SPIONI, HACKER O CHE ? LA MISTERIOSA STORIA DELL’OLANDESE “THE MODULAR COMPANY”  

Avviso ai naviganti su internet. E soprattutto un avviso a tutti coloro i quali hanno un sito che può diventare facile oggetto di un sofisticato ‘hackeraggio’. Una vicenda che puzza tanto di spy story

Per farla breve, vi descriviamo cosa ci è successo nell’arco delle due ultime settimane. Siamo stati progressivamente sommersi da un vero e proprio tsunami di messaggi inviati da un indirizzo mail ben preciso. Il quale, di tutta evidenza, non ha paura di farsi identificare. E nondimeno subissa la posta di chi è, suo malgrado, costretto a ricevere tali messaggi senza poter far nulla.

Abbiamo trovato l’indirizzo mail che folle messaggiatore: e lo abbiamo diffidato dal proseguire nella sua azione da vero e proprio stolker seriale. Ma niente. Il messaggio ci è tornato indietro: a riprova che il sito di invio ha anche un indirizzo mail taroccato.

Nuove forme di attacchi cyber? Tentativi di bloccare la posta elettronica in entrata (soprattutto) ma forse anche in uscita?

Se la cosa non si ferma, denunceremo i fatti, con tanto di nomi, cognomi e indirizzi (veri o fasulli che siano) alla Polizia postale, l’unico organismo in grado di accertare quanto sta succedendo. Anche se le sue procedure sono non poco lunghe: motivo per cui il danno rischia di diventare, nel frattempo, irreparabile, con un blocco della posta (mail) in arrivo, creato da un totale intasamento provocato dalle decine e decine di messaggi fuorilegge.

E’ opportuno, a questo punto, farvi sapere chi sono gli autori di questo palese tentativo di hackeraggio, perché non sapremmo come altrimenti definirlo.

I messaggi provengono tutti da una società, ‘The Modular Campany’, in vita da 15 anni, perché risulta costituita ad Amsterdam nel 2007. A fondarla un tale Jacque Mattheij, perché proprio il suo nome fa capolino nella mail di invio.

Svolge un’attività, ‘The Modular Company’, a dir poco misteriosa, o quanto meno molto difficile da comprendere nei suoi scopi reali. Sostiene, in pratica, di avere un parco di clienti eccellenti, circa 25 in tutto, per i quali svolge un’attività di consulenza informatica/comunicativa/marketing a tutto campo.

Afferma, ancora, di poter svolgere al meglio il suo compito nel giro di una settimana, agendo in modo discreto, sottotraccia. Il tutto per la modica cifra di 35 mila euro.

Sorge spontanea la domanda?

Ma cosa si nasconde dietro a questa misteriosa sigla?

Di quali affari realmente, si occupa?

Chi sono i veri burattinai, a parte il goliardico riferimento ad una ‘band di amici’ che ad un certo punto delle sue autocelebrazioni fa lo stesso, altrettanto misterioso, mister Jacques?

E poi gradiremmo sapere: come mai lorsignori – non richiesti – si preoccupano di inondare di messaggi in tipico stile hacker, bloccandoti di fatto la posta elettronica? E’ una nuova forma di ‘racket informatico’?

A questi interrogativi dovrebbero rispondere le autorità preposte, come la Polizia postale, o le altre autorità – troppo spesso solo sulla carta – che dovrebbero tutelare la libertà d’informazione. E forse lo stesso Copasir, in questi giorni impegnato in una ricerca ai confini della realtà: trovare gli spioni russi infiltrati nelle maglie del servizio televisivo italiano, pubblico e privato. Le solite sceneggiate all’italiana.

Per una più completa informazione dei lettori, comunque, in calce potete trovare i link che documentano le ‘attività’ teoricamente svolte dalla sedicente ‘The Modular Company’ e del suo altrettanto misterioso ‘animatore’, Jaques Mattheiy.

Una spy story o cosa?

 

 

LINK

https://www.modularcompany.com


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