Secondo la rivista ‘Fortune’, è uno dei 50 uomini più potenti del mondo.
Per ‘Time’, è uno dei 50 medici più influenti degli Stati Uniti, e ‘Modern Healthcare’ conferma la ‘diagnosi’, inserendolo nella top 50 dei camici bianchi americani di maggior peso.
Un’irresistibile ascesa quella di Scott Gottlieb, che negli ultimi anni ha dato la scalata al potere sanitario, quello griffato Big Pharma.
Costruita, però, su un gigantesco conflitto d’interessi, sintetizzato nelle ultime tappe dell’escalation: per un biennio, nominato da Donald Trump, Gottlieb è stato al vertice, nelle vesti di commissario, della potentissima ‘Food and Drug Administration’ (FDA) che ha il compito di controllare, con estremo rigore, tutto quel che succede nel mondo sanitario, ben comprese le aziende farmaceutiche.
Lasciata quella poltrona, ne ha trovata un’altra ancor più appetibile: come dirigente di punta della regina dei vaccini, ‘Pfizer’, che ha tagliato per prima nel mondo il traguardo del siero anti covid.
IL SUPER CONFLITTO
E il conflitto è venuto alla ribalta in modo clamoroso giorni fa, quando la sempre rigidissima FDA, solita usare il pugno di ferro, s’è sciolta come il burro al primo sole e ha mostrato il guanto di velluto, concedendo il nullaosta definitivo al vaccino griffato Pfizer-BionTech, chiudendo incredibilmente gli occhi su tutti i mesi di mancata sperimentazione del vaccino. I test, infatti, erano previsti per gli ultimi mesi del 2021 e per i due anni seguenti, 2022 e 2023. Suscitando le forti critiche di una rivista scientifica autorevole come il ‘British Medical Journal’.
Il che è tutto dire.
Ovvia l’esultanza – il giorno del trionfale annuncio – esibita da Gottfield, il quale ha plaudito alla lungimiranza (sic) dei suoi ex colleghi della FDA e ha ringraziato a nome di Pfizer!
Ai confini della realtà.
E appena lasciato lo strategico incarico al vertice della FDA, per Gottfield sono piovuti gli incarichi, uno più prestigioso dell’altro. Non solo a bordo della corazzata Pfizer, ma anche all’interno di importanti società sia del mondo medico-sanitario e della ricerca, che addirittura della politica e dell’alta finanza. Senza farsi mancare la ciliegina sulla torta: come seguitissimo super intervistato e super opinionista in due famose sigle dell’etere a stelle e strisce, CBS e CNBC.
Per questo motivo la senatrice di Washington Patty Murray punta l’indice contro i suoi “intrecci finanziari senza precedenti”. Una mosca bianca, Murray, visto che dal mondo politico statunitense non si sono registrate alzate di scudi né proteste. Anche i media, of course, genuflessi davanti allo straripante potere del doctor Gottlieb.
Una delle sue ultime prese di posizione ha riguardato la ‘disinformazione’ dei social in tema di vaccini. Ha infatti denunciato ai primi di agosto l’ex vertice FDA: “Le società di social media non solo all’altezza delle loro responsabilità di regolare la diffusione della disinformazione sui vaccini Covid-19 sulle loro piattaforme. Se danno a qualcuno una piattaforma molto ampia per distribuire informazione – è il suo parere – hanno l’obbligo di esaminare le informazioni che vengono distribuite. Penso che la linea sia oltrepassata quando divulghi informazioni che sono note per essere false. Quando rilasci dati scientifici falsi, informazioni false in modo altamente fuorviante, è chiaramente una linea, e sta accadendo: quindi penso che sia facile da sorvegliare”. Elementare, Watson.
I commenti – sostengono alcuni siti alternativi americani – “riecheggiano quelli recenti del presidente Joe Biden, che giorni fa ha affermato che piattaforme social come Facebookstanno uccidendo le persone consentendo la diffusione di informazioni imprecise sui vaccini covid sulle loro piattaforme”. Affermazioni sulle quali lo stesso capo della Casa Bianca il giorno seguente ha fatto parzialmente marcia indietro, rendendosi conto di averla sparata troppo grossa.
Passiamo adesso, in rapida carrellata, tutte le postazioni oggi occupate da Gottlieb, poltronissime conseguite dopo la missione FDA (in un caso riconquistata).
