Nuove rogne per Marco Carrai, uno dei puledri di razza della scuderia di Matteo Renzi.
La procura di Firenze, infatti, ha appena inaugurato un nuovo filone d’indagine, scaturito dalla maxi inchiesta che coinvolge la Fondazione Open e tira in ballo per finanziamento illecito, oltre a Carrai e Renzi, anche gli ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti, nonché l’ex presidente della Fondazione Alberto Bianchi.
Sono stati sequestrati i supporti informatici di Carrai, già al centro della prima inchiesta. Gli inquirenti – secondo i rumors – stanno valutando nuove accuse a carico di Carrai, proprio sulla base di questo materiale informatico che è stato duplicato.
Può comunque consolarsi, Carrai, con una prospettiva che sembra profilarsi, più rosea che mai, all’orizzonte.
Pochissimi lo hanno notato, ma nelle pieghe dalla Bozza di Bilancio è stata infilata addirittura la creazione di una nuova struttura sul fronte della Ciber Security: si tratta dell’Istituto Italiano di Cybersicurezza, che vede tra i suoi fondatori la Presidenza del Consiglio, il ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, nonché il Comitato italiano per la sicurezza della repubblica (Cisr). L’IIC verrà coordinato dal DIS, il Dipartimento italiano per la sicurezza.
Gli addetti ai lavori hanno già ribattezzato l’organismo “la Fondazione degli 007”. Che per portare avanti il suo lavoro potrà godere di non poco carburante: 30 milioni di euro per il 2021, 70 per il 2022, 60 per il 2023 e 50 per il 2024. Una bella torta da 210 milioni di euro spalmati in un quadriennio.
All’articolo 96 della Bozza, vengono elencati gli stanziamenti che andranno ad arricchire non solo le casse dell’IIC, ma anche di “esperti e società di consulenza nazionali e internazionali”.
Ed ecco che torna il nome di Carrai, il super esperto di cyber security a bordo della sua Cys4. Un nome che era già rimbalzato qualche anno fa, durante il governo Renzi, per dar vita ad un organismo nazionale nel delicato settore. Ovvio che adesso Cys4 sia in pole position per ottenere incarichi e fondi.
Carrai figura nell’organigramma come presidente della società, mentre sulla poltrona di amministrare delegato siede Leonardo Belloni, un ex pezzo grosso dell’ENI. E in passato Carrai si è occupato con successo proprio di collocare gas griffato Eni sul mercato israeliano, un mercato che gli sta molto a cuore.
Da tener presente che un altro mercato, poi, sta crescendo in modo sensibile: quello del cyber crime, una piaga da oltre 9 miliardi di euro l’anno.
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