ORIGINE DEL COVID / ORA L’FBI PARLA DI VIRUS “ARTIFICIALE”

Adesso anche l’FBI ammette che il Covid-19 può essere il risultato di una fuga del virus dal laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan.

Lo ha dichiarato, nel corso di un’intervista a ‘Fox News’, il suo direttore, Christopher Wray. Queste le sue parole: “L’Fbi ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio a Wuhan”.

Christopher Wray

Finalmente cominciano a farsi strade le ‘verità’: quel virus non fu ‘naturale’, come invece sempre sostenuto dai vertici della Casa Bianca e dal codazzo di scienziati e virologi al seguito, capeggiati da Anthony Fauci; ma si trattò di un virus ‘lavorato’ e creato in laboratorio, quindi ‘artificiale’.

L’ammissione arriva appena dopo una rivelazione pubblicata dal ‘Wall Street Journal’ che cita come autorevole fonte il Dipartimento Usa per l’Energia, che già a maggio 2020, stando alle sue documentazioni, era arrivato alla stessa conclusione.

Aggiunte Wray durante l’intervista a ‘Fox News’: “L’Fbi ha agenti, professionisti, analisti, virologi, microbiologi che si concentrano specificamente sui pericoli delle minacce biologiche, che includono cose come nuovi virus quale il Covid e le preoccupazioni che nelle mai sbagliate …  uno Stato o nazione ostile, un terrorista, un criminale, le minacce che potrebbero rappresentare”.  E attacca frontalmente: “Quindi qui stai parlando di una potenziale fuga da un laboratorio controllato dal governo cinese che ha ucciso milioni di americani, ed è proprio per questo che quella capacità è stata progettata”.

 

Una vera e proprio inversione a U rispetto alla versione fino ad oggi fornita dall’establishment; tanto che la Casa Bianca, attraverso le parole del suo Consigliere per la Sicurezza, Jake Sullivan, ha subito cercato di gettare acqua sul fuoco, prendendo le distanze dall’ipotesi della fuga dal laboratorio cinese.

Cosa può significare tutto ciò, questo totale cambio di strategia, anzi una strategia che imbocca due diversi binari?

Secondo non pochi analisti a stelle e strisce, la questione si inquadra nel contesto dei rapporti sempre più tesi tra Washington e Pechino: una sorta di ‘avvertimento’ alle autorità cinesi. Se gli Stati Uniti decidono di andare fino in fondo, tirano fuori ‘quella’ verità, usandola come deterrente verso Pechino per la vicenda di Taiwan e l’appoggio ‘politico’ cinese fino ad oggi dato alla Russia.

E tutto ciò anche a rischio che – proseguendo su questo cammino di ‘verità ritardata’ – possano prima o poi venire fuori le responsabilità del Super Virologo Fauci )andato in pensione a 81 anni un paio di mesi fa) nel ‘Wuhangate’ più volte denunciato  dalla ‘Voce’: e cioè i finanziamenti partiti dal NIAID (l’istituto presieduto a vita da Fauci) e arrivati a Wuhan, attraverso il veicolo di copertura ‘EcoHealth Alliance’, che fa capo al controverso ricercatore Peter Daszak. Il quale, guarda caso, fu il rappresentante americano nella prima missione inviata a Wuhan dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, per accertare le origini del Covid e che naturalmente ebbe un esito fallimentare: proprio perché sarebbero saltate fuori quelle ‘complicità’ del tandem Fauci-Daszak per finanziare ricerche vietate negli Usa, come quelle sul ‘gain of function’, anticamera delle ‘biologic wars’.

E’ quindi arrivata a tal punto la ‘tensione’ tra Usa e Cina, ed è tale la volontà della Casa Bianca di inasprire in modo così forte i rapporti?

 

Un’altra pista porta invece a Fort Detrick, il mega laboratorio per le ricerche militari Usa super segrete in campo biologico, quartier generale nel Maryland. I vertici statunitensi, infatti, temono che i cinesi, prima o poi, scoprano le loro carte su una altrettanto misteriosa ‘fuga di laboratorio’, e di ben 6 mesi precedente a quella di Wuhan: a giugno 2019, infatti, i ‘CDC’ (‘Centers for Deseases Control’) si videro costretti, di tutta urgenza, a chiudere una parte dei laboratori dove venivano portate avanti le ricerche più ‘border line’, come la ‘Voce’ ha più volte dettagliato. I motivi di quella chiusura – durata svariati mesi, fino all’inizio del 2020 – non sono mai stati chiariti, si parlò solo di una ‘pericolosa fuga di laboratorio’.

Alina Chan

Ma guarda caso, proprio nel Maryland, la primavera 2019 fu caratterizzata da un picco di influenze e polmoniti, con un forte tasso di mortalità, ben superiore alle cifre medie dello stesso periodo registrate negli anni precedenti.

E quindi? Guerre politiche in atto per le ‘fughe’ verificatesi sia in Cina che negli Usa?

Vedremo presto gli sviluppi. Sia la risposta cinese alle accuse dell’Fbi, sia lo sviluppo della strategia del ‘doppio binario’ a quanto pare imboccata dagli Usa.

Da notare che, a livello internazionale, il primo scienziato a parlare in modo documentato di virus ‘artificiale’ è stato il premio Nobel francese Luc Montagnier, che scoprì il virus dell’HIV.

Poi è stata la volta di una ricercatrice cinese, Alina Chan, che venne sentita a fine 2021 in un’audizione dal Parlamento inglese e parlò esplicitamente di virus creato artificialmente in laboratorio. Ecco cosa disse: “Abbiamo sentito molti virologi di fama affermare che l‘origine artificiale è ragionevole e questi comprendono virologi che modificarono il primo virus della Sars. Sappiamo che questo virus ha una caratteristica unica, chiamata sito di clivaggio della furina, e senza questa caratteristica non avrebbe causato questa pandemia”. E aggiunse: “EcoHealth e l’Istituto di Virologia di Wuhan stavano sviluppando un sistema per l’inserimento di nuovi siti di clivaggio della furina. Quindi – concluse in modo significativo – abbiamo questi scienziati che all’inizio del 2018 dicono ‘metteremo dei corni sui cavalli’ e alla fine del 2019 a Wuhan spunta un unicorno”.

 

P.S. Come al solito, per saperne di più su personaggi e società citati nell’articolo, potete andare alla casella CERCA della home page in alto a destra (che collega all’archivio della ‘Voce’) e cliccare il nome e cognome della persona o della sigla (ad esempio, Fort Detrick, Alina Chan) per leggere tutti i precedenti articoli da noi pubblicati.

 

 


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