Francesco, negli Usa con cristiana, rivoluzionaria passione

Per valutare (indagine ardua) se Papa Francesco nel tour dell’area americana ha finora giocato più in casa che in trasferta sarebbe da compulsare un analista di umori dell’opinione pubblica. Il giudizio d’istinto dice che i consensi al “marxismo” di Bergoglio sopravanzano il dissenso. Certamente a Cuba dove si sono guardati negli occhi il Fidel “rivolucionario” e il Francesco della giustizia sociale, del pacifismo, del rifiuto di ogni violenza in danno di deboli e poveri. Di più, l’Avana gli ha tributato un omaggio oceanico anche in ringraziamento per la mediazione vincente che ha dato inizio al disgelo tra l’isola e l’ostilità degli Usa, alimentata dal popolo di fuggiaschi che sono emigrati quando il dittatore Battista è stato defenestrato dal leader massimo. Bergoglio ha parlato agli americani, cattolici e non, democratici e repubblicani, progressisti e conservatori, xenofobi, grandi produttori di armi, sostenitori rancorosi della pena di morte, oppositori totali all’accoglienza di immigrati. Appalusi e silenzi. A brutto muso, hanno testimoniato incompatibilità con la pietas di papa Francesco l’uomo della destra che corre per la presidenza, il miliardario Donald Trump, chi nega le responsabilità degli inquinatori, nascondendo colpe e insulti agli equilibri climatici, chi vende armi e fomenta guerre in tutto il mondo per arricchirsi, chi sostiene il diritto senza riserve degli americani di comprare liberamente pistole e fucili, chi applaude alle esecuzioni della pena di morte, quasi sempre applicata a neri poveri e poi la destra clericale americana, i preti implicati nella vergogna della pedofilia. Nella sua scelta di morigeratezza (semplice tonaca bianca) Bergoglio ha chiesto e ottenuto di spostarsi viaggiando su una Fiat 500 con intuibile gaudio di Marchionne per l’evidente promozione di un’auto del gruppo Fca di cui è amministratore delegato. Viaggio faticoso quest’ultimo del pontefice ma “politicamente” di grande rilievo e fortemente produttivo, accolto da Castro e Obama come non è mai stato riservato ad altri.

Nella foto papa Bergoglio con Obama

 

Strage di fedeli  

In un’altra latitudine del mondo la tragedia di ottocento musulmani morti durante il percorso di avvicinamento alla Mecca per la Festa del Sacrificio. La fiumana di fedeli, impressionante, ha subito uno stop imprevisto ed è stata strage con uomini e donne travolti, calpestati fino a morirne. Tra i commenti pubblicati dal quotidiano il Mattino di Napoli alla carneficina di pellegrini, colpisce e fa riflettere in particolare quello di un ateo dichiarato, che chiede se è giustificata la fede in un Dio a cui si attribuisce onnipotenza, ogniscienza, sicuramente livelli infiniti di bontà e scontata benevolenza verso il creato, pianeta Terra incluso, ma che non impedisce la strage in Arabia Saudita che, anno dopo anno, esibisce il terrificante bilancio di migliaia di morti. Per analogia si dubita del dogma che dà certezza dell’esistenza di un Dio creatore dell’universo e in particolare di quanto, per un’evoluzione in gran parte ancora sconosciuta, ha preceduto l’esistenza dell’uomo: lo scetticismo è alimentato dall’incomprensibile destino di interi popoli che non hanno di che vivere, di bambini morti per denutrizione, di uomini, donne e perfino piccoli innocenti uccisi da malattie letali, di neonati con gravi malformazioni e di altre mille ragioni che inducono i razionalisti del rigore logico a dubitare che un essere supremo non ha previsto come impedire vistose sciagure dell’umanità. La replica della teologia è nota. Dio ha dotato l’uomo della libertà di scelta e di una vita terrena destinata a un percorso a tempo che precede l’immortalità dell’anima. In chi ha fede incrollabile il disegno divino è imperscrutabile, non consente di dubitarne e induce alla rassegnazione individuale e collettiva di fronte a disastri naturali, stragi come quella della Mecca, alla morte per malattie inguaribili, epidemie, guerre. Sullo sfondo il mistero di chi siamo e di dove veniamo, come sempre accantonato per impossibilità di svelarlo e l’attendibilità di una rivendicazione annunciata dall’Isis che avrebbe causato la calca mortale con l’esplosione di due ordigni.


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