Pazzi, sì, ma rinsaviti?

Nel cuore della Pignasecca, luogo della città del commercio a vista frutta, verdura, pesce fresco (?) e varie cianfrusaglie, al tempo delle “americane, chi fuma” delle femmine napoletane raccontate da De Sica, da mane a sera dietro i banchetti delle sigarette di contrabbando, il fitto parlottare di due comari in missione acquisti alimentari. “Marì, Irina, l’ucraina, stà assaie preoccupata” “Eh, o ssaccio (lo so) i russi vonno fa ’a guerra”, “E pure ll’americane”. “Chiste so pazze”, “La Tv ha detto ca so’ guaie pure pe nuie”, “…Sti fetiente”. I ‘fetenti’, ma le signore del dialogo non lo sanno, sembra che le possano tranquillizzare. Gli impeti bellicosi di Putin e Biden, così dicono con un comprensibile ritardo i media, hanno esibito i muscoli di palestrati e catturato la benevolenza di russi e americani ultra sovranisti, degli espansionisti sovietici e degli imperialisti yankee, con minacce e schieramenti di eserciti, missili, ordigni nucleari. Poco distante dalle popolane impaurite dialogano a livelli culturali e di consapevolezza maggiore, due professionisti ben informati. Discettano sul decisivo contributo della diplomazia all’apertura di spiragli in grado di trasformare la strategia dell’aggressività in compromessi reciprocamente convincenti. “La mossa vincente? La mezza promessa dell’ambasciatore ucraino della Gran Bretagna che ha usato l’appetitosa esca della disponibilità di Kiev a non aderire, almeno per adesso, alla Nato, faccenda indigesta a Putin, che informato della dichiarazione sembra aver abboccato, perciò indotto a un possibile dietro front ucraino conseguente alla minaccia di invasione”. “Capisci in mano a chi stiamo? Che razza di mondo è la Terra se a dominarla sono due tycoon metà matti e metà incoscienti, se la paura per le conseguenze di una terza guerra mondiale non agita intere popolazioni, se l’idea di pace non ha cittadinanza mondiale?” “E come giustificare la nostra amicizia di alleati dell’America trumpiana al 50%, gli inciuci di una parte della politica italiana con la dittatura di Putin?” “Sai che c’è: avrei una voglia di mollare tutto e di rifugiarmi nel folto di una giungla impenetrabile dove vive secondo natura e solidarietà millenaria una tribù senza rapporti con il mondo cosiddetto evoluto, in pace e rispetto della natura”. “Auguri, novello Tarzan e con il linguaggio del tam-tam quando sarai lontano dalle follie del mondo fammi sapere se conviene condividere la tua scelta di eremita”.


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