Grazie all’ormai epico Bruno Vespa adesso scopriamo che il ‘Battaglione Azov’non è formato da nazisti o nazistoidi, ma da “veri partigiani”, da patrioti e ‘resistenti’ doc.
La lacrimevole sceneggiata – incredibile ma vero – è andata in onda ieri sera su Rai1, nel corso di ‘Porta a Porta’, dove come guest star sono state invitate quattro mogli e/o fidanzate degli eroici combattenti ucraini, in tour per l’Italia a smuovere le nostre sopite coscienze, accompagnate da un gentil cavalier servente, Pyotr Verzilov, un ‘dissidente russo’ e fondatore di un sito indipendente (sic) chiamato ‘Mediazone’.
Possibile mai un ribaltone storico del genere, dove si scambiano lucciole per lanterne, in un mare di fake news? Dove un nutrito battaglione, in gran parte composto da convinti sostenitori del verbo hitleriano, passino impunemente per partigiani, resistenti,
duri e puri?
Ma siamo su un tragico ‘Scherzi a parte’?
Tutto fa brodo, ormai, in questa sgangherata campagna mediatica dove di diavolo ce n’è uno solo, a giganteggiare, Vladimir Putin, mentre gli altri sono tutti santi & immacolati: il sopra tutti il numero uno, Joe Biden, del paese al vertice assoluto della hit mondiale per stragismo e criminalità allo stato puro, gli USA (pronti a stanziare la bellezza di 33 miliardi di dollari per armare ancor più l’Ucraina), e la sua ruota di scorta europea, Boris Johnson, il più lesto a inviare tank & missili d’ogni specie per “vincere la guerra con la Russia”.
Perché è ormai questo il leit motiv che ci sta portando, in tempi rapidissimi, verso l’abisso della terza guerra mondiale. Annientare la Russia, eliminare Putin: “fino all’ultimo ucraino”, cioè utilizzando ancora una volta i popoli come carne da macello.
Torniamo alle leggiadre ‘compagne’ dei combattenti d’Azov. Ma attenzione – hanno avvertito in coro – a parlare di ‘battaglione’: perché quello dei nostri amati è un ‘reggimento’. Tant’è che maggiordomo Vespa ha recepito e obbedito: con un sottopancia per le ladies che suonava così: “Mogli (oppure fidanzate) combattenti reggimento Azov”. Capito?
Da autentico passo dell’Iliade le parole pronunciate da Kateryna, la giovane, bionda e pallida moglie del comandante del ‘Battaglione Azov’, pardòn del reggimento, Denis Prokopenko. Così lo ha scolpito, da ottima ex disegnatrice di fumetti: “E’ la mia roccia”. Poi: “è un uomo di pietra”. Quindi: “fatto di ferro”. E in crescendo rossiniano: “è di titanio”. I telespettatori se ne sono resi conto quando hanno visto le immagini dello Schwarzenegger in salsa ucraina, dentro un’armatura alla Hannibal Lecter.
Ha raccontato, Kateryna, ai media di casa nostra, subito pronti a raccogliere le sue parole: “E’ una miscela unica di coraggio, integrità morale, disciplina. Sempre pronto ad aiutare, non si tira mai indietro. Nazista? No. Nazista è l’espansionismo di Putin”.
Finalmente – anche grazie a Maestro Vespa – stiamo imparando la storia…
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