TUTTE LE POLTRONISSIME
Partiamo da uno dei più noti think tank negli States. Si tratta dell’‘American Enterprise Institute for Public Policy Research’, AEI per i suoi fans.
Fondato nel 1938 da un gruppo di business man guidati dall’industriale Lewis H. Brown, AEI è il diciassettesimo nella special hit dei thik tank del mondo, considerato ‘liberal’ ma caratterizzato per uno spinto neoconservatorismo, denotato anche della presenza di non pochi vip di pretto stampo Bush senior nel suo organigramma, almeno una ventina secondo le stime: spiccano infatti i nomi di Dick Cheney (vice ai tempi della presidenza Bush), della figlia Lynne Cheney (acerrima nemica di Trump tra le fila repubblicane), di Paul Wolfowitz, ex segretario alla Difesa, di John Bolton, ex ambasciatore presso le Nazioni Unite molto legato a Trump e poi entrato in rotta di collisione.
Ora, in questa bella compagnia, spicca anche la news entry Gottlieb.
Passiamo ai capitali e alla finanza a bordo della ‘New Enterprise Associates’ (NEA), una società di venture capital tra le più potenti negli Stati Uniti. Fondata nel 1977 da tre pionieri negli investimenti a stelle e strisce (Richard Kramlich, Chuck Newall e Frank Bonsal), dai suoi esordi ha investito in circa 1.000 società, organizzato ben 650 grosse operazioni finanziarie e attualmente ha in pancia 20 miliardi di dollari di asset. Nel 2007 è stata proclamata “la più grande società di venture capital del mondo”.
Un colosso, che ora accoglie Gottlieb a braccia aperte. O meglio, ri-accoglie, visto che ne aveva fatto parte una decina d’anni fa. Gongola David Mott, responsabile degli investimenti sanitari all’interno di NEA: “Durante il suo precedente incarico, l’ampia esperienza di Scott è stata una risorsa straordinaria per i nostri investimenti in campo sanitario e le società nel nostro portafoglio”.
E di sicuro lo sarà negli anni a venire, visto che NEA ha deciso di spingere con forza sull’acceleratore nel business sanità e soprattutto nel campo delle biotecnologie. “Siamo entusiasti – continua Mott – di averlo di nuovo a far parte della NEA, questa volta come partner d’investimento a tempo pieno. Scott sarà un investitore molto attivo nell’intero spettro delle nostre attività sanitarie, con particolare enfasi sui servizi biofarmaceutici e sanitari”.
Eccoci, allora, ad altre imprese sanitarie, sempre nel segno del dottor Gottilieb.
Partiamo da ‘Illumina Inc.’, quartier generale a San Diego, in California, data di nascita 1 aprile 1998, impegnata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di “sistemi integrati per l’analisi della variazione genetica e della sua funzione biologica”. L’azienda – viene dettagliato nel suo sito – “fornisce una linea di prodotti e servizi che serve i mercati del sequenziamento, della genotipizzazione, dell’espressione genica e della proteomica”.
Nel suo fittissimo pedigree, spicca ad esempio l’annuncio, nel 2014, di un prodotto multimilionario, HiSeq X Ten, che prevedeva la fornitura del sequenziamento dell’intero genoma su larga scala per 1000 euro/genoma. Un vero affare! Secondo Illumina, le macchine prodotte erano in grado di sequenziare più genomi in un anno di quanto non fosse stato mai prodotto da tutti gli altri sequenziatori. Un autentico prodigio.
Nel 2017 Illumina ha ricevuto finanziamenti da Bill Gates e Jeff Bezos, per un totale di circa 100 milioni di dollari.
Oggi la società vende una serie di sistemi di sequenziamento del DNA ad alto rendimento, basati sulla tecnologia sviluppata da ‘Solexa’.
Quando a febbraio 2020 Gottlieb ha fatto a vele spiegate il suo ingresso nel consiglio d’amministrazione di Illumina, il Ceo Francis De Souza così lo ha accolto: “Trarremo un grosso vantaggio dell’esperienza di Scott nell’assistenza sanitaria e nelle politiche pubbliche, mentre stiamo lavorando per accelerare l’adozione e l’impatto della genomica nello standard di cura in oncologia, salute riproduttiva e altre aree cliniche”.
Of course, De Souza ha teso a sottolineare l’importanza strategica che potrà avere, per le sorti di Illumina, mister Gottlieb soprattutto sul fronte delle ‘politiche pubbliche’: avendo ovviamente come grande ‘controllore’ quella FDA che lui conosce come le sue tasche.
