JOE BIDEN & MARIO DRAGHI / ATTENTI A QUEI DUE 

E’ sembrata una perfetta pantomima alla Stalio e Ollio, quella performata dal duo Biden-Draghi nel già ‘storico’ summit alla Casa Bianca.

Solo che i nostri due mitici Cric e Croc ci facevano sbellicare dalle risate. Gli altri due, invece, non possono farci che piangere.

Pazzi ma pericolosi, “fool but dangerous”, come fa capolino tra i siti alternativi a stelle e strisce.

Ma anche tra i grandi media, come ‘Fox News’, il cui anchorman   Tucker Carlson, più di un mese fa chiese pubblicamente di attivare la procedura prevista dall’articolo 21 della Costituzione americana, quando cioè il Presidente diventa un “pericolo per la sicurezza nazionale”, anticamera del possibile impeachment.

Ma raccontiamo un flash di quanto abbiamo visto ieri sera nelle immediate immagini raccolte dai media sul meeting tra i numeri uno di Usa e Italia.

Salamelecchi rituali a parte sul reciproco eterno amore tra i due paesi, sulla fedeltà italiana a prova di bomba (è proprio il caso di dirlo, di questi tempi), sull’accordo totale in tema di sanzioni e armi, ci ha fatto sobbalzare sulla sedia una espressione usata da Joe Biden. Ecco le sue testuali parole: “La già lunga amicizia tra i nostri due paesi è stata ancor più rinsaldata dalla guerra contro l’Ucraina”.

Errore imperdonabile del traduttore?

Oppure esternazione freudiana del vero Biden-Pensiero, ossia la sconfitta totale della Russia di Putin, costi quel che costi, anche “fino all’ultimo ucraino”, come al Dipartimento di Stato e alla Casa Bianca dicono ormai a denti non stroppo stretti da diverse settimane?

Ci saremmo aspettati una puntualizzazione da parte del nostro premier, almeno un pigolio. E invece, puntuale, la conferma: “Putin ha sbagliato i suoi conti. Pensava di dividerci, di separare Usa ed Europa e ha fallito. Perché la guerra contro l’Ucraina ha rafforzato i nostri legami”.

Rincoglionimento doppio o che?

Ma forse è più realistica un’altra ipotesi. Il nostro Super Mario ha voluto fornire l’ennesima prova di sottomissione maxima al Capo Biden, la genuflessione più plastica, la conferma che l’Italia – oggi impersonata dal Maggiordomo Draghi – è l’alleato più fedele di sempre. E continuerà ad esserlo vita natural durante.

E proprio non a caso la mattina seguente, 11 maggio, l’ex capo della BCE ha ricevuto a Washington una delle massime onorificenze previste dal medagliere Usa: l’Atlantic Council – il think tank della NATO – gli ha infatti conferito in pompa magna il ‘Distinguished Leadership Aword’. Che, tradotto in soldoni, vuol dire ‘il leader più prono agli Usa’.

La motivazione ufficiale fa riferimento a personalità che abbiano contribuito a “influenzare insieme il futuro globale”.

Guarda caso, la stessa onorificenza è stata assegnata anche a due ucraini: l’ambasciatore di Kiev a Washington, Okasama Marekowa; e alla cantante Jamala (che c’entra come il cavolo a merenda), vincitrice dell’Eurovision 2016, di cui proprio in queste ore si sta tenendo a Torino l’edizione 2022, per la quale – guarda caso – è favorita proprio la band ucraina.

Lo scorso anno il premio andò in altre mani prestigiose: quelle della Commissaria EU Ursula Von der Leyen e del numero uno di ‘Pfizer’ Albert Bourla, gli stessi due protagonisti delle misteriose mail all’epoca dei ‘contratti’ capestro (e sotto inchiesta) stipulati dalla UE proprio con Pfizer. Senza contare che il marito, Heiko von der Leyen, con la sua società biotecnologica americana lavora a stretto contatto con Pfizer: un colossale conflitto d’interessi sulla pelle (e per le tasche) di tutti i contribuenti e cittadini europei.

Dulcis in fundo. La fresca incoronazione del nostro premier con il ‘Distinguished Leadership Aword’ è il perfetto lasciapassare per la poltronissima alla quale punta da mesi. E cioè da quando la sua candidatura per il Quirinale è stata impallinata, e da quando è iniziata la ‘prorogatio’ di alcuni mesi per la carica di Segretario Generale della NATO, con il norvegese Jeans Stoltemberg scaduto a febbraio, proprio quando è cominciato il conflitto in Ucraina. Ovvia la proroga, che però è di soli sei mesi.

E così, porte e portoni spalancati per il nuovo Segretario Maximo, Super Mario Draghi: che ha appena passato a pieni voti l’ultimo ‘esame americano’.


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