Sfogliando le pagine dello smartphne ci si può imbattere in un epitaffio a misura del festival, che con abilità da consumato chef televisivo, Amadeus, in arte ‘Ama’ ha miscelato anagraficamente per corrispondere agli ‘amorosi sensi’ di spettatori under 18, over 18, di anni …anta e di terza-quarta età. Uno geniale smanettatore napoletano di cellulari ha postato il suo divertito pensiero sulla kermesse, che dovrebbe essere considerata dai selezionatori dei premi Nobel se esistesse una sezione ‘creatività’. La qualità della recensione critica al numero 72 del ‘Sanremo Songs’ è un capolavoro che solo la lingua napoletana poteva concepire. “I cantanti di Sanremo si dividono in due categorie: ‘chist chi è’ – ‘cazz è viv ancor”, immagine, ironica, sarcastica, che in rara sintesi racconta l’impegno ad attirare voti dei giovani per gli interpreti di primo pelo e, il consenso dei ‘maturi’ per i settanta-ottantenni ‘senior voice’. Il resto delle ugole sanremesi ha corrisposto alle aspettative di uomini e donne in età compresa tra i 18 e i settant’anni. Qualche furbo cedimento al voyerismo, puntualmente decritto in immagini dai media lo hanno assicurato i mezzobusti di spregiudicati giovanotti a torso nudo, i generosi spacchi, i vertiginosi decoltée del cast al femminile. La pubblicità per i tatuatori l’hanno proposta braccia mani, colli, schiene e petti con un ampio campionario di scritte e disegni indelebili. Alla captatio benevolentiae del popolo in sala e dei milioni che in tutta Italia esprimono i voti con portatili e telefoni fissi, è stata efficacemente dosata dalla regia delle prime quattro serate con rappresentazioni di buonismo solidale, strappalacrime, ripetuti omaggi alla bellezza della famiglia tipo, narrata con le frequenti riprese di moglie e figlio di ‘Ama’ e con gli occhi lucidi delle ‘vallette’ alle prese con casi umani di grande impatto emotivo. Lo ricordano gli over… Il giorno dopo la serata di Sanremo si canticchiava “Vola colomba” di Nilla Pizzi, “Ciao amore, ciao” di Tenco, “Non ho l’età”, “Volare” del mitico Modugno. Ora, dopo quattro maratone del festival, c’è forse chi accenna parole e musica di una delle ventitré proposte canore? Qualcosa vorrà dire. Si potrebbe obiettare: eppure, l’edizione numero 72 della kermesse può vantare una successione di record degli ascolti…Certo, tutto vero, bisogna dare a Cesare quel che di Cesare, ma esiste un’Italia ‘altra’ ed è sottovalutata, peggio ignorata dal telesistema condizionato dall’obiettivo primario, stra-dominante del profitto garantito dai lauti contratti pubblicitari, dagli abbonamenti ottenuti in misura rilevante con l’offerta di programmi tarati sul consenso di utenze subculturali.
L’autore di “e chist chi è – cazz, è viv ancor” è un ‘amico geniale’ , senza nulla togliere al secondo round della fiction tratta dal romanzo di Elena Ferrante.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.