Azzurro

Neppure Dario Argento, principe dell’horror avrebbe mai pensato di dover dirigere un film con tre protagonisti del calibro di Sangiuliano, Sgarbi e Mollicone, rispettivamente ministro, sottosegretario della Cultura e presidente dell’annessa commissione, scelti con amorevole cura dalla Meloni.

Sangiuliano chi? Ma sì lui, il ministro, che appena insediato, aggregò al carro della destra nientemeno che il sommo poeta, sì, l’Alighieri Dante, arruolato come follower di Fratelli d’Italia.  Sgarbi chi? A prescindere da altri suoi innumerevoli sgarbi, nel salotto Tv della Venier, ha detto a una delle figlie co-invitate: “Mi informi (sic) di essere nata nel duemila? Una mia collaboratrice ha detto che chi è nata in quella data è destinata a diventare una troia”. Il capolavoro è però del Mollicone Federico, per la sua invasione di campo in una delicatissima ‘question’, la maternità surrogata. Il suo alato pensiero: “È peggio della pedofilia, siamo di fronte a persone che vogliono scegliere il figlio come la tinta di casa!” Ecco a chi è affidato il patrimonio culturale del nostro Paese. La replica Pd di Zan: “Strumentalizzano il tema per negare il riconoscimento a più di 150mila bambini che oggi hanno meno diritti dei figli di Meloni e Salvini”.

“Schlein, please, fai in fretta”, forza la sinistra e i suoi alleati a riprendersi la vetta dei consensi, a diventare maggioranza, a ricacciare la destra nel girone infernale dei dannati. Attenta, il tic tac del cronometro è inarrestabile e favorisce la destra, le dà il tempo di aggredire la democrazia, di occupare centri di potere, l’intero media system, di legittimare ogni forma più o meno violenta di fascismo.

Se hai fretta e sei napoletano, in questi giorni di esordio della primavera, rassegnati, arriverai in ritardo al lavoro, al cinema, a un appuntamento con l’amata/amato. Le strade della città più allegra del mondo sono incompatibili con la motorizzazione generalizzata dei suoi abitanti, appena compensata da un ‘miliardo’ di motorini, surrogato alternativo dell’auto. Le aggravanti: poche le strade a scorrimento veloce e chiuse una dopo l’altra per rifare il manto stradale, onde evitare ruzzoloni ai ciclisti del prossimo Giro d’Italia, andamento a singhiozzo della metro, funicolare di Chiaia out per un anno (o addirittura due?). Raccontati i disagi, viene però il bello. Napoli è invasa di turisti come mai era successo (luoghi dell’arte, centro storico, il più grande d’Italia, hotel, ristoranti negozi) e in proiezione, ecco l’annuncio di future onde a dimensione tsumani del turismo affascinato dall’azzurro di striscioni, manifesti, murales, banchetti nei vicoli addobbati, che offrono gadget celebrativi del prossimo scudetto. Napoli ombelico del mondo: esagerato? Forse, ma per dirla alla Bassolino, la città delle meraviglie si propone con una nuova replica del Rinascimento napoletano.


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