Banche ladre, banche ammazza contribuenti come dice oggi anche papa Francesco? Lo Stato italiano, che dovrebbe tutelare cittadini, imprenditori & taglieggiati da Fisco ed Equitalia, pensa bene di investire nel Monte dei Paschi di Siena. Il Tesoro, infatti, entra ufficialmente nel 4 per cento del capitale. Una partecipazione “obbligata”, comunque, “il pagamento in natura – secondo i tecnici – di una cedola da 240 milioni di euro maturata sui Monti bond nel 2014”. Per la serie: è il solito popolo bue a pagare per i buchi miliardari bancari. Come ha documentato, per fare un solo esempio, il volume “Bankster” scritto cinque anni fa, primavera 2010, da Elio Lannutti con Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola per illustrare gli assalti dei vampiri del credito, da Wall street fino alle ovattate stanze di Bankitalia.
Da un mistero all’altro, eccoci all’annunciato addio del numero uno di Mps, lo strapagato Alessandro Profumo (nella foto), già top manager Unicredit. A quali alti incarichi verrà ora chiamato, caso mai nel parastato renziano, sempre più a caccia di una nuova “Iri”, con i miliardi pubblici assicurati dalla Cassa depositi e prestiti riverniciata di fresco?
E di misteri è costellata la turbinosa vita del Monte dei Paschi. Il cui capitale – adesso irrorato dai freschi danari pubblici, i soldi di tutti i contribuenti italiani – è stato mesi fa irrobustito da altre partecipazione eccellenti. Ma che non brillano per “trasparenza”. A cominciare dal fondo a stelle e strisce “Blackrock”, per poi passare alle new entry dal Messico e dal Brasile.
Il 4,5 per cento del capitale Montepaschi, infatti, è oggi della messicana Fintech Advisory Inc. Una storia che comincia quasi trent’anni fa a New York, quella di Fintech, che però sale agli onori delle cronache un paio d’anni fa con l’acquisto di Telecom Argentina per quasi 1 miliardo di dollari. Un self made man, a capo di Fintech, il messicano che viaggia nella metro della city in camicia a maniche corte e senza cravatta: David Martinez Guzman, super esperto nell’acquisto di aziende da rottamare per “liftarle” al punto giusto e rivenderle nel generose mercato yankee. Ma siamo solo all’inizio, nel pedigree di mister Guzman. Un grande appassionato della comunicazione, con una predilezione per le media & antenne argentine: controlla infatti il 40 per cento dello storico gruppo editoriale “El Clarin”e della holding tivvù Cablevision. Ma la chicca è un’altra: il magnate messicano, infatti, ha partecipato a quasi tutte le ristrutturazioni del debito sovrano degli ultimi venticinque anni, dall’America Latina alla Grecia, passando per la Russia. “Cosa farà oggi con tutte le ebollizioni finanziarie in Europa, a cominciare dalla Grecia?”, si chiedono parecchi oggi a piazza Affari.
Ma c’è un’altra quota calda nell’azionariato Montepaschi. E’ quella che fa capo alla brasiliana BTG Pactual, attraverso la sua controllata europea, Btg Pactual Europe, sede a Londra. Il numero uno è Andre Esteves, una vita nella banca d’affari verdeoro, e ottimi legami con la svizzera Ubs. Con la quale studia una strategia ad hoc per trasformare Pactual nella Goldman Sachs del Sudamerica. Il progetto non va in porto: a nulla servono i quasi 3 milioni di dollari stanziati dal colosso elvetico del credito, anche per via delle bufere giudiziarie che lo coinvolgono. Esteves, comunque, resta sul ponte di comando.
Tanti misteri. Tante storie.
Tornando a casa nostra e ai giorni nostri, restano in piedi alcuni interrogativi grossi come una casa. O come i tanti immobili di proprietà Mps. A cominciare dalla storica sede senese, da cui è volato giù, poco più di un anno fa, inizio 2014, il responsabile della comunicazione, Davide Rossi.
Uno dei tanti misteri delle nostre Giustizie…
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Un commento su “MONTE DEI PASCHI, TRA NUOVI AUMENTI, MISTERI AZIONARI E “SUICIDI” ECCELLENTI”