“L’Italia derubata e colpita al cuore…
Viva l’Italia dimenticata… Viva l’Italia… l’Italia tutta intera”
Incombe sull’Italia il ciclone politico generato dall’antico bersaglio secessionista del Carroccio, a suo tempo, individuato da Calderoli per intascare l’endorsement dell’area nord del Paese e ora riesumato grazie alla presenza della Lega nel governo della destra-destra. Ci risiamo con l’Italia spaccata in due con la strategia razzista, discriminante, dell’autonomia locale, immaginata come via libera all’uso di maggiori risorse di alcune regioni, sganciato dalla distribuzione paritaria da nord a sud. In sintonia con Calderoli, ideologo del secessionismo, opera il coinquilino della Lega Giuseppe Valditara, sì, quello del reddito di cittadinanza negato ai giovani che non hanno completato il ciclo dell’obbligo scolastico, indicazione tipicamente razzista, in danno dei ragazzi meridionali, che per motivi di disagio familiare sono costretti a lasciare la scuola dopo i primi anni o non frequentarla del tutto. Il ministro dell’istruzione (della ‘distruzione’), messo di fronte alla remunerazione collettivamente inadeguata degli insegnanti, partorisce la geniale idea di un doppio livello delle retribuzioni: stipendi più alti al Nord, più bassi al Sud. La motivazione, da ignoranza, fa riferimento al costo della vita, più alto nelle regioni settentrionali, tutto da dimostrare e ignora il gap del Mezzogiorno, dove il capitolo dei servizi essenziali è notoriamente carente. Solo per fare un esempio, non gode di un sistema sanitario pubblico esaustivo e costringe a ricorrere al privato o a strutture del nord. A questo proposito, il ministro in questione, ipotizza di incrementare la presenza di scuole ‘paritarie’, cioè private e relativi finanziamenti. Non una parola sulla drammatica carenza di asili nido nel Mezzogiorno, sul degrado di migliaia di scuole. Il sindaco di Napoli, che di istruzione se ne intende: “La scelta di campo di Valditara renderebbe il Meridione un deserto”. L’intento secessionista del ministro, ex Alleanza Nazionale, poi accolto dalla lega di Calderoli, si coniuga alla perfezione con il disegno di assegnare più risorse all’assistenza per gli anziani delle regioni settentrionali. Il perché: al nord si fanno meno figli del sud e sono molti di più i vecchi. Il ragionamento fa acqua, perché contemporaneamente dimentica che nell’area del Paese più povera, fare più figli meriterebbe risorse maggiori rispetto nord e questo non avviene.
Per non uscire dalla riflessione sulle discriminazioni, la xenofobia del ministro dell’Interno Piantedosi, subalterno a Salvini, che obbliga le navi salva vita a sbarcare i profughi in porti del nord, con insostenibile aggravio dei costi e con il pericolo di supplemento di navigazione in questa stagione di mare agitato.
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