Non solo covid.
Preso dai molteplici impegni sul fronte della pandemia, l’eroico ministro della Salute che tutto il mondo ci invidia, Roberto Speranza, trova anche il tempo di firmare circolari a destra e a manca, per venire incontro ai desideri di tutti gli italiani.
Giorni fa, infatti, ha recepito una norma che in Europa già consentiva di commercializzare ‘carne di rettile’. Secondo la fresca circolare ministeriale, d’ora in poi possono entrare nell’iter autorizzativo dei nuovi alimenti per il consumo umano, cioè di tutti gli italiani, anche altre tre specie di coccodrillo: la lucertola ocellata europea, il pitone reticolato e la tartaruga guscio molle cinese.
Una vera goduria per tutti i palati. Ma soprattutto di quelli che hanno un pingue conto in banca, visti i prezzi che tirano all’estero: la prelibata carne di alligatore – per fare un solo ma significativo esempio – non è quotata meno di 150 auro al chilo. Prevederà, a questo punto, il governo Draghi un reddito di cittadinanza integrativo, proprio per fronteggiare queste spesucce?
Le primizie coccodrillesche – è bene aver maggiori ragguagli – provengono per lo più da Zimbawe, Botswana, Vietnam e Sudafrica.
E a livello europeo è la Svizzera la cassaforte, pardòn il frigo, più accorsato e fornito.
Per chi frequenta quei cantoni, caso mai allo scopo di portarci gli spiccioli, è dunque l’occasione da non farsi sfuggire per uno shopping tutto a base di coccodrillo e pitonati al seguito: non solo scarpe & borsette, ma anche i novelli cibi per riempire la dispensa, ormai esausta dei soliti prodotti tradizionali.
Grazie, Speranza.
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