Elon Musk progetta una città su Marte? Ebbene, io gli rispondo oscurando il Sole.
Non siamo su “Scherzi a parte” o in avveniristico padiglione d’un ospedale psichiatrico di fresca apertura.
Ma ai progetti delle due star dell’american system.
Da un lato il padre-padrone di Tesla, l’auto elettrica ormai un must per tutti i cinesi (come la Voce ha illustrato nell’inchiesta del 17 gennaio).
Dall’altro il fondatore di Microsoft, il miliardario-filantropo Bill Gates.
Bill da un bel pezzo ha due chiodi fissi nella testa, da vero Salvatore del Pianeta: da un lato vaccinare tutti, finanziando ogni progetto possibile in sella alla onnipresente e onnipotente ‘Bill and Melinda Gates Foundation’; e dall’altro combattere con tutti i mezzi possibili il “cambiamento climatico”, a suo parere la sventura dei prossimi anni, molto più perniciosa di tutte le pandemie.
Detto fatto, dalla vulcanica mente di mister Bill è eruttata l’ultima idea: fermare il Sole, o meglio oscurarlo, quel tanto che basta per evitare lo scioglimento dei ghiaccai e l’innalzamento delle temperature.
Elementare Watson, semplice come bere un bicchier d’acqua.
Ma a quanto pare il Salvatore gode di tanti fans. Ad esempio in Svezia, dove stanno mettendo in campo un progetto dell’Università di Harvard, ispirato e of course finanziato dal filantropo-vaccinaro.
Si tratta – udite udite – dello ‘Stratosferic Controlled Perturbation Experiment’, ‘SCoPEx’ per i suoi fans. Il progetto prevede di spostare gli equilibri extraterrestri.
Come? Con qualche quintalata di polvere di carbonato di calcio sparsa nell’atmosfera.
Siamo, appunto, su ‘Scherzi a parte’, penserete tutti.
E invece no. E’ nientemeno che la seriosissima e autorevolissima agenzia ‘Reuters’ a darne notizia, illustrando nei dettagli il progetto di Vate Gates, che sta per essere messo in campo – anzi in cielo – dalla ‘Swedish Space Corporation’, la quale ha deciso di lanciare una mongolfiera nei cieli della città artica di Kiruna. Sull’aerostato viaggerà una gondola con 600 chilogrammi di attrezzature fino ad un’altezza di 20 chilometri.
Sembra un progetto da piccolo chimico: però in grande.
Non ci mettono molto gli ambientalisti svedesi a contestare il progetto. Secondo Lili Fuhr, capo del dipartimento di politica ambientale internazionale alla Fondazione Heinrich Boll, legata ai Grunen tedeschi, “il Piano Harvard oltrepassa un’importante linea rossa. I ricercatori americani non vogliono fermarsi a questo piccolo esperimento. Ne vogliono fare di molto più grandi”.
E molto più pericolosi. Per l’ambiente e per tutti i cittadini.
Proprio come succede con i vaccini.
N.B. Se pensate che abbiamo scherzato, o che si tratti di una classica fake, potete consultare le news griffate Reuters.
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