Le tensioni dell’attesa

Quando tutto era solo nella sfera di cristallo di maghe e preveggenti, Trump, preceduto dalla ‘sacra famiglia’ e di fronte a un manipolo di esagitati trumpisti, della claque, che dalla munificenza del tycoon spera di continuare a ricevere ‘attenzioni’, ha intonato il peana del vincitore con accompagnamento di musica trionfale. ‘Veni, vidi, vinci’. Più tronfio che mai, il tycoon ha riempito di illegittime smargiassate il suo comizio post elettorale dalla casa Bianca (plateale scorrettezza istituzionale, mai osata dai predecessori). “Ci prepariamo per la grande festa della vittoria” ha declamato per entusiasmare amici e parenti, e legittimare il risvolto della paura per il possibile esito infausto della sua candidatura: “Non lasceremo che ci rubino la vittoria”. E ha insinuato: “I voti dei dem possono essere contestati per brogli, è in atto una frode, ci rivolgeremo alla Corte Suprema” (dove ha insediato una sua ‘creatura’, ndr).
Biden: “Andiamo bene”, ha dichiarato con prudenza “Parlerò solo quando sarà noto l’ultimo voto, ci vorrà tempo. I nostri legali sono pronti contro Trump”. Per il momento, sono le 10 e 30 del 4 novembre, l’America conferma l’imperfezione di un sistema elettorale che rende complicato, farraginoso, indecifrabile per ore e giorni l’esito di un quesito secco, semplice: Trump o Biden.
Non rimane che assecondare i tempi dello scrutinio, ma la sensazione è che la Casa Bianca potrebbe aspettare a lungo il nuovo inquilino, se l’esito finale del voto, come lasciano intendere le reciproche minacce di ricorsi lega, sarà fortemente ritardato.
In attesa di qualche numero attendibile, significativo, alleggeriamo la tensione con il racconto proposto dal trash televisivo del ‘Grande Fratello’, dell’orgia di falsità, pettegolezzi, finte liti che poi rimbalzano nel gossip di giornali e canali Tv. Ecco la notizia (notizia si fa per dire):  “Rita Dalla Chiesa (sì lei, la figlia del generale antimafia), definita ‘opinionista’, onnipresente nei programmi pomeridiani dove imperano la commozione con lacrime, le indiscrezioni su amori nati e finiti, tradimenti, nascite e morti, resoconti su umori e sentimenti  della monarchia elisabettiana,  processi mediatici per omicidi e suicidi, Rita Dalla Chiesa, dicevamo, “Ha deciso di intervenire  a ‘gamba tesa’ sull’acceso confronto  avvenuto in un’ ultima puntata del ‘Grande Fratello Vip’ che ha visto l’una contro l’altra tale Antonella D’Elia e tale Elisabetta  Gregoraci”. Nobile (!) materia del contendere è l’accusa della D’Elia alla Gregoraci di un ‘finto, costruito  attaccamento’ a tale Pierpaolo Petrelli: “Ho riflettuto, tu nella vita ti sei sempre appoggiata a un uomo…vorrei che trovassi il coraggio di far vedere chi sei veramente…credo che tuo figlio nella Casa (GF Vip, ndr) ammirerebbe molto che abbracci (abbracci patetici) un ragazzino fingendo  una storiella…è una grande performance  per avere un carattere (???) nella Casa…Non reagisce la Gregoraci, ma in sua vece tuona la Dalla Chiesa, che senza fare il nome della D’Elia le si rivolge con un velenoso “Ma chi è che finge davvero al GF Vip? Non certo la Gregoraci. Adesso basta attaccarla su Briatore (???), troppo facile. Trovate un altro sistema per finire sotto i riflettori (ma senti chi parla, è lei la super ospitata Tv, ndr). E meno male che le donne dovrebbero essere solidali tra loro. Ma che iene!”.
Che c’entra tutto questo con la presidenza Usa in bilico? Niente in via diretta, molto se si iscrive il racconto nell’assurdo di mezza America della subcultura, del consenso dei diseredati per un miliardario, tra l’altro sommerso di debiti, evasore fiscale, che insulta i 230mila morti di Covid (negato) per lo più vittime del sistema sanitario americano per i ricchi.

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