CASO MORO / LE “NOVITA’” DEL PATTO SEGRETO TRA DC E BRIGATE ROSSE SECONDO FLAMIGNI

Ben venga un altro libro sul caso Moro, mentre “fervono (sic) i lavori della “nuova commissione” varata per far luce sul giallo dello statista ucciso dalle Br. Fresco di stampa “Patto di omertà” edito da Kaos e scritto dall’ex senatore Pci Sergio Flamigni, componente della prima commissione parlamentare d’inchiesta creata ad hoc e attiva dal 1979 al 1983, senza produrre neanche la sagoma di un topolino. Ma Flamigni, instancabile, in questi anni ha raccolto montagne di documenti, atti, fascicoli, carte, verbali tanto da essere ritenuto il massimo esperto del caso Moro.

Schermata 2015-10-27 alle 19.39.40Peccato solo che a rivelare una enorme mole di dettagli inconfessabili e “destabilizzanti” di quel giallo siano già usciti, per citare i volumi più significativi, due vere enciclopedie sul caso, edite entrambe da Chiarelettere, “Doveva Morire – Chi ha ucciso Aldo Moro – Il giudice dell’inchiesta racconta” scritto da Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato nel 2008 (sette anni fa) e il più recente “Complici – Il patto segreto tra Dc e Br”, autori lo stesso Provvisionato e Stefania Limiti.

Rivela oggi Benedetta Tobagi (figlia del grande giornalista della Stampa ammazzato dalle Br) sulle colonne di Repubblica nel servizio che apre le pagine di Cultura, “Segreti e Bugie del patto occulto sul caso Moro”: “C’è stato (e ancora resiste) un patto di omertà, tra ex esponenti di vertice delle Brigate rosse e del potere democristiano: questa la tesi di fondo, ampiamente documentata, di “Patto d’omertà”. Lo scopo? Impedire una ricostruzione veritiera del sequestro e omicidio di Aldo Moro. Al posto della verità, a partire dalla metà degli anni Ottanta, la collaborazione sotterranea tra le figure chiave delle due parti ha confezionato una ricostruzione lacunosa e in più punti falsa da dare in pasto all’opinione pubblica, le cui architravi sono: 1) la strage di via Fani e i 55 giorni sono stati eseguiti e gestiti solo dalle Br senza aiuti e complicità esterne; 2) non vi furono omissioni e manovre occulte all’interno degli apparati dello Stato durante in 55 giorni; 3) non vi furono trattative occulte. Una versione di comodo sia per gli ex Br sia per la Dc”.

Schermata 2015-10-27 alle 19.40.14Benedetta Tobagi, con ogni probabilità, ritiene che il popolo bue non abbia mai letto un rigo sul caso Moro, e che fino ad oggi abbia bevuto le versioni dei Palazzi. Ma, perbacco, qualche spiraglio s’è pure aperto in questi anni! E’ uscito non poco inchiostro di controinformazione – e da qualche annetto – sulla trattativa Stato-Br, poi diventata prassi organica col caso Cirillo, l’ex assessore dc rapito dalle Br e liberato grazie all’intervento della Nco di Raffaele Cutolo. E lo ribadiamo, i due libri “Doveva Morire” e “Complici” non sono usciti ieri, e rappresentano due tasselli fondamentali per la ricostruzione di quel giallo mai risolto dalla giustizia di casa nostra (come è ormai prassi): due pugni nello stomaco perchè dettagliano – documenti alla mano – tutte le collusioni, le connivenze e le collaborazioni possibili dello Stato tramite i Servizi – ormai non più deviati, cosi si diceva un tempo, ma quelli veri – con le Bierre (come ora scopre Flamigni), ma anche con le mafie, dalla Banda della Magliana (per Moro) alla camorra (per Cirillo).

Del resto, cinque anni fa la stessa Voce ha ricostruito una incredibile story che la dice lunga sui rapporti tra Br e Servizi: nel 2010 scoprimmo una rivista fresca di stampa, “Theorema”, parto della fervida mente di Gianni Alemanno, all’epoca sindaco di Roma: a presiederne il comitato scientifico l’ex generale Mario Mori (che in quel periodo era “consulente per la sicurezza” proprio al Campidoglio), affiancato – come ai tempi del Ros – dal fido Giuseppe De Donno. Tra le firme eccellenti di Theorema, per gli “esteri” Loris Facchinetti, ex pezzo da novanta di Ordine Nuovo, per gli “interni” Valerio Morucci, ex pezzo da novanta delle Br, il “telefonista” che annunciò l’esecuzione dello statista dc. E allora? Adesso scopriamo che “forse” tra brigatisti e Dc c’era stata qualche chiacchierata al bar…

Su due punti, invece, Benedetta Tobagi fa centro. Quando scrive della “nuova” Commissione Moro, e della risibile “ricostruzione 3D della strage di via Fani che fa a pugni con le perizie”, quasi si trattasse delle rovine di Palmira. E quando mette a nudo la finta “glasnost” a proposito di stragi e misteri di Stato: “a dispetto delle direttive altisonanti del Governo sugli archivi del terrorismo, ancora non sono saltati fuori i verbali del comitato di crisi interforze attivo durante il sequestro, e pieno di affiliati della P2”. Ma per il premier Renzi tutto è ormai alla luce del sole…

 

In apertura, Aldo Moro nei giorni della sua prigionia. Sotto, i libri sul caso Moro di Chiarelettere.

 

Per approfondire

“Brigate Rossonere”

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