SPIONI DI CASA PIRELLI-TELECOM / ADESSO TRONCHETTI PROVERA POTEVA SAPERE…

Spiate di casa Telecom: il ribaltamento del ribaltamento di una sentenza. Con civile e penale che fanno a pugni. Una corte d’appello “civile” che contraddice in modo clamoroso quanto stabilito dalla corte d’Assise penale. Miracoli a Milano. Dove la giustizia – “sfavillante” vent’anni e passa fa, ciclone di Mani pulite subito finito in un tric trac – ora fa a cazzotti con se stessa.

Succede con la vicenda degli 007 ingaggiati da Marco Tronchetti Provera, quando era il patròn di Telecom e, al tempo stesso, al timone di casa Pirelli. Fine anni ’90, una band di segugi, uomi della Security, ingaggiati per pedinare, intercettare, scoprire e riferire al capo. Se Afef – la moglie del Capo – non era proprio una santa, oppure se Moggi comprava le partite della Juve a discapito della sua Inter, dove era numero due con Moratti (mister petrolio a bordo della Saras dove sono morti non pochi operai, senza alcuna sollevazione mediatica) eterno presidente, prima di passare il testimone al “fantoccio” asiatico, il “magnate” Tohir (quanti dubbi, al solito, “non sollevati” dai media embedded sulla reale proprietà della squadra meneghina!).

E anche adesso – ma una terza coincidenza comincia a fare una prova – il silenzio è calato assordante su una vicenda giudiziaria ai confini della realtà. Tutto ruota intorno alle illecite intercettazioni della Security band di casa Pirelli-Telecom, il Tiger Team messo su dal tandem Tavaroli-Mancini con la partecipazione straordinaria di un paio di accorsate agenzia investigative, Polis d’Istinto e GSS-Global Security Service E’ il via per un balletto giudiziario che va in scena alla procura di Milano: montagne di carte e documenti raccolti dai pm per suffragare la rete spionistica made in Tronchetti, poi i processi, E nel corso degli anni le sentenze. Tutte in contraddizione tra loro. Il finale viene scritto dalla Corte d’Assise di Milano nel 2013, quando mister Pirelli viene scagionato da ogni addebito, condannati invece (alcuni già prima) gli 007. Con incredibili motivazioni (e contestate dai condannati): lavorano sì per il Capo, per procacciargli le notizie che chiede, per fargli sapere della sua Afef o di Moggi: ma lui “può non saperlo”.

Adesso, una sentenza del tutto opposta, parto della seconda corte d’Appello del tribunale milanese. Che ha risposto in modo negativo ad una richiesta di risarcimento danni avanzata addirittura dallo stesso mister Pirelli contro i “suoi” spioni. Mister pneumatico, infatti, chiedeva la restituzione di quanto versato come compenso per il biennio 2005-2006 alla GSS degli 007 Marco Bernardini (condanna a 7 anni e mezzo in primo grado) e Giampaolo Spinelli (3 anni patteggiati).

Nella fresca sentenza civile viene scritto senza mezzi termini del “contratto fra una grande impresa e un’agenzia investigativa che con la corruzione di appartenenti alla polizia giudiziaria o ai servizi di sicurezza dello Stato, acquisisce informazioni riservate o segrete”. Tutto ciò, argomenta la seconda sezione, “inquina la vita sociale e l’etica pubblica, distorce i meccanismi della concorrenza ed espone fondamentali libertà della persona al potere di condizionamento, se non di ricatto”.

Una bordata nel sette, a base di “ricatti” tronchettiani. Fatti da codice penale che però il “diritto meneghino” non contempla. Ma ecco come prosegue la “lezione” impartita dal civile al penale, e firmata dalle toghe Rollero, De Ruggiero, Sbordone: “gli allarmi che nel vertice del gruppo suscitavano i dirigenti della Security servivano ad avere il via libera per operazioni alle quali il vertice aziendale, eventualmente influenzato dall’enfatizzazione di tali rischi ad opera di Tavaroli, prestava il consenso, servendosi poi dei risultati illecitamente ottenuti”.

Capito, mister Afef?

 

Nella foto Marco Tronchetti Provera


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2 pensieri riguardo “SPIONI DI CASA PIRELLI-TELECOM / ADESSO TRONCHETTI PROVERA POTEVA SAPERE…”

  1. Francesca ha detto:

    Finalmente qualcuno che ha osato “dare torto” all’INTOCCABILE” mister Afef! Spero sia solo l’inizio del “revisionismo” sui comportamenti illeciti del suddetto in tutti ii settori Aziendali dal lui gestiti. Vedi cessione Pirelli ai cinesi!
    Credo che anche la buonanima del grande Leopoldo gioisca nel leggere questa sentenza.

  2. Francesco Calabrone ha detto:

    Dico un’eresia, se dico che, dopo il CSM, il Tribunale di Milano e la piu’ potente ed eversiva Loggia Massone del FU bel paese? La Farsa CalcioOpoli a poteri occulti unificati: Milano-Torino-Roma nel periodo dei grandi Furti allo Stato (De Benedetti, Tronchetti Provera & associati!),e’ Privati(Elkann:impadroniti dei “Beni e Potere degli Agnelli ed Equity Swap!)ed i Moratti (Azioni Saras Gonfiate:2 miliardi di Euro!)con “Mega Gogna Mediatica” per distogliere l’attenzione, e’ fuorviarla verso la Juventus! E’ nulla avrebbe potuto servire all’uopo, piu’ o quanto la Juventus(Mezza Italia è Bianconera, l’altra ha il Colera), se si pensa che il potere Mediatico di Milano:RCS-Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport; Roma:Espresso-Republica; Torino: La Stampa era da oltre un ventennio che promuovevano e alimentavano un “Sentimento Popolare AntiJuventino”. Il 29 aprile 2010 dopo aver annunciato la Presidenza della Juventus ad Andrea Agnelli, John Elkann dichiarava: «Premessa doverosa:
    le regole esistono e vanno rispettate, in nessun caso la Juve chiederà di riaprire i vecchi processi».
    “E’ subito dopo, gli annunci della Exor di aver dato prima a FIGC e poi al Coni: “una barca di soldi sotto forma di Sponsors”!

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