CONFISCHE / 25 MILIONI AL REUCCIO DI ANTENNE & PROTESI

Sorveglianza speciale di due anni e confisca di beni da 25 milioni di euro sul groppone di Pasquale Piccirillo (nella foto), dentista da Recale, nel casertano, e soprattutto reuccio di antenne e tivvù locali.

Lo ha deciso la Sezione per le Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al termine di lunghe indagini svolte per ordine della procura sammaritana – guidata da Maria Antonietta Troncone – dalle Fiamme gialle.

Il provvedimento – fa sapere la Procura – è in corso di esecuzione in svariate regioni italiane (oltre che la Campania, in Abruzzo, Lazio e Veneto) ed anche in Svizzera, tenuto conto del vasto raggio d’azione delle imprese targate Piccirillo. Non solo “comunicazione” & protesi, ma anche sanità in senso più ampio ed immobiliare.

Già un anno fa esatto, a marzo 2018, era stato sequestrato il patrimonio di Piccirillo ed iniziava – viene dettagliato – “una prolungata fase istruttoria dinanzi al collegio giudicante che, esaminate le deduzioni difensive e gli esiti di ulteriori approfondimenti investigativi svolti, riconosceva la pericolosità sociale del proposto, disponendo la confisca delle quote societarie e relativi complessi aziendali (due imprese, tra cui la ‘cassaforte’ utilizzata quale schermo per disporre del patrimonio illecitamente accumulato, 98 immobili (ubicati nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Avellino, l’Aquila e in territorio svizzero), 15 autoveicoli, 1 motoveicolo nonché della disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, conti di deposito e altri investimenti finanziari, per un valore totale stimato superiore ai 25 milioni di euro”.

Non noccioline.


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