Di buon mattino, per non finire nel serpentone autostradale che napoletani e turisti intasano di auto in questi giorni di agosto da bollino rosso, il percorso che superata Castellammare immette nella provinciale in direzione Sorrento è scorrevole quanto basta a rispettare l’appuntamento con le sette piazze dove sono installate le sculture di Arnaldo Pomodoro e con la mostra dell’artista ospitata nella villa Fiorentino, dove è concentrato il clou della preziosa esposizione. Nessuna fila all’ingresso della galleria e la certezza che i nostri sono i primi ticket di accesso.
Le opere del famoso scultore si propongono in un itinerario che lascia senza parole e compensa con generosità il viaggio per raggiungere Sorrento. Possiamo incantarci per tutto il tempo che meritano nell’ammirare le sculture e in particolare la sfera in bronzo che adorna luoghi celebri di molte grandi città. Ci guardiamo stupefatti: nessun altro visitatore in tutta la palazzina, mentre fuori, nella piazza Tasso e nelle strade che da essa si diramano, per camminare e fendere la moltitudine di turisti e residenti è necessario un abile, continuo slalom. Possibile che nessuno risponda all’invito della Fondazione Sorrento e del Comune per un evento che dovrebbe attrarre centinaia di appassionati? Un cittadino di Sorrento, prodigo nel dispensare informazioni su strade, alberghi e ristoranti, ignora l’avvenimento dell’esposizione e non è neppure incuriosito mentre costeggia l’installazione di Pomodoro che domina la centralissima piazza da cui si accede al sontuoso Parco dei Principi, dove soggiornò Caruso e dove Dalla si è ispirato per la canzone omonima.
Sette le opere dell’’artista in altrettante piazze, settanta quelle di Villa Fiorentino in bronzo, fiberglass, calcografie. Tra tante “La colonna del viaggiatore”, “La Sfera”, la “Lancia di Luce”, rappresentative delle fasi artistiche e umane di Pomodoro. L’evento, iniziato alla fine di maggio, si concluderà a novembre e la domanda, amarissima è: se in pieno agosto, con Sorrento stracolma di turisti, la villa Fiorentino era deserta come questa mattina, come sperare che ospiti moltitudini di visitatori in tempi lontani dalle vacanze? A giustificazione della scarsa affluenza, gli addetti ai lavori citano il diverso successo delle precedenti mostre di “artisti più famosi”, come Picasso e Dalì: significa che giudicano Pomodoro un artista ignoto ai più? Meglio ignorare la considerazione e supporre che nelle aspettative delle migliaia di turisti, partiti con comodo e perciò in marcia da ore per raggiungere in auto Sorrento, in questo dieci di agosto hanno cittadinanza solo il sole e il mare di Sorrento, le specialità del famoso ristorante “’O Parrucchiano” e il fascino di una costa bella da togliere il fiato. Nei panni dell’assessore alla cultura del Comune governato da De Magistris, farei l’impossibile per traferire le opere di Pomodoro nei luoghi simbolo del turismo napoletano.
Nella foto di Rosalba Berti la Sfera di Pomodoro
Tornado Calderoli
Quando si dice Lega a sproposito e si dà ascolto alle filippiche dei suoi leader che si dicono estranei a ruberie “istituzionali”, per altro smentite da numerose inchieste su amministratori di quella parte politica: domani è prevista la riunione a Palazzo Madama per affrontare l’inondazione del Senato, destinatario di cinquecentomila emendamenti presentati da Calderoli sulla riforma del Senato. La provocazione, se stampata, richiederebbe ottanta tonnellate di carta, con un costo per i cittadini italiani di un milione di euro e impegnerebbe 150 persone per gestire il tornado leghista. Nel proclama bellico di Calderoli si dichiara di voler sommergere la Commissione Affari Costituzionali di carta per provocare lo sfinimento dei colleghi senatori fino ottenerne la resa. E’ caccia aperta all’antidoto.
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