NANCY PELOSI / MAXI INVESTIMENTI NEL RAMO SPIONISTICO

Nancy Pelosi, star della politica a stelle e strisce e portavoce alla Camera dei deputati Usa, sta ha investendo una montagna di soldi – circa 1 milione di dollari – insieme al marito, Paul Pelosi, in una grossa azienda di sicurezza informatica, CrowdStrike.

Non una società qualunque, CrowdStrike Holding Inc., ma un pezzo da novanta anche nello scacchiere geopolitico americano: visto che ha svolto le più grosse indagini informatiche sui presunti hackeraggi e furti informatici che la Russia avrebbe ordinato contro il Comitato Nazionale Democratico nel 2016, uno dei gangli del “Russiagate”.

Un conflitto d’interessi grosso come le Torri Gemelle, visto che Nancy Pelosi non è un comune cittadino americano: ma la portabandiera dei democratici, dalla quale ci si aspetterebbe un comportamento al di sopra di ogni sospetto.

Mentre l’acquisto milionario delle azioni griffate CrowdStrike getta ulteriori ombre su tutta la sceneggiata del Russiagate.

Cercano di piazzare una pezza a colori i collaboratori più stretti di Nancy. Giustifica Drew Hammill: “Nancy non è coinvolta negli investimenti del marito e non era a conoscenza dell’investimento. Il signor Pelosi è un investitore privato e ha investimenti in una serie di società quotate in borsa”.

Il maritino, quindi, ha investito 1 milione di dollari all’insaputa della gentile consorte. Come fece – ricorderete – l’allora ministro berlusconiano degli Interni Scajola vedendosi regalare un appartamentino vis a vis col Colosseo, appunto, a sua insaputa!

Ma cerchiamo di capire qualcosa in più sulla misteriosa CrowdStrike. Un’azienda californiana, quartier generale a Sunngvale, fondata solo da pochi anni, nel 2011, ma subito capace di decollare e rastrellare commesse milionarie nel campo delle tecnologie e ricerche informatiche, specializzata, in particolare, in “intelligence sulle minacce e servizi di risposta agli attacchi informatici”.

Oggi sul ponte di comando siedono due dei tre fondatori, George Kurtz e Dmitri Aperovith, mentre il terzo, Gregg Martson, ha lasciato la compagnia.

Nel 2012 fa il suo ingresso una pedina strategica, Shown Henry, un big che proviene dai vertici dell’FBI ed ora ha assunto il ruolo di presidente della società: proprio Henry aveva guidato il team di ricerca sull’hackeraggio nei confronti del Comitato nazionale democratico, accusando senza mezzi termini la Russia.

Nel 2013 viene brevettato e messo in campo il primo prodotto di una lunga serie di successo, il CrowdStrike Falcon, punta di diamante sul fronte dello spionaggio industriale.

Nel corso degli ultimi anni la società ha macinato successi su successi economici, con una stratosferica ascesa a Wall Street. Nel 2017, proprio dopo aver lanciato le sue accuse di pirateria informatica contro la Russia, la società ha avuto in borsa una valutazione da 1 miliardo di dollari. Due anni dopo è schizzata a 6,7 miliardi di dollari, per poi raggiungere quota 11,4 miliardi e balzare – incredibile ma vero – a 31 miliardi!

Gli utili, ugualmente, hanno fatto segnare un andamento record: raddoppiando ogni anno e passando da 52 milioni del 2017 a 480 milioni di dollari nel 2020.

Non possono che stropicciarsi le mani in casa Pelosi per un successo così straordinario dei loro investimenti ed il super fiuto per i business a Wall Street…

 

Nella foto Nancy Pelosi


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