FdI: meno 5 per cento. Bene così

Il sondaggio è l’anima dei duelli tra partiti e di là dal chiacchiericcio dei salotti televisivi, degli sproloqui vomitati quotidianamente dai giornali di orientamento politico opposto, informa gli italiani sul trend di consensi dei partiti e dei loro leader. Come previsto da analisti indipendenti la luna di miele della “Yo soy Giorgia” sembra avviarsi a conclusione: giorno dopo giorno scema il suo gradimento. Cala dal trentatré per cento al 28. In ricrescita i pentastellati, secondo partito con il 20%, terzo il Pd 15%, poi la Lega al 10, Azione-Italia Viva all’8,5%, Forza Italia al 7. Resta molto alto il personale consenso, ma il 52% degli italiani ha poca o zero fiducia nella Meloni, contro un 44% che ne ha molta o /abbastanza. Il 64% degli italiani è comunque insoddisfatto della gestione governativa del caro carburanti e delle promesse mancate. La Meloni, lo testimonia la foto allegata, non lo sa o finge di non saperlo e si lascia immortalare mentre espone il cartello con la scritta di suo pugno: “Caso carburanti? Facciamo chiarezza”. Ha ragione chi sostiene che il potere logora chi ce l’ha?

Stipendi differenziati ai prof e finanziamenti alla scuola privata (tesi di Valditara, ministro dell’Istruzione).Monta la protesta: “No alle gabbie salariali”. Contestata anche l’‘autonomia’ secessionista di Calderoli: “La destra mostra il suo volto, vuole dividere il Paese e perpetuare le disuguaglianze”. (ndr. Ieri su Facebook abbiamo anticipato le ragioni delle sconsiderate sortite di Valditara e Calderoli). Il ministro leghista prova a rimediare. Per difendersi dalle contestazioni mente, smentisce di aver parlato di compensi più alti agli insegnanti del nord, si accoda ai ripetuti dietrofront del governo, ma smentisce sé stesso: ha aggiunto al titolo del ministero dell’Istruzione l’inedito “e del Merito” che non si addice alla sua proposta discriminante.

L’asse Salvini-Piantedosi ha una fissa: attirare il gradimento di razzisti e xenofobi italiani che ignorano il ruolo attuale e futuro dei migranti in fatto di nuove nascite, che contrastano l’invecchiamento degli italiani, coprono il grande vuoto di lavoratori, e contribuiscono al pil con il loro gettito fiscale, ad alleviare la crisi del sistema pensionistico del nostro Paese. La linea dei respingimenti è causa di crisi, forse irreversibile, delle navi Ong salva vita per l’onere supplementare di sbarcare i migranti in porti del nord, con aggravio di costi e maggiori disagi per i profughi. Molte navi sono già costrette a interrompere i soccorsi in mare nella stagione di massima emigrazione verso l’Europa, prima tappa l’Italia.

Sono sicuramente colleghi e amici e una stretta di mano chiuderà il caso, per carità veniale, del breve, quotidiano affondo di Berizzi e Messina, che evidenzia con acume satirico le storture della politica italiana, con particolare attenzione per i casi di nostalgia del Ventennio fascista. Oggi la Repubblica, il quotidiano che ospita le loro riflessioni, a causa di una distrazione dei supervisori, le pubblica alle pagine 31 e 32, in due piccoli riquadrati. I due titoli: “Targa”, a firma di Paolo Berizzi e “Cucù”, di Sebastiano Messina. Con le stese parole le due notizie sono perfettamente identiche, ma che dire, repetita juvant.


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