La sapete l’ultima?
Bill Gates è il più grande proprietario terriero degli Stati Uniti.
Lo rende noto il principale magazine dedicato ai latifondisti a stelle e strisce, ‘The Land Report’, la quale dedica la sua cover story al novello San Francesco, che già da tempo parla alle colombe e sussurra alle foglie.
Emblematico il titolo dell’inchiesta, “Meet Farmer Bill”.
LO SHOPPING DI FARMER BILL
In poco tempo, il magnate-filantropo ha rastrellato la bellezza di 269 mila acri di terreno, oltre 1 milione di metri quadrati.
Il suo ‘portafoglio green’ copre quasi la metà degli Stati americani, ben 18, con i maggiori appezzamenti localizzati in Louisiana (70 mila acri), Arkansas (48 mila) e Nebraska (oltre 20 mila).
Secondo ‘The Land Report’, tutte queste proprietà agricole sono possedute direttamente oppure attraverso ‘Cascade Investments LLC’, il suo principale fondo d’investimento personale.
Alla guida di Cascade c’è un grande amico di Bill, Michael Larson, che si occupa a tempo pieno della gestione dei fondi che fanno capo al creatore di Microsoft e alla ‘Bill and Melinda Gates Foundation’.
Il più glosso affare è di tre anni fa, quando Super Bill è riuscito mettere le mani sulle proprietà del ‘Canada Pension Plan Investment Board’, che a sede a Toronto. Una smisurata serie di terreni che il fondo canadese aveva cominciato a mettere insieme dal 2013, a cominciare dal maxi acquisto da AgCoA, l’Agricultural Company of America.
E non solo terreni prettamente agricoli nell’orbita di ‘Cascade’. Che, ad esempio, nel 2017 ha comprato 25 mila acri di ‘terra di transizione’ all’estremità occidentale di Phoenix, la città più popolosa dell’Arizona e la decima area metropolitana più grande degli States.
SUPER MUCCHE FOR AFRICA
Non è certo finita qui. Perché il magnate-filantropo ha costituito un’altra sigla tutta dedita al green: si tratta di Gates Ag One, il cui quartier generale si trova nell’area di Greater St. Louis.
Secondo il St. Louis Business Journal, la società si concentrerà sulla ricerca che “aiuta i piccoli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici e rendere la produzione alimentare nei paesi a basso e medio reddito più produttiva, resiliente e sostenibile”.
Un San Francesco sempre più a tutto tondo, che aggiunge il tassello green agli impegni nei quali ormai da anni sta profondendo tutte le sue energie: la lotta alle pandemie con i vaccini che finanzia e quella sul fronte dei cambiamenti climatici, a parere del Vate la vera sfida dei prossimi decenni.
Altra iniziativa green del vulcanico Bill the Bull. Il magnate, infatti, ha in mente – e ha già cominciato ad avviarlo – un super progetto per aiutare l’Africa. Vuole creare grandi fattorie dotate di super mucche, capaci cioè di produrre una quantità di latte di 4 volte superiore alla media, super galline dalle uova extra size, piante ultra resistenti alla siccità e alle malattie.
Ne dà notizia l’Istituto di ricerca internazionale sugli animali da allevamento. Un primo atto concreto in questa direzione è un contributo da 41 milioni di dollari destinato allo start per l’iniziativa. Le ricerche verranno condotte dalla ‘Global Alliance for Livestock Veterinary Medicins’, specializzata nello sviluppo di vaccini, farmaci e prodotti diagnostici per animali da allevamento.
Ed eccoci alla chicca finale, la classica ciliegina (o seme?) sulla torta.
IL GRANDE TESORO DELLE SEMENTI
Stavolta siamo nel campo delle preziose sementi. La ‘Bill and Melinda Foundation’, infatti, ha investito una montagna di dollari nella ‘Svalbard Global Seed Vault’, ossia il deposito globale di semi delle Svalbard: una super banca dati di sementi realizzata in Norvegia, nelle isole Svalbard.
Nell’inchiesta di ‘The Land Report’ troviamo alcuni dettagli sull’operazione norvegese. Il deposito – viene descritto – è stato attrezzato in una grotta scavata nel permafrost, ipertecnologica e ultra protetta: portoni a prova di bomba, rilevatori di movimenti, pareti di cemento armato e titanio. L’obiettivo è di conservare circa 4 milioni di diverse sementi – un patrimonio smisurato – che l’uomo ha sviluppato negli ultimi 10 mila anni della sua storia, ossia dalla nascita dell’agricoltura: tutto ciò per fare in modo che le biodiversità siano preservate in caso di disastri nucleari o naturali.
A promuovere il progetto, affiancano Santo Bill la Fondazione Rockfeller e tre star del settore, ovvero Sygenta, DuPont Pioneer e Monsanto. Una compagnia che dovrebbe creare qualche imbarazzo nell’immacolato magnate-filantropo. Basti dare un’occhiata ai pedigree delle star.
Ricordate, ad esempio, il glifosato killer prodotto da Monsanto, due anni fa rilevata da Bayer per 65 miliardi di dollari?
Oppure le migliaia di cittadini americani uccisi dai veleni scaricati nelle acque da DuPont?
Di seguito potete leggere la versione originale dell’articolo pubblicato da ‘The Land Report’ e dedicato a ‘Farmer Bill’.
https://landreport.com/2021/01/bill-gates-americas-top-farmland-owner/
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.