COVID 19 / IL NUOVO ESERCITO DI IPOCONDRIACI

Ecco l’analisi sulla psicosi da Coronavirus elaborata da Francesco Oliviero, pneumologo e psichiatra. Dal 1977 al 2000 è stato ufficiale medico dell’esercito presso gli ospedali militari di Firenze, Caserta e Palermo.

 

“Noi siamo non solo un corpo fisico, ma abbiamo una mente, abbiamo emozioni e a livello più profondo siamo anche delle anime. Tutto questo Siamo collegati con l’ambiente e l’informazioni che diamo e riceviamo.”

Francesco Oliviero

E così, prosegue il dott. Oliviero, “Quando si riceve una diagnosi di Covid 19 oggi si instaurano tutta una serie di meccanismi legati a conflitti biologici personali, il più grave è il conflitto di morte che si va a scaricare su un organo bersaglio che è il polmone. Per questo mi sono arrivate informazioni da Reparti di Bergamo, Brescia con persone che arrivano in ospedale con sintomologia di influenza, subito dopo accertato il tampone covid 19 positivo, il caso clinico si aggrava in pochissimo tempo e diventa polomonite interstiziale nell’arco delle 12-24 ore. Non c’era prima.”

“Questo conferma che interagendo con l’ambiente noi siamo sottoposti informazioni dall’esterno. Quello che ci fornisce paura e Panico, viene somatizzata nell’organo bersaglio che oggi è il polmone.”, prosegue nella sua analisi Oliviero.

Ed ecco perché si sta verificando un grosso problema di polomoniti interstitiziali, ma avveniva anche in passato se si considera che ci sono stati oltre 60 mila morti ultimi 4 anni maggior parte complicanze cardio-respiratorie, in particolare per insufficienza respiratoria da polmoniti interstiziali. “Per uscire da questa situazione di panico dobbiamo levare le nostre paure ataviche, che ci portiamo dal passato e dalla nostra vita collegate ad informazioni destabilizzanti e legate alla paura della morte e si va a scaricare sul polmone.”

Però, sottolinea poi Oliviero, “l’anno scorso, nel 2019, durante l’epidemia stagionale di influenza sono morte oltre 8 mila persone. Io mi auguro che non muoiano quest’anno 8 mila persone – non per ma con il coronavirus – ma perché l’anno scorso non c’è stata nessuna psicosi? Non si comprende perché non c’era questa psicosi. Erano forse morti di serie B quelli del 2019?”

“Certamente non intasavano le terapie intensive perché non venivano mandati lì. Il discorso qui è politico: non si può avere una nazione di 60 milioni di persone 5 mila posti letto terapia intensiva, 6 volte meno che in Germania.
In un paese che ha tagliato quasi 50 miliardi alla sanità negli ultimi 10 anni hai infermieri con retribuzioni misere con quelle responsabilità e in situazioni senza concorso da anni. Per questo si sono degli eroi i medici e infermieri che stanno lavorando nelle aree più colpite perché lo stanno facendo in condizioni drammatiche.”


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