La neo presidente di ‘Azione’, il movimentucolo ideato da Carlo Calenda, ha un sogno.
Non è certo un ‘dream’ ambientato negli Stati Uniti, né riguarda la sconfitta del razzismo, obiettivo di tutta la vita per Martin Luther King.
Però Mara Carfagna vuole subito volare alto, altissimo. E nel giorno del suo insediamento presidenziale annuncia ai fans con un sorriso smagliate, degno delle passerelle di Miss Italia un tempo battute: “Il mio obiettivo è molto ambizioso, ma non impossibile: voglio fare di Azione il primo partito italiano”.
Boom. Applausi scroscianti e tutti in visibilio.
Ma subito qualcuno riflette: “Noi da soli o con quelli di Matteo Renzi?”. La riflessione non è da poco: già le due formazioni, messe insieme, contano come il 2 di briscola, figurarsi se vanno pure ognuna per conto proprio.
Forse Super Mara pensa di emulare l’attuale primo ministro Giorgia Meloni, che partì da quelle basse, bassissime quote per spiccare il volo? Oppure di esercitare quel potere, soprattutto d’interdizione, come tante mini formazioni politiche della prima repubblica, sol per giustificare la loro esistenza?
Ma approcciamoci al Carfagna-Pensiero, scorrendo alcune frasi del suo ormai storico discorso d’insediamento presidenziale.
“Diventare il primo partito italiano è un obiettivo necessario perché il nostro Paese ha bisogno di un partito che lo protegga e non lo esponga ad avventure, salti nel buio, finte e improbabili rivoluzioni, ma ha bisogno di un partito che non metta mai in discussione le alleanze internazionali e l’appartenenza all’Unione europea. C’è bisogno di questa grande casa dei liberali, dei popolari e dei riformisti che sono orfani delle case di appartenenza dopo la crisi del bipolarismo”.
Un bel minestrone primavera, ottimo e abbondante comunque per tutte le stagioni.
Dice la sua anche sulla candidatura di Letizia Moratti alla presidenza della Regione Lombardia: “Noi corriamo per vincere, non so cosa intenda fare il Pd. Forse corre per evitare un’altra scissione, per non scontentare il Movimento 5 Stelle. Non si capisce quale sia il loro obiettivo. Il nostro obiettivo è quello di vincere e Moratti è il profilo giusto”.
A presto (non alle calende greche), quindi, con ‘Azione’ uber alles e Miss Carfagna nostro premier.
Pardòn, primo ministro, secondo il verbo meloniano.
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