L’incauto ‘patriota’

La7. Il programma televisivo di approfondimento dell’estate ieri sera ha diviso lo schermo a metà per osservare con attenzione professionale il ‘patriota’ Salvini, che un veloce montaggio televisivo ha mostrato in preda a raptus da Selfie, uno dietro l’altro scattati guancia contro guancia, senza mascherina, con fan di ambo i sessi e sull’altra metà il virologo Galli, (per intenderci quello che ‘contagiato’ da campanilismo nordista usurpò la priorità della somministrazione ai contagiati da Covid di un efficace farmaco antireumatico. All’illustre specialista dovette provocare un fastidioso rigurgito esofageo nell’apprendere che l’intuizione terapeutica, nella  fase della pandemia priva di terapie, era merito di un collega napoletano, del dottor Acierno. Lo negò e si attribuì il merito della scoperta).
Conoscendo il tipo i conduttori hanno provocato Galli e lo hanno spinto a mettere da parte il suo orientamento politico nel giudicare la pericolosa strafottenza di Salvini per le misure di sicurezza richieste dalla residua presenza del coronavirus nel nostro Paese. Con toni riluttanti, per dirla con un eufemismo, Galli ha dovuto condividere il giudizio negativo sui selfie ‘imprudenti’, ma per non incorrere nell’ ‘ira funesta’ dei leghisti ha definito del tutto casuale il simbolo del Carroccio visibile in margine all’immagine di Salvini “Perché al suo posto poteva esserci qualunque altro logo” (!!!)
In tema di negazionismo ‘criminale’: mentitori veri o frutto di fantasia narrativa qual’è Pinocchio, mentono sapendo di mentire e provano a rimediare con funamboliche retromarce quando i fatti li inchiodano alla realtà. Per restare a Salvini: dopo aver sostenuto l’inutilità dei presidi sanitari antivirus, ha operato un dietrofront a trecentosessanta gradi e ora raccomanda di indossare le mascherine, anche se personalmente, come appena raccontato, cede alla libidine dell’apparire e compiace i suoi sostenitori concedendosi a selfie senza protezione.
Se Collodi non riposasse in pace, sorriderebbe compiaciuto nel riscontrare l’analogia tra il suo burattino mentitore e il primatista mondiale di menzogne, al secolo il tycoon Donald Trump. In conferenza stampa, dopo aver recitato il ‘mea culpa’ per aver sottovalutato la pandemia e negato l’utilità di indossare la mascherina, ha raccomandato di usarla. Non si è però limitato al passo del gambero. Supportato da grafici ad hoc, che gli hanno messo tra le mani il genero e il capo staff della casa Bianca, ha sparato la ‘balla’ che “Gli Stati Uniti sono messi meglio di tutti gli altri Paesi, anche per tasso di mortalità”. Ma di cosa parla, cosa prova a spacciare per vero? In America nelle ultime 24 ore 1.302 i morti per un totale di 157mila e oltre 53mila contagi, che portano il totale a 4, 77 milioni. Trump, contestato da un giornalista ha poi ammesso di non aver inserito nel conto i dati di contagiati e deceduti degli Stati di New York e del New Jersey. In margine alla notizia pubblicata su Internet il commento di un signor X,Y (per rispettare la privacy), quasi peggio della difesa d’ufficio fasulla del presidente americano. Eccolo: “E’ merito della stupenda sanità privata USA, molto migliore di quella pubblica europea e italiana in particolare”. Dio mio, quanti Pinocchi in giro qua e là!
Trump è letteralmente terrorizzato per la necessità che il 3 Novembre si debba votare con email alle elezioni presidenziali. Gli è andata male la proposta di rinviarle al dopo pandemia, non gli va meglio l’intenzione di avocare a sé la decisione sul voto postale: sette Stati lo hanno già smentito e confermato che voteranno via e-mail.

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