GOVERNO / GENUFLESSO DAVANTI ALLA KASTA DEGLI ORDINI

Se il buongiorno si vede dal mattino, per il governo Draghi è subito notte fonda.

Uno dei primi atti del nuovo esecutivo ‘green’, inserito nel decreto ‘milleproroghe’, è tipicamente da Casta.

Si tratta di un emendamento proposto dall’onorevole Francesco Paolo Sisto, di Forza Italia, che riguarda le nomine all’interno degli ordini professionali e soprattutto la durata delle cariche e la possibilità di proroghe.

A denunciare la situazione – voce del tutto solitaria – è il deputato Massimo Baroni, uno degli espulsi grillini, avendo votato contro il governo Draghi.

Professione psicologo, Baroni ha fatto della trasparenza nella sanità pubblica il suo cavallo di battaglia nel corso delle ultime due legislature.

Adesso scrive:L’emendamento al Milleproroghe, aggiungendo il comma 4-bis all’articolo 4, passato con i voti M5S, PD, LeU e Lega, ha ‘inventato’ che, da domani, tutti i mandati fatti sono da considerarsi mandati ZERO”.

Continua il suo j’accuse. “Il ddl Lorenzin nel 2017 aveva stabilito un tetto, un limite ai mandati a non più di un rinnovo. Lo hanno aggirato. Un emendamento ‘ad castam’ della lobby degli ordini professionali e ‘ad personan’”.

Ad personam perché il primo a beneficarne è l’onorevole Andrea Mandelli, 58 anni, già senatore dal 2013, presidente della F.O.F.I., ossia la Federazione Italiana dei farmacisti ininterrottamente dal 2003, mentre nel 2000 ne era già il vice presidente.

Nel 2015 – quando era già al suo terzo mandato – aveva cumulato la bellezza di 17 poltrone di vario genere all’interno di cda, comitati e quant’altro, tanto da farlo soprannominare, nel suo ambiente, “il Mastrapasqua dei farmacisti”.

Punta ancora l’indice Baroni. “In Senato sono stati eletti quattro personaggi che siedono su 35 poltrone, controllano 850 mila iscritti e 16 miliardi di euro di patrimonio e non hanno alcuna intenzione di alzarsi”.

Si tratta – mette nero su bianco – di Annalisa Silvestro, presidente dell’IPASVIdal 2000 e senatrice dal 2013; di Andrea Mandelli, presidente dei farmacisti dal 2002 e senatore dal 2013; di Amedeo Bianco, presidente dei medici dal 2006 e senatore dal 2013; di Luigi D’Ambrosio Lettieri, senatore dal 2008, oltre che dirigente FOFI dal 2000.

Baroni riporta alla memoria dei cittadini e in particolare dei pentastellati alcune frasi tratte dal blog di Beppe Grillo e scritte il 15 novembre 2014: “Uno dei pilastri fondanti del Movimento Cinque Stelle è l’unicità degli incarichi. Un altro è il limite dei due mandati elettivi. Motivo? Non accumulare potere, non accumulare cariche”. Capito?

Scrive ancora il grillino espulso: “Mandelli adesso potrà ricandidarsi ad altri due mandati, altri 8 anni da Presidente. Se il M5S è diventato adulto, Mandelli è il primo Presidente di Ordine ‘maggiorenne’, dopo ben 18 anni da Presidente potrà farsene altri 8. Arrivando, potenzialmente a fare 25 anni da Presidente di Ordine professionale sanitario, carica che gli permette già di sedere di diritto nel Consiglio Superiore di Sanità”.

E aggiunge, in modo sarcastico: “A soli tre giorni dalla fiducia al governo Draghi, passa subito il più plateale degli emendamenti delle logiche para-massoniche degli ordini, del consociativismo dei sindacati sanitari che gli hanno permesso di fare carriera”.

 

nella foto Andrea Mandelli


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