Non c’è più la ‘buca del suggeritore al centro del proscenio, dove se ne stava acquattato, in quanto aiutante fuori campo di attori/attrici dotati di memoria corta.. È migliorata la terapia per migliorarla? Può darsi. In tv c’è ben altro supporto per chi sta davanti all’occhio impietoso delle telecamere. Si chiama ‘gobbo elettronico’. I monitor posti in posizione strategica negli studi consentono a conduttori, giornalisti di Tg, politici, ospiti di vario genere, di leggere quanto è stato preparato in precedenza e fingere di essere grandi affabulatori all’impronta.
Strategie occulte della comunicazione sono affidate a uomini e donne, che concordate con i leader frasi, espressioni non verbali, tecniche di disturbo, ‘insegnano’ a deputati, amministratori locali, o semplicemente a sostenitori di strada, come e cosa dire sui temi di attualità. Operano per far risparmiare tempo ed energie mentali agli ‘studenti’. Impongono la recita di identiche esternazioni a tutti i componenti dei partiti di riferimento. Adottano procedure intensive, per fa loro tenere in mente il pensiero unico del ‘capo’.
In caso di dissenso televisivo astioso, i tizi della destra eseguono alla lettera la lezione collettiva: urlano e interrompono senza sosta gli interventi degli avversari. Se l’azione di disturbo non basta, contestano i ‘nemici’ con il movimento della testa da destra a sinistra e viceversa che nelle intenzioni dovrebbe interferire sulle motivazioni degli avversari come un silenzioso, tamburellante “no, no, no”, indipendentemente dall’obiettività di chi ha torto e chi ha ragione. Il gesto, chissà perché, o meglio, si sa perché, è ripreso a lungo dalle telecamere di studio.
Nulla è perfetto e ne sa qualcosa mister Crosetto, ingombrante vice di “Yo soy Giorgia’, ministro della difesa, cofondatore di Fratelli d’Italia, giudicato incompatibile per pregressi (ma solo pregressi?) interessi privati nel settore delle armi. Crosetto ha trascurato il comandamento del guru della comunicazione di non dire o fare cose scorrette. In un ‘fuori onda’’ ha detto di Conte, leader di 5Stelle “Ho a che fare con un deficiente”. Il suggeritore è corso tempestivamente in aiuto. Gli ha ordinato di andare a Canossa, di chiedere scusa, di evocare lo stereotipo, buono in tutte le circostanze, dell’affermazione estrapolata dal contesto. Primi test della destra al governo.
La borgatara reduce dalle lodi di D’Alema, sì di quel D’Alema, la “Yo soy Giorgia”, che i Tg hanno ‘piazzato’ come immagine permanente nella scenografia alle spalle o a lato di chi li conduce, inanella casi di modestissima capacità. Ultimo inciampo: ha ingaggiato con il governo francese, e di riflesso con la Comunità europea, una scabrosa disputa sui doveri di accoglienza dei profughi. Gli esperti paventano il rischio di contraccolpi pericolosi sull’economia dell’Italia. La borgatara della Garbatella, a pochi gironi dal via del neo esecutivo, è riuscita a minare il rapporto con lo storico alleato di Parigi, a isolare l’Italia dal contesto europeo, a indebolirla, a incrinare il salvifico feeling con i Paesi che decidono tempi ed entità delle risorse a noi destinate. Se continua così’…
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