L’ANTICOMUNISMO LEGITTIMA IL FASCISMO

DI GIORGIO CREMASCHI
Anni fa quando in Italia c’era il PCI, la sinistra era forte e nemmeno il più sfrontato dei padroni avrebbe osato parlare di poveri e disoccupati come di parassiti e fannulloni, l’anticomunismo era robaccia di estrema destra.
Non tutti gli anticomunisti erano fascisti, ma prima o poi si trovavano a fianco del partito neofascista, il MSI del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante.
Allora in Italia era acquisito che i comunisti fossero una forza fondante della democrazia costituzionale, costruita con il sacrificio dei partigiani e della guerra di liberazione dal nazifascismo. E che il MSI fosse una formazione neofascista , permessa solo per le passività e le complicità nello stato.
Così come in Europa nessuno metteva in dubbio il ruolo fondamentale dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo.
Poi, con il crollo dell’URSS e il trionfo del liberismo, l’anticomunismo è diventato ideologia dominante nell’Occidente capitalista. Si doveva affermare un modello economico e sociale fondato sul mercato, il privato ed il profitto, pertanto il pubblico e l’eguaglianza dovevamo essere bollati come mostruosità comuniste.
E l’anticomunismo sdoganò il neofascismo. Da noi il primo in questa opera fu proprio Silvio Berlusconi , che nel 1993 sostenne Fini, segretario di un MSI ancora
non mascherato, a sindaco di Roma.
Pochi anni fa il Parlamento Europeo ha votato l’equiparazione tra comunismo e nazismo; e questo ha legittimato il ritorno in campo in Europa del fascismo e del razzismo, ovviamente mascherati da patriottismo nazionalista e da difesa delle frontiere.
Thomas Mann aveva già spiegato tutto questo negli anni trenta del secolo scorso, quando aveva affermato che chi equipara comunismo e fascismo, in realtà odia solo il comunismo e prima o poi sceglie il fascismo.
E ora la nostra Repubblica liberista e euroatlantica in guerra con la Russia ha i fascisti al governo.
È ridicolo e penoso lo scandalo dei cosiddetti democratici per le celebrazioni neofasciste di La Russa e Rauti, complice Giorgia Meloni, silente come sempre Sergio Mattarella.
Cosa volete che facciano i fascisti che ora sono ufficialmente nel palazzo? Legittimano se stessi ed il proprio passato.
Così , mentre la stampa e l‘intellettualità compiacente fanno uso ed abuso del politicamente corretto, con termini come destra radicale, identitaria, sovranista, così mentre il palazzo mostra la paura servile di usare la parola fascista, i fascisti al governo rivendicano ed esaltano il proprio passato. Per legittimarlo nel presente.
È l’anticomunismo che ci ha portato a tutto questo e chi non lo riconosce è destinato ad essere complice e oggetto degli sberleffi del neofascismo. E allora le foibe?
FONTE
Pagina Facebook di Giorgio Cremaschi

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