BESTIARIO DELL’11 LUGLIO

Mani morte alla francese

L’Isis? Bazzecole. La strage di Charlie Hebdo? Subito nel cassetto. La crisi economica che morde l’Europa, azzanna la Grecia ma non dimentica la Francia? E chissenefrega. La vera tragedia (greca) in Francia, oggi, è la mano morta, secondo le analisi targate Repubblica e il fresco scoop firmato Anais Ginori. Una intera paginata dal bellicoso titolo: “Parigi, guerra alla mano morta”. Uno pensa: lotta a quell’istituto di rimembranza feudal-terriera per ossigenare le casse dello stato, in tempi di crisi e di vacche che più magre non si può? E invece no.

A quanto pare il dramma transalpino viaggia su metro, bus e ogni mezzo di locomozione ad hoc per toccare, palpeggiare e molestare. Secondo uno studio recentissimo, 9 donne francesi su 10 subiscono “battute volgari, fischi, mani morte nella calca, fino a vere e proprie aggressioni verbali o fisiche”. Ed ecco il dodecalogo varato dal preoccupatissimo esecutivo, che ha appena avviato una campagna ad hoc e uno slogan su tutti: “Una mano sul sedere può costarti fino a cinque anni di prigione”.

Se dalla Francia suonano le trombe, da noi scende in campo il ministro-filosofo Maria Elena Boschi: “Spero un giorno di avere un figlio maschio per insegnarli a rispettare le donne”, ammonisce. E, non paga, aggiunge: “Quello della piena parità dei diritti tra uomo e donna è un orizzonte verso cui camminiamo”. Gesù, in vacanza lacustre fra Tiberiade e Trasimeno, è avvisato…


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