NORD STREAM / JOE BIDEN HA MANTENUTO LA PROMESSA DI FARLO FUORI 

E’ stato davvero di parola, Joe Biden, è ha mantenuto la promessa fatta nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca il 7 febbraio scorso, dopo l’incontro con il Cancelliere tedesco Olof Scholz.

Le frasi del presidente Usa sono immortalate in un ‘adesso’ storico video di ABCNews, classificato con il numero 3B5SSCX.

Ecco il testo.

President Biden: “If Russia invades… then there will be no longer a Nord Stream 2. We will bring an end to it”.

Reporter: “But how will you do that exactly, since… the project is in Germany’s control?”.

Biden: “I promise you, we will be able to do that”.

Ossia. Presidente Biden: “Se la Russia invade… non ci sarà più a lungo un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”.

Giornalista: “Ma come riuscirete a fare ciò, esattamente, fino a che… il progetto è sotto il controllo della Germania?”.

Biden: “Glielo prometto, saremo in grado di fare tutto ciò”.

Stava forse parlando con “l’amico immaginario” al quale stringe spesso la mano alla fine dei suoi interventi, ‘Sleepy Biden’?

Purtroppo no, quella volta il capo della Casa Bianca era stranamente lucido, e soprattutto in grado di esibirsi pubblicamente in una clamorosa minaccia: se i russi invadono l’Ucraina, il Nord Stream 2 verrà messo fuori uso. E al giornalista che osa chiedere come potranno fare, visto che è sotto la giurisdizione tedesca, rassicura: “Sapremo come fare tutto ciò”.

La classica ‘pistola fumante’.

Parole che più chiare, nette e precise non si può, tali da non lasciare alcuno spazio ai dubbi che oggi, invece, dominano sui media occidentali. E rendono addirittura tragicamente ridicole le prime espressioni circolate al Dipartimento di Stato: “Si tratta di un attacco, siamo pronti ad aiutare l’Europa”. Buffoni a stelle e strisce.

Joe Biden

Un attacco organizzato dagli Usa proprio contro l’Europa, ed in particolare diretto contro la Germania. Giorni fa abbiamo pubblicato un articolo in cui, profeticamente, si faceva cenno alla volontà americana di dare una forte una lezione ai tedeschi: firmato dall’ex ufficiale della CIA Larry C. Johnson s’intitola “La guerra in Ucraina fa parte di una strategia statunitense per indebolire la Germania?”. Così come mesi fa altri articoli sulla profonda avversione degli Stati Uniti contro il progetto Nord Stream 2. Li potete trovare cliccando sui link in basso.

Bloomberg’ riporta le parole di una fonte della sicurezza interna tedesca: “Le prove attualmente in nostro possesso sembrano spiegare l’accaduto come il risultato di un sabotaggio. Comunque, di un atto violento piuttosto che di un incidente tecnico”.

Ancor più esplicito un editorialista di ‘Bloomberg’ ed esperto di energia, Javier Blast: “Quali sono le possibilità che simultaneamente i gasdotti Nord Stream 1e Nord Stream 2 soffrano di tre diverse perdite? Come ha scritto Jan Fleming: ‘Una volta è un caso. Due volte è una coincidenza. La terza volta è un’azione nemica”. Tesi confermata sia dalle autorità tedesche che dal primo ministro danese, Mette Frederiksen.

 

Disegna gli scenari Maurizio Blondet: “Chi potrebbe aver guadagnato con il danneggiamento del Nord Stream? Sicuramente gli speculatori della borsa di Amsterdam, dove infatti il prezzo del gas è aumentato del 12 per cento nel giro di pochissimo tempo, dopo diversi giorni in cui il prezzo stava scendendo”.

E continua: “L’addio al Nord Stream potrebbe sancire il definitivo passaggio per l’Europa dalla dipendenza russa verso quella americana e in tempi non sospetti Biden aveva proprio parlato della possibilità di disattivare il gasdotto. Bisogna poi sottolineare il fatto come il tratto del Mar Baltico, dove il Nord Stream è stato danneggiato, è zona di competenza dell’Alleanza Atlantica. Possibile che alla NATO sia sfuggita un’azione simile? Oppure potrebbe aver semplicemente chiuso un occhio”.

Analizza ‘Money’: “Alla luce dei prezzi del gas tornato a salire, il mercato prezzava un possibile tentativo di appeasement russo verso l’UE, riaprendo a volumi superiori al pressochè nulla attuale un tratto di Nord Stream 1. Se così fosse stato, perché colpire quell’infrastruttura? Ma, soprattutto, più in generale, Mosca non avrebbe assolutamente nulla da guadagnare da un atto simile, se non precludersi del tutto la possibilità di una futura  normalizzazione dei rapporti anche commerciali con l’Europa, danneggiando pesantemente un’infrastruttura strategica. E costosa”.

 

VIDEO – IL DISCORSO DI BIDEN DEL 7 FEBBRAIO 2022

 

Link

 

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