alla distribuzione di quelle note ed evidenziamo su una mappa gli Stati che ne ospitano (come quella che vedete qui sotto), si capiscono facilmente gli obiettivi strategici degli USA e le minacce che più temono.
Attualmente, infatti, il più alto numero di basi si trova in due Paesi in particolare: la Germania e il Giappone, i due principali Paesi sconfitti durante la Seconda Guerra Mondiale (e perciò da controllare con particolare attenzione). La prima contiene almeno 123 basi, il secondo almeno 113. Usiamo “almeno” per i paletti usati nel Base Structure Report rispetto al valore e alla dimensione delle basi censite (che abbiamo riportato nella sezione precedente). La base di Ramstein, in Germania, è anche la più grande in Europa, e occupa più di 1400 ettari di territorio (14,4 km2).
La presenza americana in Germania e Giappone è funzionale oggigiorno a contrastare le due più grandi minacce che Washington sente di dover arginare: la Russia, occupata in questo momento nella sanguinosa guerra in Ucraina, e la Cina, che si sta imponendo come gigante economico e che ha mire espansionistiche verso l’isola di Taiwan.
Al terzo posto come numero di basi statunitensi ospitate si attesta la Corea del Sud, con almeno 79 basi, che gli USA ritengono cruciale sempre per far fronte alla minaccia posta da Pechino e anche della Corea del nord. Al di là di Taiwan, infatti, vari analisti militari e geopolitici concordano sul fatto che la prossima arena di scontro fra Cina e Stati Uniti sarà proprio nel quadrante dell’oceano Pacifico e dell’oceano Indiano, dove gli USA hanno molti alleati e dove Pechino cerca sempre più sbocchi sicuri negli oceani, tramite il controllo dei mari costieri e la tessitura di nuove alleanze.
E l’Italia? È al quarto posto, con almeno 49 basi americane. Secondo stime che considerano anche siti molto piccoli, tuttavia, sarebbero più di 120.
Che tipologie di basi USA esistono
Non tutte le basi americane sono uguali. Dipende sempre dallo scopo e dall’uso strategico che il Dipartimento della Difesa americano rinviene di volta in volta in giro per il mondo. Le basi differiscono così per dimensione e per gestione.
Ad esempio, la base militare di Aviano, una delle basi americane in Italia, è molto ampia e comprende piste di decollo e atterraggio, poligoni, bunker dove dovrebbero essere conservate alcune armi atomiche, scuole americane e fast food di catene statunitensi come Taco Bell. In sostanza, molti le paragonano a delle mini-colonie. Altre basi, invece, come la base Al Udeid in Qatar, e si stima come altre 400 simili, sono minori: si tratta perlopiù di ristrette rampe di lancio o magazzini di conservazione oppure di basi di trasmissione.
Nel corso degli anni, comunque, proprio per la grande influenza degli USA trasmessa tramite queste basi, molti Stati sono diventati riluttanti a ospitarle e in alcuni Paesi sono scoppiate anche aperte proteste. Ad esempio a Shannon, in Irlanda, le persone sono scese in strada per la decisione di lasciare a Washington l’uso dell’aeroporto cittadino per il trasporto di armi.
Analogamente, nel 2009 il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa si rifiutò di rinnovare la licenza per le basi americane dichiarando che gli Stati Uniti avevano, tramite quelle, troppo controllo sul suo Paese. In ogni caso, quando il governo americano non rinviene più la necessità di avere delle basi, chiuderle è relativamente facile, dato che in nessuna fase del procedimento viene coinvolto il Congresso (il Parlamento statunitense), rendendo la decisione rapida.
Come sono divise le forze armate USA
Non tutte le basi, come abbiamo già appurato, accolgono tutte le possibili funzioni militari. La distinzione tra l’una e l’altra dipende molto anche dal corpo d’armata delle forze statunitense che gestisce la base, perché più strategico per il contesto occupato.
A questo proposito è bene ricordare che le forze armate statunitensi si suddividono in 6 corpi d’armata (le prime 4 delle quali con basi all’estero), ognuno con una specializzazione e dei compiti diversi e più o meno definiti (esistono comunque alcune sovrapposizioni). Eccoli, con le relative basi all’estero e in territori d’oltremare (censite dal Base Structure Report 2022)
1.United States Army (esercito): 220 basi all’estero e 29 in territori d’oltremare
2.United States Marine Corps (fanteria anfibia): 31 basi all’estero
3.United States Navy (marina): 123 basi all’estero e 97 in territori d’oltremare
4.United States Air Force (aeronautica): 170 basi all’estero e 9 in territori d’oltremare
5.United States Space Force (astronautica)
6.United States Coast Guard (guardia costiera).
FONTE
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