ECCO A VOI IL CATASTROPHE BOND TARGATO UNIPOL. VA GIA’ A RUBA

Ecco finalmente servito da Unipol – la corazzata di assicurazioni e non solo – il bond che fa vincere se il terremoto non arriva. Un santo bond, viene da dire, visto che fino ad oggi scosse telluriche e relativi disastri avevano fatto ridere a crepapelle affaristi e faccendieri, come la Piscitelli-Anemone-Balducci band, pronta a tuffarsi sugli appalti del post sisma a L’Aquila: da una band ad un bond il passo non è poi così lungo.

Oggi, infatti, il colosso delle polizze Unipolsai – nato dalla fusione della storica compagnia “rossa” (sic) con l’ex regina Sai del siciliano Salvatore Ligresti – lancia sul mercato il suo “catastrophe bond”, cat bond per gli aficionados. Di che si tratta? Chi investe nei cat bond a tre anni e mezzo incassa le cedole (con un minimo garantito al 2,1 per cento) a patto che la catastrofe non avvenga. Insomma, si tratta si scommettere i propri risparmi sul non verificarsi dell’evento tragico. Se tutto fila liscio, poi, a scadenza il capitale investito può tornare tranquillamente al mittente. In caso di sciagura tellurica, invece, il capitale si riduce, in misura proporzionale rispetto ai danni che si sono verificati: ciò per poter rimborsare le compagnie che a loro volta devono risarcire i loro assicurati. “Una tipica formula di riassicurazione – spiegano i tecnici – ma con contenuti innovativi rispetto alla domanda”.

A livello internazionale, infatti, le sciagure tirano. Viene ancora spiegato dagli esperti: in un periodo di tassi di interesse bassi, i cat bond rappresentano una interessante diversificazione e il mercato risponde”. E infatti nel solo 2014 le emissioni di cat bond hanno raggiunto la bella cifra di 9 miliardi di dollari.

Da noi Unipol ha subito fiutato l’aria e si è tuffata nel business. Tanto redditizio che il titolo è immediatamente cresciuto dell’1,28 per cento e il totale della prima emissione, previsto a 150 milioni di euro, è stato subito alzato a 200 milioni. Ad accaparrarseli soprattutto gli investitori istituzionali, che hanno apprezzato il prodotto dal nome accattivante, Azzurro Re: forse come i cieli dopo una tempesta, o il futuro sempre più radioso che si apre per le casse Unipolsai. Che in tutta questa operazione ufficialmente risulta solo come “sponsor”, dal momento che a impacchettare il prodotto e a collocarlo sul mercato ha provveduto la “Willis Capital Markets”. Insomma, un’operazione alla grande.

Alle sciagure, prima ancora di Unipol, ci aveva pensato il gruppo Generali, che oltre un anno fa, aprile 2014, aveva confezionato un prodotto ad hoc per le “tempeste”, e lanciato sul mercato europeo. Stranamente Generali non ha puntato sul mercato interno, visto che anche nel nostro Paese ormai imperversano uragani, alluvioni & bombe d’acqua. Non è mai troppo tardi.

Festa grande, dunque, in casa Unipol. E in tema di diversificazioni, da non dimenticare i grandi successi sul fronte dei 4 e 5 stelle, con un mega shopping che porterà in breve tempo la storica compagnia di polizze targata Lega coop ad essere il primo operatore nazionale nel settore alberghiero, superando anche i brand internazionali più rinomati. Cin cin.

 

 

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