Passiamo ad un’altra impresa, ‘Tempus’. Così la società, con un comunicato, ha celebrato l’ingresso nel cda di Gottlieb il 29 ottobre 2019: “Tempus, un’azienda tecnologica che fa avanzare la medicina di precisione attraverso l’applicazione pratica dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario, ha annunciato oggi che il dottor Scott Gottlieb è entrato a far parte del suo consiglio di amministrazione. Fungerà da consulente per Tempus e il suo team dirigenziale, sfruttando la sua vasta esperienza come esperto di politiche mediche e sostenitore della salute pubblica”.
Anche in questo caso, il taumaturgo Scott sarà la carta vincente per le sempre più rosee sorti societarie e la stella protettiva di FDA certo illuminerà il suo cammino…
NELL’UNIVERSO DI AETION
Da una sigla all’altra, da un business sanitario all’altro il passo è breve: sempre accompagnati dall’onnipresente Gottlieb, ormai un’must’ nei cda di accorsate sigle che operano nel sempre più ricco campo sanitario.
E’ la volta di ‘AETION’, “un centro di ricerca riconosciuto dall’European Network of Centers for pharmacoepidemiology and pharmacovigilance (ENCePP) e che contribuisce all’ENCePP Working Group3, il cui obiettivo è inventariare le fonti di dati dell’UE e definire approcci metodologici per studi con più fonti. Aetion è impegnata in una collaborazione di ricerca con la FDA statunitense, per migliorare la comprensione e la risposta dell’agenzia al covid-19”.
Arieccoci al cuore del problema. Gli stessi animatori di Aetion ammettono candidamente – anzi esibiscono con orgoglio – i rapporti con la ‘Food and Drug Administration’, e addirittura sul delicatissimo terreno del covid: un gigantesco conflitto d’interesse, vista l’ex militanza di Gottlieb al vertice di FDA e l’attuale presenza dello stesso nel cda di Aetion.
E chi dovrebbe, a questo punto, contestare tale colossale conflitto? La FDA, of course, la quale ha proprio questo compito istituzionale: vigilare sulla correttezza e trasparenza dei comportamenti aziendali in campo sanitario.
Potrà mai, la FDA, denunciare se stessa?
Eppure Aetion non è una società di poco conto. Anzi, conta moltissimo nel panorama sanitario a stelle e strisce. Ecco come si autocelebra, sempre con estremo candore: “Fondata da membri della Harvard Medical School con decenni di esperienza nell’epidemiologia e nella ricerca sugli health outcomes, Aetion supporta le decisioni più critiche dell’assistenza sanitaria, per guidare lo sviluppo dei prodotti, la commercializzazione e l’innovazione nei pagamenti. Aetion ha sede a New York ed è finanziata da investitori tra cui New Enterprise Associates (la NEA già vista in precedenza), Warburg Pincus, Flare Capital Partners, Greenspring Associates, Lakestar, B Capital, Foresite Capital, Town Hall Ventures, McKesson Ventures, SANOFI Ventures, EDBI, Johnson & Johnson Innovation-JJDC Inc., UCB, Amgen Ventures, Horizon Health Services Inc.”.
Come si vede, fondi d’investimento, finanziarie e soprattutto società satellite di big dell’industria farmaceutica, come ad esempio Sanofi e Johnson & Johnson!
Aetius, ad ogni buon conto, può sempre contare su un altro santo protettore: si tratta del ‘Milken Institute’, l’ennesimo think tank che popola la nostra affollata story di sanità & milioni di dollari.
Venne fondato 30 anni fa esatti dall’allora banchiere Michael Milken, il quale è diventato famoso, nel suo ambiente, come pioniere delle ‘obbligazioni spazzatura’, nonché per una successiva condanna per violazione della legge sui titoli statunitensi. Ottimi biglietti da visita per il think tank che, of course, si autodefinisce indipendente, nato allo scopo di “migliorare la vita e le condizioni economiche delle diverse popolazioni negli Stati Uniti e nel mondo, aiutando i leader delle imprese e delle politiche pubbliche a identificare e implementare idee innovative per creare prosperità su vasta scala”. Che mission!
