Un’impennata dei prezzi senza precedenti, quella che ci attende nel mese di marzo appena iniziato, perché riguarda i generi alimentari e beni di prima necessità, che balzeranno in questi giorni ad un più 40% rispetto allo scorso anno.
L’allarme viene lanciato da NOI Consumatori che è già sul piede di guerra, guidata dal suo presidente, l’avvocato Angelo Pisani.
La notizia infatti non è ancora ufficiale, si cerca anzi di farla passare sotto traccia, ma NOI Consumatori è venuta in possesso di alcuni listini prezzi dell’industria alimentare in vigore da marzo 2023 da far venire i brividi.
«Già a settembre 2022 – dichiara Pisani – vi era stato un aumento secco del + 20%, dovuto, si è detto, alla guerra, ai costi del carburante e della conseguente lievitazione dei prezzi delle materie prime. Con l’aumento di un ulteriore + 20%, previsto dalla grossa distribuzione per i prossimi giorni, si sale a un + 40%!». Un autentico disastro economico.
Di fronte a tutto questo, finora il governo tace. «Vogliono ridurre gli italiani alla fame? – sbotta Pisani – perché non sono state assunte tempestive misure per sostenere quanto meno le fasce deboli della popolazione e le imprese, come si è fatto in autunno per il prezzo del gas?».
Le cause dei rincari sarebbero dovute ad alcuni fattori che hanno amplificato le conseguenze economiche degli effetti bellici, quale ad esempio la forte riduzione di esportazione delle materie prime da parte di Paesi, come l’India, che oggi hanno conquistato un livello maggiore di ricchezza media e quindi dei consumi interni.
«Ma la verità – chiarisce l’avvocato Pisani – è che come sempre a soffiare sul vento dei rincari, facendoli crescere a dismisura, è la speculazione, esattamente come era già avvenuto per il gas, ovvero quei colossi alimentari che approfittano della situazione per attuare gigantesche truffe in danno della povera gente».
«Cosa si aspetta – conclude – per mettere in campo manovre adeguate? Ci rivolgiamo all’esecutivo Meloni, ma anche alla Lega, che di questo scottante problema si era fatta carico già in campagna elettorale, affinché vengano assunti immediati provvedimenti per consentire alle famiglie di affrontare rincari insostenibili come quelli di pasta, pane, latte ed altri generi primari».
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