Per un’ora in più

Racconta il prestigioso dizionario Treccani: sciacallo s. m. [dal fr. chacal, turco çakal, pers. shagāl di origine sanscr.]. – 1. (zool.) [mammifero carnivoro dei canidi che si nutre anche di carogne]. 2. (fig.) a. [chi, in occasione di cataclismi o eventi bellici, saccheggia luoghi abbandonati, deruba cadaveri e sim.] ≈ ‖saccheggiatore. b. (estens.) [chi approfitta delle disgrazie altrui] ≈ avvoltoio, pescecane, profittatore, squalo.

Racconta la cronaca politica lo sciacallaggio parallelo Salvini-Meloni.  Premessa: se a un morto di fame offri un super hot dog farcito con il ben di dio, non solo ti ringrazia, ma per gratitudine ti lustra le scarpe. Ora se agli operatori del commercio e del turismo, della gastronomia proponi di ‘aprire’, di prolungare l’orario del via libera alla cena in ristoranti e pizzerie, la ricaduta positiva sui sondaggi del tuo partito è scontata. Poco importa se favorisce solo la guerriglia intestina alla destra per conquistare consensi con proposte anarchiche contro le restrizioni, se rischia una terza micidiale fase della pandemia, altri morti, altri lockdown; se l’idea di tenere aperti i ristoranti alle 23 anziché alle 22 (per favorire due turni della cena) non permetterebbe di sanificare i locali; se il governo ha già previsto di farlo una volta verificato un ulteriore calo dei contagi. Vincono gli sciacalli e lo fanno sulla pelle di chi pur motivato dalle drammatiche conseguenze del Covid, si associa al disfattismo dei negazionisti, dei no vax, degli ‘untori’ protagonisti in piena pandemia di assembramenti e sprezzante rifiuto delle norme di sicurezza, di operatori sanitari che rifiutano di immunizzarsi. L’augurio? Che nonostante il loro boicottaggio, vaccini e temperature in salita approdino al decisivo traguardo dell’‘immunità di gregge.