“Bye, bye, tycoon”: divorzio a gennaio?

Melania, bella e bella, altroché, simpatica meno: non solo il maligno gossip, ma una buona metà dei media, insinuano che sia convolata a nozze con il tycoon, per sguazzare nel lusso, in cambio di formalissimi, poco credibili ‘mano nella mano’ e sorrisi in pubblico, compensati da frecciatine e pensieri in contrasto con il consorte, esternati a più riprese. La signora Melania Knavs, ex modella slovena, impalmando Trump, avrebbe messo a segno il colpo della vita. Per non incorrere nell’accusa di giustizialismo, definendola predatrice di un super buon partito, è utile ricordare, che in vista di concludere il corteggiamento con il sì nuziale, per accreditarsi come convinta partner del futuro presidente, Melania si esibì alla Convenzione dei Repubblicani declamando un discorso rubato con il copia-incolla dall’intervento di Michelle Obama alla Convention Democratica. Dicono di lei, che oltre alla bellezza sia titolare anche di viva intelligenza. Dunque avrebbe valore l’idea di sodalizio matrimoniale, come definirlo, molto interessato ai miliardi di Trump: come spiegare altrimenti questa incredibile e sicuramente poco sentita dichiarazione in campagna pre-elettorale del 2016 “Lo incoraggio perché so che quello che farà è tutto quello che può fare per l’America. Ama gli americani e vuole aiutarli”. Mah!!! Voci di dentro raccontano che l’ex first lady pazienterà fino all’insediamento ufficiale di Biden nella Casa Bianca. Quando Trump, persi i privilegi di intoccabile, risponderà del contratto prematrimoniale, dovrà versare 50 milioni di dollari sul suo conto corrente, come previsto in caso di divorzio.

Che la Chiesa abusi con la prassi di santificare facilmente è acclarato, e che sia in sospetto di approssimazione a partire dalla certificazione di miracoli impossibili da dimostrare. Di colpevole intempestività è ora accusato papa Woytila. Si mette in discussione la sua frettolosa canonizzazione avvenuta nel 2014. Giovanni Paolo II è accusato di aver promosso cardinale della prestigiosa sede di Washington Theodore McCarrick, ora riconosciuto molestatore e predatore sessuale di giovani seminaristi e perciò spretato da Papa Francesco.

Di segno opposto è la generosa solidarietà di Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. Malato e guarito dal Covid, è tornato in ospedale per donare il suo plasma iperimmune ai malati di coronavirus. Resterà un gesto simbolico, poiché ha 67anni e si può donare fin ai 65.  Ha detto: “Ho fatto tutto l’iter necessario, con analisi e controlli. Oltre ad avere le condizioni fisiche richieste, nel campione prelevato sono stati trovati gli anticorpi necessari. Solo l’età è un limite al desiderio di offrire anche il sangue, oltre alla mia costante preghiera e al mio impegno in questo tempo difficile di sofferenza”.

Ci era sfuggito il Bruno Vespa di ‘Ballando con le stelle’, gustoso spunto per perfezionare l’analisi sul suo assurdo strapotere, sulla Rai ai suoi piedi, dimostrato dalla ‘licenza’ di propagandare il suo ultimo libro in ogni spazio giornalistico e non delle tre reti (ma anche nell’emittenza privata radio televisiva. Qualcuno spieghi poi dove trova il tempo per scriverlo, tra impegni Rai, collaborazioni con i quotidiani e il ruolo di moderatore di convegni e dibattiti. Il Vespa ospite della Carlucci, evidentemente impedito per età e deficit atletico a prodursi in vorticose evoluzioni danzanti, se n’è rimasto inchiodato alla sedia e ha regalato sorrisi compiaciuti alla ‘partner’, lei sì ballerina. Ma in Rai esistono il presidente, i direttori di rete, la commissione di vigilanza? E gli utenti che ne pensano del Vespa pubblicitario di se stesso, complice l’azienda di Saxa Rubra?


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