Con sede a Santa Monica, in California, il Milken, a sua volta, gestisce una serie di centri focalizzati su particolari temi economici e sanitari, come ‘The Asia Center’, ‘The California Center’, ‘The Center for Financial Markets’, ‘The Center for the Future of Aging’. ‘The Center for Jobs and Human Capital’, il ‘Lynda and Stewart Resnick Center for Public Health’ e il ‘Center for Strategic Philantrophy’. Una sfilza di sigle sempre animate dal più totale disinteresse e la più completa filantropia…
ECCOCI ALLE CURE SUPERVELOCI
Ultima ciliegina sulla torta è la pingue sponsorizzazione di ‘FasterCures’, un centro – si definisce – “creato dall’Istituto Milken allo scopo di salvare vite umane accelerando e migliorando il sistema della ricerca biomedica”. A tale fine, viene aggiunto, “uno degli obiettivi prevalenti è incrementare la ricerca basata sui bisogni e soprattutto sugli imput dei pazienti. FasterCures produce linee guida e promuove occasioni di confronto finalizzate ad aumentare la preparazione e la capacità dei pazienti di essere efficaci all’interno dell’impresa medico-scientifica”.
Avete capito bene? Sono i pazienti a doversi ‘efficientare’ all’interno dell’impresa medico-scientifica, e non viceversa!
Ma sapete qual sarà l’asso nella manica per il successo di FasterCures? Forse l’avete già indovinato: la presenza, al suo vertice, dell’ormai immancabile Gottlieb. La vera carta vincente per ogni impresa sanitaria (e non solo, come visto) nella scalata all’empireo degli affari sanitari, spesso e volentieri ammantati da uno spirito che più samaritano non si può…
Finiamo il nostro tour con le star dell’informazione a stelle e strisce.
Siamo quindi tra i super studi televisivi griffati ‘CBS’, dove da molti mesi è ormai un must la presenza di un intervistato coi fiocchi: il dottor Gottlieb, of course.
UN RIVALE PER ROBERTO BURIONI ?
Ecco come descrive le sue sensazionali performance tivvù il reporter americano, Brian Steinberg: “Scott Gottlieb, ex commissario della FDA e un consulente ben inserito nel mondo della medicina e della salute, non può sedersi e guardare gli spettacoli della domenica sera perché, nell’ultimo anno, è diventato l’elemento centrale di uno di loro. E’ stato intervistato su ‘Face the Nation’ della CBS così tante volte che è diventato uno degli ospiti non giornalisti più frequenti nella storia dello spettacolo, lanciato nel 1954. Solo l’ex senatore John McCain è apparso più spesso, 112 volte. Gottlieb domenica scorsa ha fatto la sua 73esima apparizione nel programma, superando il senatore Lindsay Graham, che è stato nel programma 69 volte, e il senatore Bob Dole, che è stato nel programma 64 volte. E’ stato persino un ospite più frequente dell’attuale presidente Joe Biden, che è apparso su ‘Nation’ in 56 diverse occasioni”.
Grande sponsor del Gottlieb formato tivvù è la storica produttrice esecutivo del programma, in vita dal 2011, ossia Mary Hager, che così coccola il suo pupillo: “Siamo cambiati coi tempi e penso che Scott sia stato una parte molto importante di questo. Ha davvero aiutato in termini di risposta alle domande e ottenere informazioni in modo buono, chiaro, solido e accurato”.
Hager assicura il suo pubblico che la presenza di Gottlieb durerà a lungo, perfino adesso che sono stati ingaggiati altri due super esperti dalla CBS, nientemeno che Anthony Fauci, l’eterno direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, e Rochelle Walensky, direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Non è certo finita qui, la presenza del dottor Gottlieb nell’etere statunitense. Ha infatti firmato anche un contratto di collaborazione, stavolta come super opinionista in campo finanziario, con CNBS, un canale specializzato in notizie economiche, fondato nel 1989 e di proprietà di NBC Universal, che a sua volta è controllata da Comcast.
Ma vuoi vedere che adesso il re di tutti i salotti tivvù, l’animatore delle serate domenicali griffate Fabio Fazio, ossia l’allergologo-massone (è iscritto al Grande Oriente d’Italia a sua insaputa, visto che nega l’affiliazione!), al secolo Roberto Burioni, alla fine ha trovato un degno rivale?
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5 pensieri riguardo “SANITA’ AMERICANA / ECCO L’UOMO PIU’ POTENTE, SCOTT GOTTLIEB. E IN COLOSSALE CONFLITTO D’INTERESSE”