“Gentile Ilona, permetta una domanda…”

Vecchi con la bava alla bocca, titolari della libido per il porno inteso come compenso del naturale deficit senile di testosterone; giovani inadatti a tessere nomali relazioni interpersonali con l’altro sesso; menti deviate per scompensi ormonali; semplicemente curiosi: su questo coacervo di umanità molto particolare, l’industria del porno ha fabbricato montagne di materiale cartaceo e audio-video. Prima dell’era cd-dvd, ha inventato la nicchia del cinema rappresentato in locali ‘specializzati’, che oltre a soddisfare gli appetiti di anomala sessualità ‘visiva’, tolleravano ‘effusioni’ tra soggetti con accentuate patologie relazionali. Il fenomeno ha contagiato il mondo come un virus senza antidoti, dagli Usa al Giappone, ai Paesi del nord Europa, all’Italia dei suoi miti dell’eros, il super macho Rocco Siffredi, l’appetitosa Moana Pozzi e, per non farsi mancare nulla, l’oriunda Ilona Staller, la più nota esponente del sesso estremo, il personaggio che abiurata la categoria del pudore per trarne flussi imponenti di profitto, visibilità grazie a molteplicità di ruoli (attrice pornograficacantantepolitica ed ex conduttrice radiofonica, personaggio televisivo, regista) ha popolato l’onirico degli italiani pseudo machisti e ha contribuito alla fortuna del porno system.

Si deve alla fervida fantasia e al tasso elevato di anticonformismo, alla scaltra inventiva dei radicali, allo spregiudicato Pannella, la sensazionale elezione dell’ex ungherese naturalizzata italiana a ‘onorevole’ deputata, frequentatrice di Montecitorio, protagonista di audaci provocazioni e perfino di proposte parlamentari a tutela della propria categoria sociale. Il suo viso, definito di angelica perversione, appare ora nel capillare spazio dei social, su giornali e periodici non solo gossippari, nella veste di sofferente ex, di una sua affinità elettiva con le star dello spettacolo fuori circuito per limiti di età. “Sono povera”, lamenta Ilona, “Per sopravvivere all’indigenza mi sono ridotta a fare la danza del ventre dietro compenso”. Ma come, un ex deputata in miseria? La ex ‘onorevole’, (IV commissione, IX commissione trasporti), con il cuore infranto e l’idea di emigrare dal Paese che l’ha resa celebre, ricorda che del vitalizio, indecente privilegio della politica, godono i senatori e non i deputati.

Come darle torto, ah, ah: l’Italia riconosce aiuti economici straordinari agli artisti in gravi difficoltà e in qualche caso molto speciale si adopera per alleviare il disagio senza lederne la dignità, l’orgoglio. La Rai, per esempio, retribuisce, a fronte di comparse quotidiane in un contenitore pomeridiano, Sandra Milo, l’indimenticabile del “Ciro, Ciro…”, in diretta Tv, apprezzata nientemeno che da Fellini. L’ingaggio televisivo tende ad alleviare le difficoltà economiche che denuncia l’ex attrice. Niente da dire sulla scelta di solidarietà, ma una domanda in linea con l’anticonformismo dei radicali: e cos’è, si fanno scrupoli di estendere il gesto solidale all’ex loro deputata (certo, ex diva del porno, ma a suo tempo adottata)? Delle due l’una: o portare la Staller in Parlamento fu frutto di furba, strumentale provocazione, o nacque dalla scelta di riconoscere senza discriminanti che una persona lo è a prescindere da comportamenti non condivisi dalla morale prevalente. Il ragionamento prescindere dalle personali, convinte riserve sul mondo perverso della pornografia, che riduce donne e uomini a ‘merce’ per profitti quasi sempre illeciti.

Ps. Lettera aperta alla Staller: “Gentile Ilona, lei dice che con la retribuzione di ex deputata non ce la fa neppure a pagare le tasse. Vogliamo crederle, ma cosa ha fatto dei guadagni ottenuti per i suoi 20 film ‘quasi normali’, i 25 film porno, i compensi di 5 programmi televisivi, la vendita di 7 album e 7 singoli musicali, di 4 libri, le ‘parcelle? di innumerevoli spettacoli porno? Tutto dissipato? Permetta di non crederle, o di giudicarla persona con le mani bucate.


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