Il bluff di “Io sono Giorgia”

Il popolo dei ‘concilianti’ è servito. In stato di prostrazione al potere prossimo venturto , di signorile rispetto per il voto sovrano, soggetti storicamente eredi dell’antifascismo militante hanno usato toni soft e guanti gialli in direzione Fratelli d’Italia;  hanno dimenticato in un amen i loro trascorsi,  il filo nero recente della ‘borgatara della Garbatella, al secolo “Io sono Giorgia”, connessa alla cloaca massima del nazifascismo strisciante, con che mina il dettato costituzionale della Repubblica italiana. Fosse appena credibile il suo bluff e vero il prendere la distanza dal parafascismo montante (impunito), noti eventi raccontati dalla cronaca politica lo smentiscono e senza alibi, perché avvenuti nella fase precedente l’insediamento dell’esecutivo, quando, una volta al potere, la Meloni avrebbe potuto mettere spavaldamente fine alla farsa della destra moderata.

Il disvelamento della contiguità di Fratelli d’Italia con il ‘Ventennio’ rivisitato è ora in evidenza e dovrebbe indurre l’Italia democratica a manifestare contro la iattura del futuro del Paese gestito dalla destra: non un parola della Meloni sullo scandalo dell’assalto squadrista alla sede della CGIL finora senza conseguenze per i responsabili. Il peggio è un nuovo endorsement della ‘borgatara’ per il raduno organizzato dai fascisti spagnoli di ‘Vox’. Nel manifesto celebrativo del rendez vous sovranista, immortalati in cerchi disposti su più file, uno accanto all’altro si possono ‘ammirare’ nomi e volti della destra internazionale: il capo di Vox Abascal, vecchio amico della Meloni, che in prima fila è affiancata dal polacco Morawiecki e dall’ungherese Orban. In seconda fila compaiono il faccione di Trump, l’ex presidente della Bolivia Anez, condannata a dieci anni di carcere, il colombiano Uribe, agli arresti domiciliari per truffa. Manca all’appello Bannon, anello di congiunzione tra l’America trampiana e la destra italiana, ma solo perché nel manifesto non c’era più spazio.

Ingabbiata nel chiacchiericcio sui nomi dei candidati all’esecutivo di palazzo Chigi (e da una serie di rifiuti), “Io  sono Giorgia” ha rimediato all’assenza in Spagna con un video messaggio di auguri ai fascisti di Vox, al ‘patriota’ Abascal perché vinca le prossime elezioni spagnole. Che dire, una scelta infelice alla prima apparizione internazionale da candidata premier.  Il capo di Vox ringrazia così: “La prossima primo ministro italiana è una donna che farà la storia” (!!!).

Nel circondario ‘Meloni’ abita l’accozzaglia di cui si circondano i vertici di Fratelli d’Italia che aizzano i simpatizzanti a non pagare le bollette. Chi sono? Guidati dal noto fascista Castellino, ci sono Giorgianni, magistrato No Vax (sospeso), Giulio Tarro, virologo napoletano che ha negato l’esistenza del Covid, il ristoratore che assaltò la sede della Cgil, Calvani, capo dei ‘Forconi e Lombardi, consulente di Trump, l’ex avvocato Trisciuolo (un passato di truffe, fascista), i fan di Putin, i no mascherine in piena pandemia, gli eversori del tentativo di assalto al Parlamento. Serve altro per abbandonare il buonismo di Letta e compagni   per sollecitare chi in nome della democrazia si dovrebbe opporre operativamente al parafascismo della fiamma tricolore?


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