Il diavolo, è la divertente invenzione letteraria, pittorica laterale alle leggende che arricchiscono la narrazione religiosa, al pari della favola sull’esordio in Terra dell’umanità, attribuito al potenziale riproduttivo di Eva, messa in cinta dai gagliardi, infaticabili genitali di Adamo, ma è anche il protagonista del popolare ammonimento sul “fa le pentole, non i coperchi”. Può apparire improprio introdurre così il pericolo che la cyberpirateria sia invulnerabile e il suo opposto del pianeta informatico mondiale, tragicamente penetrabile. Solo fantasiosa narrazione il dito dell’America democratica puntato sul presunto hakeraggio della Russia per un secondo mandato presidenziale all’ ‘amico’ tycoon, allo squinternato Trump? Con desnuda ingenuità ci si interroga per capire come i mostri dell’informatica, Google, Facebook, Instagram e consimili diventino giganteschi collettori di patrimoni miliardari. La prima, scontata risposta: “incassano i proventi della pubblicità”. Spiegazione parziale, insoddisfacente spiegazione. Si comprende di più allorché si apre il sito della posta elettronica, se non protetta da schermi anti spam e incursioni promozionali. Nella peggiore ipotesi l’apertura delle mail ricevute presenta una sfilza di proposte esplicite o camuffate di aziende, enti di servizio, promoter di ogni tipo. Anche venti, trenta e più. Al fastidio di cancellarle può subentrare il pericolo di infettare il computer o lo smartphone con micidiali virus, di fornire senza volerlo dati sensibili (conti correnti, carte di credito) e non di rado di essere costretti a liberarsene sborsando un bel po’ di euro. Purtroppo la prudenza non è l’antidoto perfetto per evitare guai. Difficile per fare un esempio, evitare di aprire una mail inviata da un abile haker che ha rubato l’indirizzo di posta elettronica e la password del tuo più caro amico, che ti chiede con argomentazioni emotivamente convincenti di versare una certa cifra per salvare la vita dei bambini africani a rischio di morire per denutrizione. Certo, queste aggressioni, vincenti soprattutto se rivolte a persone tecnologicamente sprovvedute, sembrano ‘bazzecole’ se confrontate con i micidiali attacchi ai sistemi informatici di Governi, Banche e come sta accadendo con il catastrofico tilt della sanità del Lazio. Terrorizza la diagnosi degli esperti: in questa fase degli attentati cybernetici non c’è difesa, dunque siamo preda indifesa di criminali in grado di mettere in crisi l’intera umanità.
Appunto: il diavolo della tecnologia evoluta ha fatto la pentola, ma sembra aver dimenticato di dotarla di coperchio. Ma dove si annida il nemico? Mosca è nel mirino degli investigatori mondiali, orientati in direzione della Russia, già al tempo del boicottaggio delle candidature democratiche Usa
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