GIGGGINO DI MAIO / ECCO L’INVIATO PIU’ SPECIALE DEL MONDO

L’avevamo sospesa da un bel pezzo, la rubrica ‘Bestiario’. Per il semplice motivo che tante notizie quotidiane che diamo dovrebbero finirvi di diritto all’interno, per quanto siano davvero ‘ai confini delle realtà’ i fatti narrati. Motivo per cui tutto potrebbe e dovrebbe trasformarsi in un gigantesco ‘Bestiario’, come del resto titolava la sua mitica rubrica il grande Giampaolo Pansa.

Ma stavolta facciamo un’eccezione.

E’ già balzata agli onori delle cronache, la notizia, ma merita davvero un occhio di riguardo. Perché vede in pista – da superprotagonista sulla scena internazionale – l’ormai mitico Gigggino Di Maio (la terza G se la sta realmente guadagnando sul campo) per la freschissima nomina – manca solo l’ok ormai formale dell’Alto (sic) rappresentante UE per la Politica estera, Joseph Borrell – ad Inviato Speciale dell’Unione Europea nell’ampio bacino del Mediterraneo per trattare la sempre più delicata questione energetica. Un incarico di enorme peso politico, oltre che economico.

In sostanza, dovrà confrontarsi e trattare tutto quanto fa Energia (dai contratti ai prezzi, dai quantitativi alle modalità di pagamento e via di questo passo) con i vertici politici ed economici di Emirati Arabi, Quatar, Oman, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran. Insomma, sarà il nuovo reuccio UE per tutto il golfo Persico, un vero ‘sceicco napoletano’ sulle orme del mitico Totò.

E’ riuscito a vincere l’agguerrita concorrenza di altri aspiranti all’ambitissimo incarico: nella rosa dei papabili, infatti, c’erano il greco Dimitris Avramopoulos(ex ministro ed ex Commissario europeo), il cipriota Markos Kiprianou (ex ministro degli Esteri, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard) e lo slovacco Jan Kubris (ex inviato ONU in Libia ed ex rappresentante del segretario generale delle Nazioni Unite in Afghanistan e poi in Libia). Candidati dai curricula più che invidiabili.

Josep Borrell

E invece l’ha spuntata lui, Gigggino, che 12 anni fa – da perfetto steward – riceveva i vip allo stadio ‘San Paolo’ – oggi ribattezzato ‘Maradona’ – in occasione delle più importanti partite del Napoli.

Per lui conta l’onore di rappresentare il Belpaese, se ne frega certo dell’appannaggio, non proprio spiccioli: 12 mila euro al mese netti, oltre agli ovvi rimborsi spese e al pagamento dell’altrettanto ovvio staff al seguito. L’incarico comporterà anche lo ‘status diplomatico’, ossia passaporto diplomatico e immunità.

Ma vediamo l’iter che ha portato il nostro pomiglianese al super incarico. Borrell ne ha annunciato la creazione meno di due mesi fa, il 22 settembre scorso, durante il vertice con il Consiglio di Cooperazione del Golfo tenutosi a Bruxelles. E cioè tre giorni prima delle elezioni politiche italiane che si sono svolte il 25 e nelle quali il Gigggino nazionale è stato sonoramente bocciato perfino dai napoletani, strabattutto, nel collegio di Fuorigrotta (la sua seconda casa), dall’ex ministro per l’Ambiente Sergio Costa.

Semplice come bere un bicchier d’acqua la procedura seguente.

A quanto pare, all’inizio di settembre Borrell aveva semplicemente chiesto un ‘parere’ al premier uscente, Draghi: “Sei soddisfatto del tuo ministro degli Esteri?”. Sobrio, come al solito, l’ex capo della BCE che ha annuito col capo e pronunciato il fatidico “Sì”.

Mario Draghi

Secondo i maligni, invece, Super Mario avrebbe in questo modo ‘pagato’ la cambiale al ‘suo’ titolare del Viminale, che per protestare contro la linea Conte in sella ai 5 Stelle, era uscito dal Movimento per fondare il suo partitino del quale non ci si ricorda neanche il nome e che al voto ha racimolato poche migliaia di consensi. Un omaggio alla politica governativa, una genuflessione al ‘padrone’ Draghi, quella clamorosa uscita. Ecco, quindi, il cadeau come candidato italiano per il Golfo Persico.

Di sicuro è solo l’inizio di una scalata planetaria. Perché non pensare, come prossima tappa, alla poltrona di futuro Segretario Generale della NATO? Non per questo turno, perché dovrebbe essere appannaggio proprio del suo mentore, Draghi. Ma per il prossimo giro. E poi c’è sempre il vertice dell’ONUda tener presente…


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